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Artista: Jethro Tull Album: The Broadsword and the Beast


Anno: 1982
Tempo: 1:11:12

Una critica de The Broadsword and the Beast di Jethro Tull


Jethro Tull è un gruppo inglese di rock progressivo che ha avuto una grande influenza sulla musica degli anni '70. Le loro canzoni sono caratterizzate dalla complessità musicale, dall'uso di strumenti insoliti come il flauto e le liriche intellettuali. The Broadsword and the Beast è il loro quattordicesimo album in studio, ed è stato pubblicato nel 1982. In questo blog, forniremo una panoramica delle migliori canzoni dell'album, del contesto in cui è stato prodotto e criticheremo la performance dell'artista.

Il titolo stesso suggerisce già una forte connotazione medievale dell'album. In effetti, l'album è ispirato alla cultura celtica e alle leggende della Gran Bretagna. La band ha voluto creare un'atmosfera mitologica, con le canzoni incentrate sulle avventure epiche dei cavalieri e sulla spiritualità pagana. La canzone d'apertura, Beastie, ti trasporta subito nel mondo fantastico, con il flauto e il basso che creano dei riff accattivanti. La seguente Clasp è invece una ballata melodica, che evidenzia il talento di Ian Anderson come cantautore e come flautista.

Il brano più famoso dell'album, con il quale Jethro Tull ha raggiunto un grande successo commerciale, è certamente Broadsword. Questa canzone, basata su un ritmo da marcia, è un'epica ballata in cui si narrano le gesta di un guerriero che combatte per la sua fede e per la sua missione. Il flauto di Ian Anderson suona come una spada che taglia l'aria e la sezione di percussioni enfatizza il ritmo epico dell'insieme.

Tuttavia, non tutte le canzoni dell'album hanno avuto il successo sperato. Flying Colours, ad esempio, è stata una delusione, sia dal punto di vista della critica che del pubblico. La canzone è troppo lentamente e monotona rispetto alle altre, e manca di quel tocco epico che caratterizza l'album.

In generale, l'album ha ricevuto critiche molto contrastanti. Alcuni lo considerano uno dei migliori album di Jethro Tull, grazie alla freschezza delle melodie e alla potenza delle liriche. Altri lo mettono in discussione, sostenendo che si tratta di un lavoro troppo scontato e facile, che non riesce a stare al livello degli album precedenti. Sicuramente, questo album rappresenta un tentativo riuscito da parte della band di innovare il proprio stile musicale, ma dal punto di vista stilistico manca di coesione e di unità.

In conclusione, The Broadsword and the Beast di Jethro Tull è un album che ha diviso il pubblico e la critica. Le canzoni epiche basate sulla cultura celtica e sulla spiritualità pagana, in combinazione con il flauto magistrale di Ian Anderson, sono una delle caratteristiche distintive dell'album. Tuttavia, le canzoni meno ispirate e la mancanza di coesione hanno fatto sì che l'album non abbia avuto un grande successo. Dopotutto, questi elementi contribuiscono alla rinomata originalità del gruppo, il quale ha continuato a produrre musica innovativa e influente nella scena rock progressivo.