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Artista: AFI Album: Burials


Anno: 2013
Tempo: 49:25

Recensione critica dell'album Burials di AFI


Gli AFI, acronimo di A Fire Inside, sono un noto gruppo punk rock statunitense nato a Ukiah, California nel 1991. La loro musica è sempre stata caratterizzata da una forte componente emotiva, dark e introspettiva. Nel 2013 è uscito l'album Burials, che è stato accolto da recensioni piuttosto contrastanti. In questo post cercherò di fornire una mia opinione critica sull'album, con particolare attenzione alle sue migliori canzoni e ai difetti eventualmente riscontrati.
Burials rappresenta una sorta di ritorno alle radici per gli AFI, che spostano il loro sound dal punk rock verso sonorità più oscure e gotiche, in linea con l'immagine che la band ha da sempre coltivato. Il risultato, a mio avviso, è un album inconsueto ma allo stesso tempo interessante e coinvolgente. In particolare, le tracce più riuscite risultano essere I Hope You Suffer e 17 Crimes, due brani intensi e potenti che riescono a catturare l'attenzione dell'ascoltatore sin dalle prime note.
Tuttavia, a mio parere, alcune delle altre canzoni non riescono a mantenere il livello di qualità di questi picchi. A Deep Slow Panic, ad esempio, ha una struttura molto ripetitiva che rischia di stancare l'ascoltatore, mentre Greater Than 84 potrebbe essere considerata un po' troppo sperimentale e poco centrata sull'essenza del gruppo.
Un altro aspetto che ha suscitato qualche polemica riguarda la produzione dell'album. Alcune voci critiche hanno infatti lamentato il fatto che la registrazione delle tracce risulti un po' troppo pulita e levigata, perdendo di conseguenza quella grinta e quella ruvidezza tipiche dei primi lavori dei AFI. Personalmente, non considero questo punto un grosso problema, anzi, trovo che l'impatto sonoro dell'album risulti abbastanza equilibrato e coinvolgente, pur con qualche compromesso verso sonorità più mainstream.
Infine, non posso non menzionare la figura del cantante Davey Havok, autore anche dei testi delle canzoni. Pur con alti e bassi, devo dire che il suo apporto si fa sentire e risulta essenziale per la riuscita dell'album Burials. La sua voce cruda e graffiante è perfetta per i toni dark e malinconici delle canzoni, ed è senza dubbio uno dei punti di forza del gruppo.
In definitiva, Burials non è un album perfetto né destinato a soddisfare tutti i gusti. Tuttavia, ciò non toglie che rappresenti un lavoro interessante e ben fatto, capace di regalare emozioni forti e di far riflettere sull'alienazione e la sofferenza che spesso accompagnano la vita dell'uomo. Se ami le sonorità dark e sei disposto a cogliere gli aspetti positivi delle sperimentazioni musicali, sicuramente non potrai non apprezzare questo disco.