Post punk
Il punk smilitarizzato, una anarchia meno violenta diluita con colori piu elettronici e distorsioni sintetiche. Dal 1980 in poi, la musica Post Punk ha preso forma in molte varianti diverse, da linee di basso eclettiche e riff di chitarra a espressioni caotiche di nichilismo e disperazione. Con una presenza emergente di angoscia e sperimentazione che dominava la produzione iniziale, ha frammentato la scena in sottosezioni distinte di generi che si sono verificati quasi simultaneamente offrendo qualcosa di unico per tutti. Gruppi leggendari come Joy Division e The Cure hanno continuato a progredire nei loro tempi primordiali attraverso inquietanti mélanges di minimal wave disco e art punk. Mentre il krautrock e il rock motorio sperimentale hanno alterato i valenti moderni con immagini psicologiche crude usando livelli di ritmi simili a quelli dei Kraftwerk. Le cricche di dub si approfondivano mentre i paesaggi onirici svettanti trascinavano le nozioni oscure del jazz nei territori goth. Crescere tra i generi non mostrava limiti: le immagini represse del canto a goccia si scontravano con personaggi con i vetri nell'oscurità che seguivano i ritmi perduti del pensiero in tempi verdi in sogni febbrili non sfruttati sperando su onde innovative un'ultima volta che potevate prendere tregua? Tale musica contemplativa ci ha intrappolato per tutta la decadenza grunged up per celebrare la protesta dell'età illuminata suggerendo che la valida Hope era di nuovo viva – Post punk che scava artigli selvaggi
2023-04-04
Gli avventurieri del post punk: i Siouxsie and the Banshees
Non si può parlare di post punk senza parlare dei Siouxie and the Banshees, uno dei più celebri gruppi inglesi associati a questo genere musicale. Nati dalla scena punk rock inglese, la band si da alle sperimentazioni ritmiche e sonore e, definiti dal Times “avventurieri musicali”, approda al post punk portandolo al successo commerciale.
La cantante Siouxsie Sioux e il bassista Steven Severin si incontrano nel 1975 ed insieme seguono i Sex Pistols al punto da lasciarsene ispirare: come questi, possono farcela anche loro, e l’occasione si presenta presto. Una delle band che avrebbe dovuto suonare al 100 Club Festival si ritira dal programma all’ultimo minuto: Siouxsie e Severin, senza un nome ufficiale per il loro gruppo e trovati un chitarrista (Marco Pirroni) e un batterista (il già noto Sid Vicious), improvvisano in quell’occasione con ben 23 minuti del… Padre Nostro.
Contrariamente alle loro aspettative, vengono invitati a suonare di nuovo. Nel tempo, Sioux e Severin saranno gli unici membri stabili del gruppo, mentre chitarra e batteria cambieranno più volte.
Iniziano a spopolare nei dintorni di Londra già all’inizio del 1978 e nello stesso anno arriva il primo contratto discografico: il singolo 'Hong Kong Garden' arriva al settimo posto della chart inglese e prelude al primo album, 'The Scream', uscito in novembre. Segue 'Join Hands', in cui ritrovare 'The Lords Prayer', la canzone del loro primo concerto. Il nuovo disco è brillante, innovativo, un lavoro che “dovrebbe essere ascoltato”, come dice Record Mirror. Con il chitarrista John McGeoch esce l’abum 'Kaleidoscope' (1981). Un nome, un’intenzione: ogni canzone avrebbe avuto un suono completamente diverso, e compaiono sintetizzatori, sitar e drum machine. Del 1982 è 'Juju', che tanto influenzerà l’emergente gothic rock: lavoro più dark rispetto ai precedenti e, come lo definisce Sounds, “intenso, cupo e potentemente atmosferico”.
Nonostante la non lunghissima carriera – si scioglieranno infatti nel 1996 – i Siouxsie and the Banshees sono molto prolifici: escono ancora gli album 'A kiss in the dreamhouse', 'Hyæna', 'Tinderbox', 'Through the Looking Glass', 'Peepshow', 'Superstition', e 'The Rapture', tutti intervallati da tour nazionali e internazionali e vari cambi di formazione, con prestiti da altre band.
Dallo scioglimento sono andati avanti i The Creatures, formati da Siouxsie e dal batterista, poi marito, Budgie; poi, dal 2004, la carriera di Siouxsie da solista.
Suoneranno di nuovo insieme nel 2002 in occasione del Coachella Music & Arts Festival in California, ma l’evento, purtroppo, non porterà ad una nuova reunion della band.
La cantante Siouxsie Sioux e il bassista Steven Severin si incontrano nel 1975 ed insieme seguono i Sex Pistols al punto da lasciarsene ispirare: come questi, possono farcela anche loro, e l’occasione si presenta presto. Una delle band che avrebbe dovuto suonare al 100 Club Festival si ritira dal programma all’ultimo minuto: Siouxsie e Severin, senza un nome ufficiale per il loro gruppo e trovati un chitarrista (Marco Pirroni) e un batterista (il già noto Sid Vicious), improvvisano in quell’occasione con ben 23 minuti del… Padre Nostro.
Contrariamente alle loro aspettative, vengono invitati a suonare di nuovo. Nel tempo, Sioux e Severin saranno gli unici membri stabili del gruppo, mentre chitarra e batteria cambieranno più volte.
Iniziano a spopolare nei dintorni di Londra già all’inizio del 1978 e nello stesso anno arriva il primo contratto discografico: il singolo 'Hong Kong Garden' arriva al settimo posto della chart inglese e prelude al primo album, 'The Scream', uscito in novembre. Segue 'Join Hands', in cui ritrovare 'The Lords Prayer', la canzone del loro primo concerto. Il nuovo disco è brillante, innovativo, un lavoro che “dovrebbe essere ascoltato”, come dice Record Mirror. Con il chitarrista John McGeoch esce l’abum 'Kaleidoscope' (1981). Un nome, un’intenzione: ogni canzone avrebbe avuto un suono completamente diverso, e compaiono sintetizzatori, sitar e drum machine. Del 1982 è 'Juju', che tanto influenzerà l’emergente gothic rock: lavoro più dark rispetto ai precedenti e, come lo definisce Sounds, “intenso, cupo e potentemente atmosferico”.
Nonostante la non lunghissima carriera – si scioglieranno infatti nel 1996 – i Siouxsie and the Banshees sono molto prolifici: escono ancora gli album 'A kiss in the dreamhouse', 'Hyæna', 'Tinderbox', 'Through the Looking Glass', 'Peepshow', 'Superstition', e 'The Rapture', tutti intervallati da tour nazionali e internazionali e vari cambi di formazione, con prestiti da altre band.
Dallo scioglimento sono andati avanti i The Creatures, formati da Siouxsie e dal batterista, poi marito, Budgie; poi, dal 2004, la carriera di Siouxsie da solista.
Suoneranno di nuovo insieme nel 2002 in occasione del Coachella Music & Arts Festival in California, ma l’evento, purtroppo, non porterà ad una nuova reunion della band.
Tag: post, punk, siouxsie, banshees
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