Drum and Bass
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2022-11-08
Persi nella giungla del Drum’n’Bass
Usata specialmente nei rave party, a volte in coppia con un MC ma anche da sola per muovere le folle che ballano, la drum’n’bass music usa campionamenti minimali di tutti i generi accoppiati a batterie break beat a 170 battute al minuto e a un basso perforante che serve a scuotere dall’interno il corpo dell’ascoltatore. L’unione con eccitatori artificiali (pastiglie varie) serve certamente ad amplificare gli effetti di un sound che ha lo scopo principale di travolgere prima che coinvolgere. L’effetto giungla serve a sottolineare ritmi e voglie animalesche che vengono liberate. Importante il ruolo che ha al suo interno il sintetizzatore, che sviluppa temi basati su una forte sezione ritmica.
Alla fine degli anni ’80 nacque in Inghilterra l’acid house music che abbinava a ritmi regolari i ritmi più sincopati, e dal 1991 i brani furono composti solo da quelli sincopati (da cui il termine ’breakbeat’) portando alla nascita del genere jungle, il quale divenne in un certo senso sinonimo di attività criminale; forse per questo prese piede tra i produttori la drum’n’bass music che come stile musicale divenne più sofisticato avvicinandosi al mainstream, grazie anche all’opera delle radio private; alla fine dei ’90 però fu annunciato che la drum’n’bass era morta a causa della nascita della scena garage UK che prendeva ispirazione dalla stessa; tuttavia, col nuovo millennio, essa è sopravvissuta ed è anzi diventata sempre più popolare, specie in Inghilterra dove praticamente è nata, e a Singapore dove scopriamo una scena indipendente.
Dal punto di vista musicale il genere è stato paragonato al jazz per la grande varietà di sonorità diverse che si potevano ascoltare, pur restando nell’ambito della stessa matrice. A causa del nome è chiaro che c’è grande rilevanza della sezione ritmica nei brani, ma non è giusto definirla come unica base portante, anzi la bravura dei produttori consiste proprio nel riuscire ad individuare quelle sonorità che sfuggano a un suono più convenzionale grazie alle sperimentazioni. Possiamo dire che in genere la drum’n’bass è un genere di musica dance dedicato al ballo nelle discoteche e nei club, in cui risalta l’importanza del DJ o MC il cui scopo è essenzialmente quello di non perdere il ritmo, creando introduzioni o finali mixando varie tracce.
Alla fine degli anni ’80 nacque in Inghilterra l’acid house music che abbinava a ritmi regolari i ritmi più sincopati, e dal 1991 i brani furono composti solo da quelli sincopati (da cui il termine ’breakbeat’) portando alla nascita del genere jungle, il quale divenne in un certo senso sinonimo di attività criminale; forse per questo prese piede tra i produttori la drum’n’bass music che come stile musicale divenne più sofisticato avvicinandosi al mainstream, grazie anche all’opera delle radio private; alla fine dei ’90 però fu annunciato che la drum’n’bass era morta a causa della nascita della scena garage UK che prendeva ispirazione dalla stessa; tuttavia, col nuovo millennio, essa è sopravvissuta ed è anzi diventata sempre più popolare, specie in Inghilterra dove praticamente è nata, e a Singapore dove scopriamo una scena indipendente.
Dal punto di vista musicale il genere è stato paragonato al jazz per la grande varietà di sonorità diverse che si potevano ascoltare, pur restando nell’ambito della stessa matrice. A causa del nome è chiaro che c’è grande rilevanza della sezione ritmica nei brani, ma non è giusto definirla come unica base portante, anzi la bravura dei produttori consiste proprio nel riuscire ad individuare quelle sonorità che sfuggano a un suono più convenzionale grazie alle sperimentazioni. Possiamo dire che in genere la drum’n’bass è un genere di musica dance dedicato al ballo nelle discoteche e nei club, in cui risalta l’importanza del DJ o MC il cui scopo è essenzialmente quello di non perdere il ritmo, creando introduzioni o finali mixando varie tracce.
Tag: drum, bass, jungle, ritmo, sincopato, ballare
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