Emo
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2023-03-14
Dashboard Confessional - Belle Of The Boulevard. Le illusioni della fenice: canzoni che ispirano parole
La città si era appena svegliata, rumorosa nel suo traffico sordo, annoiata ma pur sempre viva.
I palazzi si ergevano alti e maestuosi dai due lati come se volessero proteggere quel pezzo di strada, come a difesa di quelle piccole persone qualunque che ogni giorno percorrevano i marciapiedi e la rendevano un microcosmo frenetico, un mondo solo loro, unformicaio indaffarato.
Dalla vetrina distingueva chiaramente il percorso dei passanti, nel balletto delle loro scie invisibili, intrecciarsi l'un l'altro senza toccarsi mai, in un gioco di facce conosciute ma estranee. Un fioraio trasandato, un'anziana signora dal passo lento, ungruppo di bancari incravattati di tutto punto, ognuno con le proprie storie di circostanza, ognuno attaccato a quella vita semplice.
Sarebbe diventata anche lei come una di quelle anime dai percorsi già tracciati che le giravano intorno? Avrebbe fatto parte di quel palcoscenico costruito per essere la scenografia della sua vita?
Chissà se ne sarebbe mai diventata la protagonista.
Parole liberamente ispirata da un ascolto approfondito della canzone emo Belle Of The Boulevard dei Dashboard Confessional.
I palazzi si ergevano alti e maestuosi dai due lati come se volessero proteggere quel pezzo di strada, come a difesa di quelle piccole persone qualunque che ogni giorno percorrevano i marciapiedi e la rendevano un microcosmo frenetico, un mondo solo loro, unformicaio indaffarato.
Dalla vetrina distingueva chiaramente il percorso dei passanti, nel balletto delle loro scie invisibili, intrecciarsi l'un l'altro senza toccarsi mai, in un gioco di facce conosciute ma estranee. Un fioraio trasandato, un'anziana signora dal passo lento, ungruppo di bancari incravattati di tutto punto, ognuno con le proprie storie di circostanza, ognuno attaccato a quella vita semplice.
Sarebbe diventata anche lei come una di quelle anime dai percorsi già tracciati che le giravano intorno? Avrebbe fatto parte di quel palcoscenico costruito per essere la scenografia della sua vita?
Chissà se ne sarebbe mai diventata la protagonista.
Parole liberamente ispirata da un ascolto approfondito della canzone emo Belle Of The Boulevard dei Dashboard Confessional.
Tag: musica emo, dark, canzoni, parole, ispirazioni
2022-10-07
Fragile e rabbiosa, interprete sentimentale: la musica Emo
L’emo è un genere musicale nato in America a Washington tra gli anni ’80 e ’90; si dice che la parola abbia avuto origine dalla parola “emotional”, chiara indicazione di come gli esponenti si preoccupino molto di ciò che richiama il loro aspetto fisico, perché è essenzialmente esso che esprime i loro sentimenti. Dal punto di vista musicale, il primo genere conosciuto fu detto ‘emoziona hardcore’, quando a Washington alcuni musicisti locali decisero di distanziarsi dalla scena violenta, abbracciando la sperimentazione; il tutto avvenne nell’estate del 1985, tanto che viene ricordata come ‘Revolution Summer’.
La rivoluzione interessò anche i testi che divennero più intimi e personali, spesso abbandonando la depressione che era all’origine dei testi hardcore. Dal punto di vista musicale certamente si tratta di un ritorno a una musica più melodica ma anche meno convenzionale di quanto non fossero diventate le band hardcore. Nei primi anni novanta si è evoluto lo screamo, anch’esso un sottogenere punk, caratterizzato da brani molto corti e caotici, spesso pieni di dissonanze; molti gruppi della prima ondata, nata a San Diego nel 1991, si caratterizzavano per i testi dalle tematiche politiche, con l’utilizzo di strumenti rock tradizionali. Nel 2002 avvenne la seconda ondata, caratterizzata da una musica più lenta e meno dissonante, ampiamente influenzata dal rock alternativo.
Ma la cosa che contrasta davvero con i gruppi della prima ondata è che qui molte band hanno firmato contratti multimilionari con grandi etichette. Molti critici considerano l’emo violence un sottogenere a parte, pur evolutosi dallo screamo, che è nato e si è evoluto nella seconda metà degli anni 2000. È un po’ la storia che si ripete, come quando dagli inizi del punk nacque l’ala dark, caratterizzata dalle ossessioni gotiche e dai rituali esoterici, dai suoni scuri e tetri e dall’ansia esistenziale che traspirava dai testi. Anche qui le opere più interessanti di certo sono state quelle che hanno evitato toni troppo da fumetto e da horror, per dedicarsi all’introspezione, dando vita ad un cocktail di cinico iperrealismo e paranoia morbosa. L’appeal su un certo pubblico è stato immediato, e anche il dark punk è un genere che è rimasto, anche se non più idolatrato da moltitudini ma da ristrette minoranze.
La rivoluzione interessò anche i testi che divennero più intimi e personali, spesso abbandonando la depressione che era all’origine dei testi hardcore. Dal punto di vista musicale certamente si tratta di un ritorno a una musica più melodica ma anche meno convenzionale di quanto non fossero diventate le band hardcore. Nei primi anni novanta si è evoluto lo screamo, anch’esso un sottogenere punk, caratterizzato da brani molto corti e caotici, spesso pieni di dissonanze; molti gruppi della prima ondata, nata a San Diego nel 1991, si caratterizzavano per i testi dalle tematiche politiche, con l’utilizzo di strumenti rock tradizionali. Nel 2002 avvenne la seconda ondata, caratterizzata da una musica più lenta e meno dissonante, ampiamente influenzata dal rock alternativo.
Ma la cosa che contrasta davvero con i gruppi della prima ondata è che qui molte band hanno firmato contratti multimilionari con grandi etichette. Molti critici considerano l’emo violence un sottogenere a parte, pur evolutosi dallo screamo, che è nato e si è evoluto nella seconda metà degli anni 2000. È un po’ la storia che si ripete, come quando dagli inizi del punk nacque l’ala dark, caratterizzata dalle ossessioni gotiche e dai rituali esoterici, dai suoni scuri e tetri e dall’ansia esistenziale che traspirava dai testi. Anche qui le opere più interessanti di certo sono state quelle che hanno evitato toni troppo da fumetto e da horror, per dedicarsi all’introspezione, dando vita ad un cocktail di cinico iperrealismo e paranoia morbosa. L’appeal su un certo pubblico è stato immediato, e anche il dark punk è un genere che è rimasto, anche se non più idolatrato da moltitudini ma da ristrette minoranze.
Tag: emo, rock, alternativo, introspezione
2023-06-21
h: 18:15
Fall Out Boy with Alkaline Trio, The Academy Is..., and Royal & the Serpent at Wrigley Field (June 21, 2023)
Chicago, US
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