Dubstep
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2022-11-02
Come la sirenetta di Banksy: la distorsione ritmica della Dubstep
Il Dubstep è un genere di musica elettronica nato a Londra nei primi anni 2000 e deriva dal 2Step che ha in pratica sostituito i ritmi sincopati della batteria a quelli classici; differentemente dagli altri generi come house o techno, la ritmica è molto rallentata e distorta, con le linee del basso che assumono maggior predominio rispetto alla stessa batteria. Dal punto di vista musicale, il dubstep si riconosce per il ritmo 2step e una maggiore enfasi sui rullanti, con linee di basso sintetiche, potenti e cupe. L’ispirazione deriva dalla musica house o dalla Detroit techno.
All’inizio la dubstep aveva girato verso sonorità che alcuni critici definirono incattivite. Il tempo è in pratica collocato sui 140 battiti al minuto, con in genere il colpo sul rullante che si trova sul terzo quarto e proprio questo è il fattore che lo differenzia dagli altri generi di musica da ballo elettronica. Il più famoso interprete del dubstep è Sonny John Moore, meglio conosciuto come Skrillex, disc jockey e produttore californiano che ha iniziato suonando con il gruppo dei From First to Last, poi nel 2007 ha iniziato la carriera solista anche se lo pseudonimo di Skrillex è nato nel 2010 con l’ep di debutto chiamato My Name is Skrillex; nel 2012 è stato inserito al decimo posto nella lista dei 100 disc jockey migliori al mondo e nel 2013 ha vinto il Grammy Award per la musica elettronica come best dance recording. La sua musica aggiunge al dubstep una quantità notevole di energia e con parecchie contaminazioni con altre forme di musica elettronica; notevole la presenza dei sintetizzatori: lo scopo è proprio quello di coprire il più possibile tutto lo spazio sonoro a disposizione.
Sono molti comunque i musicisti che hanno adottato questo stile di comunicazione, per cercare di presentare sonorità che mischiano l’elettronica alle varie tendenze e costruire percorsi musicali a metà strada tra sogno e realtà; alcuni si basano anche sul piano dando spazio ad uno strumento che adopera dei loop da mixare.
All’inizio la dubstep aveva girato verso sonorità che alcuni critici definirono incattivite. Il tempo è in pratica collocato sui 140 battiti al minuto, con in genere il colpo sul rullante che si trova sul terzo quarto e proprio questo è il fattore che lo differenzia dagli altri generi di musica da ballo elettronica. Il più famoso interprete del dubstep è Sonny John Moore, meglio conosciuto come Skrillex, disc jockey e produttore californiano che ha iniziato suonando con il gruppo dei From First to Last, poi nel 2007 ha iniziato la carriera solista anche se lo pseudonimo di Skrillex è nato nel 2010 con l’ep di debutto chiamato My Name is Skrillex; nel 2012 è stato inserito al decimo posto nella lista dei 100 disc jockey migliori al mondo e nel 2013 ha vinto il Grammy Award per la musica elettronica come best dance recording. La sua musica aggiunge al dubstep una quantità notevole di energia e con parecchie contaminazioni con altre forme di musica elettronica; notevole la presenza dei sintetizzatori: lo scopo è proprio quello di coprire il più possibile tutto lo spazio sonoro a disposizione.
Sono molti comunque i musicisti che hanno adottato questo stile di comunicazione, per cercare di presentare sonorità che mischiano l’elettronica alle varie tendenze e costruire percorsi musicali a metà strada tra sogno e realtà; alcuni si basano anche sul piano dando spazio ad uno strumento che adopera dei loop da mixare.
Tag: dubstep, skrillex, ritmo, ballare, elettronica, banksy, dismaland
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