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Emo

Sottogenere del punk rock, con strutture più lente e melodiche, dando un carattere più personale e più dark alle canzoni. Si è sviluppato molto durante gli ultimi 30 anni quasi diventando irriconoscibile agli occhi dei primi skaters emo. Si svilupperà, poi, dall’emo punk il sottogenere screamo, un grido di rabbia dei giovani teenagers ripudiati nelle scuole e nei college. La musica emo è carica di amare riflessioni sulla società moderna, questo, non per forza va associato a concetti negativi, ma sono spunti neri e dark per reagire meglio alle continue delusioni del mondo contemporaneo. La musica emo spesso tocca le corde del cuore degli ascoltatori. I testi a volte catturano le emozioni crude con cui stanno lottando e le impostano su una melodia armoniosa e melodica. Dalla tristezza cupa delle vene aperte presentate in Welcome To The Black Parade dei My Chemical Romance al rombo energico e urgente di Misery Business dei Paramore, la musica Emo ha fornito ai fan un modo per esprimersi e guarire se stessi, offrendo al contempo una potente piattaforma per shannny le loro lotte con il mondo. Altri utilizzano emozioni noisesmitherx più abrasive come Brand New che giustappone un tumulto emotivo intrecciato assolo di chitarra per The Quiet Things That No One Ever Knows. Qualunque sia la tua preferenza, Emo non lascia nulla di intentato quando si tratta di rinvigorire e conforto musicale rilassante.

Il risveglio dell'Emo: una panoramica del genere musicale
Se sei un appassionato di musica alternativa degli anni 2000, quasi sicuramente hai già sentito parlare dell'Emo. Questo genere musicale ha avuto il suo culmine alla fine degli anni '90 e all'inizio degli anni 2000 e, nonostante sia stato criticato per essere troppo emozionale e negativo, ha continuato ad esercitare un grande fascino sulla scena musicale fino ai giorni nostri. In questo post, ti guiderò alla scoperta della storia dell'Emo, del suo suono e delle migliori canzoni del genere, così come delle critiche più comuni rivolte ad esso.
Per capire la nascita del genere Emo, dobbiamo risalire alla fine degli anni '80, quando band come Rites of Spring e Embrace svilupparono un nuovo stile di musica punk. Si trattava di un punk più emotivo, scarsamente prodotto e che cercava di rappresentare sentimenti come la tristezza e la rabbia in modo più intenso rispetto alle band punk precedenti. Durante gli anni '90, questo suono si sviluppò ulteriormente grazie all'apporto di band come Sunny Day Real Estate, che furono tra le prime a utilizzare il termine Emo per descrivere il loro suono. Con l'uscita di Diary nel 1994, l'Emo guadagnò una base di fan fedeli che dura ancora oggi.
Ma com'è il suono dell'Emo? Il suono dell'Emo si caratterizza per le chitarre melodie, spesso utilizzando accordi di settima diminuita, e ritmi alternati molto veloci. I testi sono spesso personali e confidenziali, e trattano di temi come l'ansia, la depressione e la solitudine. Le voci dei cantanti Emo sono spesso emotive, ferite e lamentose, il che può essere o la delizia del fan o la rovina del critico musicale.
Tra le migliori canzoni Emo di tutti i tempi, abbiamo sicuramente The Quiet Things That No One Ever Knows dei Brand New, The Middle dei Jimmy Eat World, Swing, Swing degli All-American Rejects e Sugar, We're Goin' Down degli Fall Out Boy. Queste canzoni hanno tutte un suono distintivo e catturano l'essenza dell'Emo con la loro malinconia e intensità emotiva.
Ma non tutto è stato liscio nella storia dell'Emo. Nel corso degli anni, il genere è stato criticato per la sua smielatezza, per essere troppo emotivo e per passare un'immagine di debolezza emotiva. Inoltre, alcuni artisti Emo sono stati accusati di essere misogini e sessisti nelle loro canzoni, sebbene ciò non riguardi tutti gli artisti Emo. Tuttavia, queste critiche non hanno salvato il genere dall'essere popolare, e molti artisti Emo sono ancora apprezzati dai fan in tutto il mondo.
In sintesi, l'Emo è un genere musicale emozionale, puro e passionale. Non tutti lo apprezzano, ma per coloro che lo fanno, l'Emo rappresenta una forma d'arte di estrema sensibilità che è in grado di toccare le corde più profonde dell'animo umano. Se non lo hai mai provato, ascolta alcune delle canzoni citate in questo post e scopri se anche tu sei un fan dell'Emo.

