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Artista: Primal Scream Album: Vanishing Point


Anno: 1997
Tempo: 53:06

Una critica dell'album Vanishing Point dei Primal Scream


I Primal Scream sono un gruppo di rock alternativo scozzese fondato nel 1982. Oltre ad avere un forte seguito in patria, hanno riscosso successo in tutto il mondo grazie a un sound che spazia dal rock psichedelico al dance alternative. Uno dei loro album più famosi è Vanishing Point, uscito nel 1997. In questa critica analizziamo il sound del gruppo e il contesto nel quale è nato l'album.

Vanishing Point è un album che si sviluppa tra il rock psichedelico degli anni '60 e la dance alternativa dei giorni nostri. Il tutto in una riuscita fusione sonora in cui si mescolano chitarre elettriche, bassi, drum machine e suoni sintetici. L'album cita apertamente i Pink Floyd, The Byrds e Iggy Pop, ma riesce a mantenere una forte identità personale.

Tra le migliori tracce dell'album troviamo Burning Wheel, un brano che parte con un lento assolo di chitarra per poi esplodere in un ritmo incalzante. A seguire troviamo Kowalski, un inno alla ribellione che mescola funk, rock e musica dance alternative, mentre i testi captano l'immaginario del libro On the road di Jack Kerouac. Infine, Swastika Eyes è una canzone che rappresenta perfettamente il sound dei Primal Scream: drum machine, sintetizzatore, chitarre elettriche e un testo che parla delle contraddizioni della cultura moderna.

Tuttavia, non mancano le critiche all'album e al gruppo. Alcuni ritengono che il sound dei Primal Scream sia troppo variegato, che manchi una vera identità sonora e che risulti difficile da catalogare. Inoltre, l'uso della drum machine e dei sintetizzatori crea una certa lontananza tra il gruppo e la vera essenza del rock.

Conclusion: In definitiva, Vanishing Point è un album che rappresenta bene il sound dei Primal Scream e che mette in luce la loro grande capacità di sperimentare. Il mix tra rock psichedelico e dance alternative riesce a regalare una bella esperienza d'ascolto, ma è vero che il sound del gruppo risulta un po' indefinito. Nonostante ciò, l'album resta comunque un lavoro interessante e meritevole di ascolto, soprattutto per chi apprezza l'arte della sperimentazione sonora.