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Incubo

Un ostile presenza ci persegue, piú ci allontaniamo piú ci avviciniamo. La musica può essere altrettanto potente di un paesaggio onirico come si può trovare mentre si dorme. Oscura realtà e scruta in mondi inimmaginabili, quelli tenuti in alto nel suono. Possiamo gettarci in regni che altrimenti non hanno alcuna comprensione, nessuna forma o forma che si riunisce così profondamente nell'intangibile o nell'eterno. Questo tipo di potere è incapsulato più accuratamente all'interno degli incubi, dove forze sconosciute si fondono con il tumulto subconscio in sorprendente chiarezza, dove i riverberi ignorano i confini della logica e della fisica per controllare le nostre aspirazioni. Gli incubi musicali possono portare un caos altrettanto insondabile, risvegliando vibrazioni che ci spingono verso precipizi che non sapevamo apparissero nel cielo notturno. Gli orizzonti sono rimodellati dalle loro tensioni, cancellando sempre ciò per cui una volta era noto che non è mai nulla di meno che paesaggi sonori sconosciuti nati da sogni musicali andati un po 'troppo terribili. In questi momenti ci immergiamo nel nostro io interiore per dare un senso al significato astratto datoci dagli strumenti che cantano la loro rivoluzione sempre in avanti del tutto indenni dalla confusione sofferta lungo i suoi percorsi curvilinei.
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2022-06-18

Ebola

Cu Cú. Ora che non ci sono piú casi in Europa e Stati Uniti, ora che l’Occidente non corre piú rischi….a chi interessa l’ebola? Ora che non fa piú notizia sembra di giocare a nascondino con mezzi di comucazione di massa e istituzioni. Quando finirá questo gioco delle marionette, non siamo stufi?
Tag: complotto, stranicasi, africa, solidarietá
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2022-06-16

Cavie

Erano da poco passate le 23. Mi ritrovavo ancora immersa tra provette, soluzioni saline e scartoffie con abbozzate formule chimiche e matematiche, quando udii dei passi provenire alle mie spalle e un rumore metallico in sottofondo. - Non faccia tardi signorina, vada a casa a riposare - La voce era quella del guardiano notturno. - Si, vado perche’ il sonno mi sta divorando - pensai. Persi qualche minuto per sistemare gli ultimi dati al computer, quando improvvisamente il laboratorio rimase al buio completo. Un profondo senso di malessere iniziava a impadronirsi, pensai solo che dovevo dare ascolto a quella strana sensazione, quando fui richiamata da uno strano squittio che risuonava nel corridoio. Non feci in tempo a raggiungere la porta che subito fui assalita da un esercito di esseri indemoniati che infiltrandosi nel camice e sotto i vestiti, diedero il via ad un banchetto in cui la pietanza piu’ prelibata ero io. Fui paralizzata, il sangue iniziava a scorrere dai miei occhi, dalla mia testa, morsi sulla punta delle dita, cercavo di liberarmi e mi dimenavo come la pallina di un flipper. Urlai, soffocata dai versi di quei piccoli demoni impazziti. Duró qualche minuto, fino a che la luce ritornó. Mi guardai, non trovai alcun segno evidente dell’attacco animale. - Dev’essere stato un incubo, devo essermi addormentata al computer - Scappai a casa come se non esistesse un domani. La notte passó travagliata, incubi che si sovrapponevano a sogni di lontani luoghi paradisiaci. Il mattino seguente tornai al laboratorio ancora scossa, presi il mio camice come d’abitudine e notai dei piccoli peli bianchi e grigi sulle spalle. Pensai che il tempo, scandiva i giorni ed era arrivato il momento di fare i conti con la mia vecchiaia. Aprii la porta del bagno per cercare uno specchio e trovare qualche segno evidente del passaggio del tempo, attorno ai miei occhi. Mi avvicinai sempre di piú allo specchio e non potei fare a meno di guardarmi negli occhi. Rossi. Una luce scintillante di colore rosso si rifletteva nelle mie pupille lucenti. Corsi fuori. Non riuscivo a correre, intorno a me nessuno spazio. Sbarre metalliche.
Tag: laboratorio, cavia, topo, siamoalsicuro, gf
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