Bruce Haack

Bruce Haack: un pioniere della musica elettronica
Quando si pensa alla musica elettronica, i nomi che spesso vengono in mente sono quelli di artisti come Kraftwerk, Brian Eno, Aphex Twin. Tuttavia, esiste un musicista che ha contribuito in modo significativo allo sviluppo del genere ma che spesso viene trascurato: sto parlando di Bruce Haack. Nato a Nordegg, in Alberta, nel 1931, Haack ha iniziato a fare musica negli anni '60, utilizzando sintetizzatori analogici e drum machine quando ancora nessuno conosceva questi strumenti. La sua passione per l'innovazione musicale lo ha portato a creare album all'avanguardia, che hanno influenzato molti artisti successivi. In questo post, scopriremo insieme la vita e la carriera di Bruce Haack, le sue canzoni più famose e alcuni giudizi critici su di lui.
Bruce Haack era un artista poliedrico: non solo musicista, ma anche ballerino, insegnante e perfino inventore. Ha frequentato l'Università di Alberta a Edmonton, dove si è laureato con un Bachelor of Music Education. In seguito, si è trasferito a New York, dove ha vissuto gran parte della sua vita. Qui, nel 1959, ha fondato il Bruce Haack Dance Studio, noto per le sue lezioni di danza moderne. Tuttavia, è nella musica che Haack ha trovato la sua vera vocazione. Negli anni '60 ha sperimentato con sintetizzatori analogici e drum machine, creando melodie e suoni innovativi. Il suo primo album, The Electric Lucifer, del 1970, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione musicale, anticipando di molti anni il synth-pop e l'electro-clash.
Ma la genialità di Bruce Haack non si è limitata solo alla musica. Ha anche realizzato alcuni strumenti elettronici che sono diventati oggetti cult tra i musicisti dilettanti. Uno di questi è il musicon, una tastiera elettronica programmabile che permetteva di generare vari suoni e effetti. Haack lo ha venduto attraverso la sua casa editrice, la Dimension 5, insieme ad altri strumenti dell'epoca. Tuttavia, nonostante il suo genio creativo, Haack non ha mai ottenuto un grande successo commerciale. I suoi album erano troppo sperimentali e difficili da digerire per il grande pubblico dell'epoca. Solo successivamente, grazie alla rivalutazione del genere elettronico, il suo contributo è stato riconosciuto da molti.
Ma quali sono le canzoni più rappresentative di Bruce Haack? Certamente, la prima che viene in mente è Party Machine, singolo estratto dall'album Electric Lucifer Book 2 del 1979. Il brano è un concentrato di elettronica, con una batteria ipnotica e un ritmo incalzante. Il testo, che parla di una macchina da festa, sembra precorrere l'epoca dei rave party degli anni '90. Altre canzoni da non perdere sono Rainbow Robot, National Anthem to the Moon e Maybe This Song.
Certo, le sperimentazioni di Bruce Haack non sono piaciute a tutti. Alcuni critici dell'epoca hanno definito la sua musica assurda e senza senso. Tuttavia, oggi è chiaro che Haack è stato un precursore di molte tendenze musicali. La sua abilità nell'utilizzare gli strumenti elettronici ha fatto scuola, e i suoi album sono ancora amati da molti appassionati di musica sperimentale. Inoltre, Haack ha aperto la strada per l'utilisatione dei sintetizzatori in molti generi musicali, dalla disco alla new wave.
In questo post abbiamo conosciuto meglio Bruce Haack, uno dei pionieri nella musica elettronica. Haack ha brillantemente combinando la passione per la musica con l'innovazione tecnologica, creando nuovi suoni che hanno rivoluzionato il mondo della musica sperimentale. Nonostante il suo contributo non sia stato pienamente apprezzato durante la sua vita, le sue composizioni sono ora considerate degli autentici classici del genere elettronico. Se non lo conoscevate ancora, vale la pena di scoprire il mondo di Bruce Haack, uno degli artisti più interessanti e originali del panorama musicale del XX secolo.