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Artista: Buckethead Album: Monsters and Robots


Anno: 1999
Tempo: 0:0-1

La recensione critica dell'album Monsters and Robots di Buckethead


Buckethead è un artista musicale che ha fatto della sua particolare maschera da gallina una vera e propria icona nel mondo della musica. Ronny Jason Buckethead Carroll (questo il suo vero nome) è nato il 13 maggio del 1969 e ha iniziato a suonare la chitarra all'età di 12 anni, rendendosi presto noto grazie alla sua abilità tecnica e alla grande creatività. Nel corso degli anni ha collaborato con diversi artisti del calibro di Primus, Michael Jackson, Iggy Pop, Bootsy Collins, Bill Laswell e molti altri. Il suo stile musicale è unico ed è difficile da etichettare: si tratta di una miscela di hard rock, metal, funk, blues, jazz e altri generi.
Monsters and Robots è un album del 1999 di Buckethead ed è considerato oggi uno dei suoi lavori più riusciti. L'album ha ricevuto critiche molto positive da parte della stampa specializzata, ottenendo un punteggio di 4 stelle su 5 da Allmusic. Ma andiamo a esaminare più da vicino questo lavoro.
L'album si apre con la traccia Jump Man, una canzone che colpisce fin dalla prima nota per la sua energia e il suo ritmo serrato. La chitarra di Buckethead è il fulcro di questa traccia, che mescola hard rock e metal con influenze funk e jazz. Un brano che ti fa venire voglia di muoverti e di ballare.
La traccia che segue, Aquabot, è invece più sperimentale. Si tratta di una composizione che prevede l'utilizzo di effetti sonori e di una chitarra acustica stile flamenco. Un pezzo molto suggestivo e dalle atmosfere evocative.
La canzone che dà il nome all'album, Monsters and Robots, è forse una delle più riuscite. Il brano è diviso in diverse sezioni, ciascuna delle quali è caratterizzata da un tema musicale diverso. Si passa così dal funk alla psichedelia, dal jazz all'heavy metal. Un vero e proprio tour de force che dimostra l'estrema versatilità di questo artista.
Tra le altre tracce che meritano una menzione speciale c'è sicuramente The Ballad of Buckethead, una struggente e delicata ballata acustica che vede la chitarra di Buckethead esprimere tutte le sue potenzialità emotive. Il brano è infatti senza parole ma riesce a comunicare un'emozione profonda e intensa.
In generale, Monsters and Robots è un album che si avvicina molto all'idea di concept album. Ci sono tracce più sperimentali e articolate, ma anche pezzi caldi e coinvolgenti, vedi ad esempio Stick Pit, Binge and Grab e Sow Thistle. In ogni caso, l'ascolto dell'album è un'esperienza molto coinvolgente e ricca di spunti, che dimostra la grande creatività di questo artista.
Buckethead è uno dei chitarristi più riconoscibili e innovativi del panorama musicale mondiale. Il suo stile unico e difficile da definire lo rende un artista a tutto tondo, capace di spaziare tra generi diversi e di creare composizioni che rimangono impressi nell'ascoltatore. Monsters and Robots è un album che merita di essere ascoltato con attenzione, magari con le cuffie per cogliere tutte le sfumature della produzione. Un lavoro eccezionale che consiglio a tutti gli appassionati di musica di ascoltare.