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Artista: Coroner Album: No More Color


Anno: 1989
Tempo: 34:22

Recensione Critica dell'Album No More Color di Coroner


Ciao a tutti i lettori! Oggi voglio parlare del quarto album degli svizzeri Coroner, No More Color. Il gruppo è stato fondato nel 1983 a Zurigo ed è da sempre considerato uno dei simboli del technical thrash metal europeo. Il loro sound è caratterizzato da ritmiche hectiche, melodie intricate e testi molto curati. Hanno pubblicato sei album in totale, ma sicuramente No More Color è uno dei lavori che li ha resi famosi a livello internazionale. Vediamo insieme cosa ne penso.
Innanzitutto, è importante sottolineare come il technical thrash metal sia un genere molto complesso, non tutti sono in grado di apprezzarlo. Coroner è sicuramente una delle band più virtuose che si siano mai viste in questo genere, ma No More Color non è proprio il mio album preferito della discografia del gruppo.
La produzione è molto buona, grazie alla collaborazione con Tom Morris e alla sua capacità di rendere i suoni ancora più definiti, ma alcune canzoni risultano un po' ripetitive e monotone. Die By My Hand è ad esempio una traccia che non mi ha convinto particolarmente, sia per l'eccessiva durata che per la costruzione un po' banale.
Tuttavia, questo non significa che No More Color sia un album da scartare. Al contrario, ci sono molte canzoni che vale la pena ascoltare e che mostrano tutto il talento dei Coroner. Ad esempio, la title track è uno dei loro pezzi più iconici, grazie ai riff complessi, al basso pulsante di Ron Royce e alla voce di Coroner, che passa dallo scream al growl senza problemi.
Altrettanto interessante è Mistress Of Deception, una canzone che inizia in modo lento e dark, per poi esplodere in un ritmo veloce e frenetico. La batteria di Marquis Marky risulta sempre molto precisa e accattivante, anche nei momenti più difficili da gestire.
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In conclusione, No More Color è un album che sicuramente ha segnato la carriera dei Coroner, ma che non è perfetto. Pur presentando molti elementi interessanti e virtuosi, alcune tracce risultano un po' statiche e poco coinvolgenti. Una scelta che, probabilmente, dipende dalla scelta di voler rendere il technical thrash metal ancora più sofisticato rispetto a quanto non lo fosse già. In ogni caso, consiglio comunque di ascoltare questo lavoro, per comprendere appieno l'importanza dei Coroner nell'ambito del metal europeo.