Post metal
STAI ASCOLTANDO
2022-03-13
Quella linea sottile tra post-metal e sludge
Nascono entrambi come derivazioni dell’heavy metal e spesso vengono confuse o sovrapposti tra loro: stiamo parlando dello sludge e del post metal. È facile capire perché: condividono la strumentazione, lo stile del cantato ed un certo gusto per ritmi lenti e malinconici. Tuttavia, hanno delle proprie peculiarità e sarà nostra cura raccontarvi quali.
Il post metal nasce nell’America del Nord e poco dopo emigra fino ai paesi nordeuropei. Lo stile mette insieme elementi post rock - specialmente per quanto riguarda le composizioni, di lunga durata e caratterizzate da un’intensità in crescendo – metal e industrial. I brani sono per lo più strumentali: lo strumento che fa da padrone è la chitarra, che detta la melodia; la voce passa in secondo piano, anche se è difficile immaginare come questo sia possibile considerato che il cantante, spesso, urla. Gli altri strumenti tipici da band post metal sono il basso, la batteria e più raramente le tastiere, queste ultime delegate alla funzione di accompagnamento. È una musica dalla forte carica emotiva, spesso rilassante e lenta, sebbene potente all’ascolto. Se la critica riconosce negli Isis, ed in particolare nell’album "Oceanic", i pionieri del post metal, altri grandi interpreti del genere saranno poi i Neurosis e i Rosetta.
In cosa si differenzia lo sludge, altro figlio dell’heavy metal? È davvero difficile creare dei distinguo: post e sludge sono due generi in continua sperimentazione e condividono per tale ragione il rifiuto verso le classificazioni musicali. Ma possiamo provarci. Innanzitutto, lo sludge è una commistione di sonorità differenti: attinge infatti all’hardcore – soprattutto per lo stile vocale - e al doom metal – per i ritmi lenti e pesanti -. A partire dalla traduzione del termine sludge, con il quale si intendono i rifiuti o li scarti – fognari per eccellenza -, si intuisce come questa musica, di difficile accesso e poco commercializzata, crei un’atmosfera disturbante, con riff oppressivi, simile a quella angosciante creata dallo stoner metal. Altrettanto estremi sono le tematiche trattate, che restituiscono visioni distorte e malate della realtà politica o sociale. Insomma, siamo di fronte ad un genere che, a differenza del precedente, sembra davvero riservato a pochi ascoltatori. Fossi in voi e dovessi scegliere, forse metterei su un po’ di post metal.
Il post metal nasce nell’America del Nord e poco dopo emigra fino ai paesi nordeuropei. Lo stile mette insieme elementi post rock - specialmente per quanto riguarda le composizioni, di lunga durata e caratterizzate da un’intensità in crescendo – metal e industrial. I brani sono per lo più strumentali: lo strumento che fa da padrone è la chitarra, che detta la melodia; la voce passa in secondo piano, anche se è difficile immaginare come questo sia possibile considerato che il cantante, spesso, urla. Gli altri strumenti tipici da band post metal sono il basso, la batteria e più raramente le tastiere, queste ultime delegate alla funzione di accompagnamento. È una musica dalla forte carica emotiva, spesso rilassante e lenta, sebbene potente all’ascolto. Se la critica riconosce negli Isis, ed in particolare nell’album "Oceanic", i pionieri del post metal, altri grandi interpreti del genere saranno poi i Neurosis e i Rosetta.
In cosa si differenzia lo sludge, altro figlio dell’heavy metal? È davvero difficile creare dei distinguo: post e sludge sono due generi in continua sperimentazione e condividono per tale ragione il rifiuto verso le classificazioni musicali. Ma possiamo provarci. Innanzitutto, lo sludge è una commistione di sonorità differenti: attinge infatti all’hardcore – soprattutto per lo stile vocale - e al doom metal – per i ritmi lenti e pesanti -. A partire dalla traduzione del termine sludge, con il quale si intendono i rifiuti o li scarti – fognari per eccellenza -, si intuisce come questa musica, di difficile accesso e poco commercializzata, crei un’atmosfera disturbante, con riff oppressivi, simile a quella angosciante creata dallo stoner metal. Altrettanto estremi sono le tematiche trattate, che restituiscono visioni distorte e malate della realtà politica o sociale. Insomma, siamo di fronte ad un genere che, a differenza del precedente, sembra davvero riservato a pochi ascoltatori. Fossi in voi e dovessi scegliere, forse metterei su un po’ di post metal.
Tag: post, metal, strumentale, sludge
Lascia la tua opinione