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2023-03-14

Dashboard Confessional - Belle Of The Boulevard. Le illusioni della fenice: canzoni che ispirano parole

La città si era appena svegliata, rumorosa nel suo traffico sordo, annoiata ma pur sempre viva.
I palazzi si ergevano alti e maestuosi dai due lati come se volessero proteggere quel pezzo di strada, come a difesa di quelle piccole persone qualunque che ogni giorno percorrevano i marciapiedi e la rendevano un microcosmo frenetico, un mondo solo loro, unformicaio indaffarato.
Dalla vetrina distingueva chiaramente il percorso dei passanti, nel balletto delle loro scie invisibili, intrecciarsi l'un l'altro senza toccarsi mai, in un gioco di facce conosciute ma estranee. Un fioraio trasandato, un'anziana signora dal passo lento, ungruppo di bancari incravattati di tutto punto, ognuno con le proprie storie di circostanza, ognuno attaccato a quella vita semplice.
Sarebbe diventata anche lei come una di quelle anime dai percorsi già tracciati che le giravano intorno? Avrebbe fatto parte di quel palcoscenico costruito per essere la scenografia della sua vita?
Chissà se ne sarebbe mai diventata la protagonista.

Parole liberamente ispirata da un ascolto approfondito della canzone emo Belle Of The Boulevard dei Dashboard Confessional.
Tag: musica emo, dark, canzoni, parole, ispirazioni
2022-10-07

Fragile e rabbiosa, interprete sentimentale: la musica Emo

L’emo è un genere musicale nato in America a Washington tra gli anni ’80 e ’90; si dice che la parola abbia avuto origine dalla parola “emotional”, chiara indicazione di come gli esponenti si preoccupino molto di ciò che richiama il loro aspetto fisico, perché è essenzialmente esso che esprime i loro sentimenti. Dal punto di vista musicale, il primo genere conosciuto fu detto ‘emoziona hardcore’, quando a Washington alcuni musicisti locali decisero di distanziarsi dalla scena violenta, abbracciando la sperimentazione; il tutto avvenne nell’estate del 1985, tanto che viene ricordata come ‘Revolution Summer’.

La rivoluzione interessò anche i testi che divennero più intimi e personali, spesso abbandonando la depressione che era all’origine dei testi hardcore. Dal punto di vista musicale certamente si tratta di un ritorno a una musica più melodica ma anche meno convenzionale di quanto non fossero diventate le band hardcore. Nei primi anni novanta si è evoluto lo screamo, anch’esso un sottogenere punk, caratterizzato da brani molto corti e caotici, spesso pieni di dissonanze; molti gruppi della prima ondata, nata a San Diego nel 1991, si caratterizzavano per i testi dalle tematiche politiche, con l’utilizzo di strumenti rock tradizionali. Nel 2002 avvenne la seconda ondata, caratterizzata da una musica più lenta e meno dissonante, ampiamente influenzata dal rock alternativo.

Ma la cosa che contrasta davvero con i gruppi della prima ondata è che qui molte band hanno firmato contratti multimilionari con grandi etichette. Molti critici considerano l’emo violence un sottogenere a parte, pur evolutosi dallo screamo, che è nato e si è evoluto nella seconda metà degli anni 2000. È un po’ la storia che si ripete, come quando dagli inizi del punk nacque l’ala dark, caratterizzata dalle ossessioni gotiche e dai rituali esoterici, dai suoni scuri e tetri e dall’ansia esistenziale che traspirava dai testi. Anche qui le opere più interessanti di certo sono state quelle che hanno evitato toni troppo da fumetto e da horror, per dedicarsi all’introspezione, dando vita ad un cocktail di cinico iperrealismo e paranoia morbosa. L’appeal su un certo pubblico è stato immediato, e anche il dark punk è un genere che è rimasto, anche se non più idolatrato da moltitudini ma da ristrette minoranze.
Tag: emo, rock, alternativo, introspezione

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