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Artista: Black Uhuru Album: Black Sounds of Freedom


Anno: 1981
Tempo: 36:03

Black Sounds of Freedom di Black Uhuru, la recensione critica


Black Uhuru è stato un gruppo musicale reggae giamaicano, fondato nel 1972 a Kingston e formato inizialmente da Garth Dennis, Don Carlos e Duckie Simpson. Nel corso della loro lunga carriera, hanno vinto il Grammy Award per il miglior album di reggae due volte, nel 1985 e nel 1986, e sono stati una delle band più importanti del panorama musicale giamaicano. In questo articolo, ci concentreremo sulla loro pubblicazione del 1981: Black Sounds of Freedom. L'album ha rappresentato un grande successo per il gruppo e ha lasciato un'impronta indelebile nella scena musicale reggae. Ma vediamo insieme perché...
Black Sounds of Freedom è l'album che ha segnato l'inizio della collaborazione con il produttore inglese Prince Jammy, che portò un'innovazione stilistica al reggae degli anni '80. Il sound di questo disco è caratterizzato da un approccio innovativo e originale, unendo il roots reggae tradizionale con l'influenza del dub e del funk. In questo modo, la band è riuscita a creare un suono unico e distintivo.
L'album contiene alcune delle migliori canzoni mai scritte da Black Uhuru, come What Is Life, Leaving to Zion e General Penitentiary. La voce di Michael Rose è eccezionale in tutte le tracce e dimostra la sua abilità di passare da toni dolci e melodiosi a quelli più aggressivi senza difficoltà. Anche il testo è notevole, con l'attualità dei temi trattati che si riflettono ancora oggi nell'attuale scenario politico e sociale.
Nonostante i pregi, Black Sounds of Freedom non è privo di qualche difetto, ma la maggior parte di essi sono dovuti alla produzione dell'album. Ad esempio, ci sono alcuni brani in cui i suoni sono sovrapposti in modo eccessivo, creando un effetto cacofonico. Inoltre, il mixaggio delle tracce spesso non è bilanciato, privilegiando troppo le parti strumentali a discapito della voce di Rose.
In generale, Black Sounds of Freedom è un album che ha segnato una svolta importante nella carriera dei Black Uhuru e nel panorama musicale jamaicano in generale. Il loro sound innovativo e originale ha aperto la strada ad altri artisti che hanno cercato di riunire il classico reggae con nuove influenze musicali. Nonostante qualche difetto di produzione, questo album resta un capolavoro della musica reggae e un must per tutti gli amanti del genere.