Deep dub
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2022-11-10
Bassi che arrivano lontano, il Deep Dub
Il deep dub è proprio un sottogenere per amanti dei sound che rilassano e incuriosiscono: si tratta di musica fondata generalmente sulla profondità del basso che accompagna tutta l’esecuzione di un brano, nota distintiva di questo genere. I battiti al minuto sono lenti e le canzoni dall’ampia linea melodica, ma tuttavia incalzanti, sono in grado di avvolgere l’ascoltatore che si sente subito a suo agio immerso nel caldo suono del basso. La sua popolarità è andata sempre crescendo dall’esplosione del web che ha permesso la conoscenza di gruppi e artisti che erano poco in vista, attirando altri ascoltatori e fan della musica elettronica in genere.
All’inizio ognuno restava fedele al suo genere musicale preferito ed erano rare le contaminazioni tra i generi anche dello stesso settore, con la gran massa degli ascoltatori che restava ancorata al proprio genere di riferimento non avendo interesse ad altro. Le sonorità minimal hanno attirato ascoltatori grazie alle pulsazioni continue delle frequenze basse che richiamano alla mente le vibrazioni delle viscere della terra e sono avvertite in tutto il corpo, offrendo una base naturale a un suono già di suo ripetitivo e cupo. Va detto che l’ultima evoluzione che si nota, specialmente nella deep house, è particolarmente bizzarra: infatti, da genere di nicchia, pare stia diventando mainstream, relegando al secondo posto il resto della musica elettronica, grazie anche al favore che questo sound ha riscosso tra i vari DJ.
Molto ha certamente contribuito la ricerca di sonorità più orecchiabili, meno tenebrose o ossessive, e il fatto che proprio per questo motivo questa musica è diventata musica d’apertura della serata nei locali e non più riservata a una nicchia come era in passato. Non è più il caso di musiche introvabili per palati raffinati, che erano chieste al dj di turno, quasi come se si trattasse di musica dedicata a una fetta di pubblico solamente che non voleva quasi essere condivisa con estranei. Adesso l’apertura, derivata anche da un certo favore ottenuto nelle radio, consente a un pubblico più vasto di ammirarne l’esclusività, grazie anche ai produttori che vogliono evitare di restare rinchiusi in una nicchia.
All’inizio ognuno restava fedele al suo genere musicale preferito ed erano rare le contaminazioni tra i generi anche dello stesso settore, con la gran massa degli ascoltatori che restava ancorata al proprio genere di riferimento non avendo interesse ad altro. Le sonorità minimal hanno attirato ascoltatori grazie alle pulsazioni continue delle frequenze basse che richiamano alla mente le vibrazioni delle viscere della terra e sono avvertite in tutto il corpo, offrendo una base naturale a un suono già di suo ripetitivo e cupo. Va detto che l’ultima evoluzione che si nota, specialmente nella deep house, è particolarmente bizzarra: infatti, da genere di nicchia, pare stia diventando mainstream, relegando al secondo posto il resto della musica elettronica, grazie anche al favore che questo sound ha riscosso tra i vari DJ.
Molto ha certamente contribuito la ricerca di sonorità più orecchiabili, meno tenebrose o ossessive, e il fatto che proprio per questo motivo questa musica è diventata musica d’apertura della serata nei locali e non più riservata a una nicchia come era in passato. Non è più il caso di musiche introvabili per palati raffinati, che erano chieste al dj di turno, quasi come se si trattasse di musica dedicata a una fetta di pubblico solamente che non voleva quasi essere condivisa con estranei. Adesso l’apertura, derivata anche da un certo favore ottenuto nelle radio, consente a un pubblico più vasto di ammirarne l’esclusività, grazie anche ai produttori che vogliono evitare di restare rinchiusi in una nicchia.
Tag: deep, dub, bassi, lenti, ripetizione
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