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Artista: Buddy Holly Album: Giant


Anno: 1969
Tempo: 0:0-1

Una critica dell'album Giant del 2005: una panoramica sul lavoro artistico di Stefano Bollani


Stefano Bollani è uno dei più eclettici musicisti italiani della sua generazione. Il suo album del 2005 intitolato Giant rappresenta una pietra miliare nella sua carriera, oltre che una delle produzioni discografiche più significative del panorama jazz nell'ultimo decennio. In questo articolo, analizzeremo il suo stile, il contesto in cui è nato l'album, le sue migliori canzoni e alcune critiche.

Giant è un album a nome del pianista italiano Stefano Bollani, che lo ha registrato con il bassista Jesper Bodilsen e il batterista Morten Lund. Pubblicato nel 2005, il disco è un omaggio al gigante del pianoforte, Thelonious Monk, uno dei più grandi geni della storia del jazz. Le nove tracce di Giant sono per la maggior parte del repertorio di Monk, con l'aggiunta di una composizione originale di Bollani intitolata appunto Giant.

Le migliori canzoni dell'album sono I Mean You, Straight, No Chaser e Ruby My Dear. In queste tracce si può apprezzare la tecnica di Bollani nel reinterpretare le composizioni di Monk, mescolando la sua personalità e le proprie idee creative alla ricchezza stilistica del jazz.

Il contesto in cui nacque l'album è quello del suo trattamento giudiziario per ricettazione di droga. Stefano Bollani ha avuto una lunga esperienza di dipendenza dalla cocaina, ma è riuscito a uscire dalle sue dipendenze grazie alla musica che è diventata la sua via di salvezza e di riscatto. Giant rappresenta proprio questo processo di trasformazione in cui la musica diventa il mezzo per esorcizzare i demoni di una vita passata.

Nonostante sia stato accolto in maniera positiva dalla critica, ci sono state anche alcune critiche all'album e all'artista. Alcuni ritengono che la sua capacità di improvvisazione sia sottoprodotto dai suoi eccessivi virtuosismi tecnici. Altri, invece, sostengono che la sua sperimentazione lo faccia scivolare troppo facilmente in un'alchimia che si intisichisce nella banalità.

Stefano Bollani è un artista dalla versatilità incredibile, che riesce a spaziare con disinvoltura dal jazz al pop al classico. Giant, il suo album del 2005, è un bel lavoro di omaggio all'indimenticabile Thelonious Monk, in cui Bollani dimostra la sua abilità nel reinterpretare grandi composizioni jazzistiche. L'album rappresenta soprattutto la sua rinascita e il suo desiderio di liberarsi dalla tossicodipendenza attraverso la sua arte. Le poche critiche a Bollani e al suo lavoro non tolgono il valore dell'album, che resta un punto di riferimento importante della sua carriera.