Country
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2022-12-06
Ballare all’inaugurazione di un orologio: la musica Country
Parlare di musica country equivale a parlare della storia degli stati meridionali degli Stati Uniti; in realtà si definisce anche come ’country & western’ e svela così la sua nascita che deriva dall’unione di varie musiche popolari. Gli strumenti più usati della musica tradizionale americana, che era definita ’Old Time’, oltre alla chitarra sono violino e banjo con l’aggiunta del mandolino. All’inizio si sviluppò grazie al fatto che veniva in genere suonata da gruppi che avevano come tratto caratteristico quello della consanguineità, cioè formati da fratelli e sorelle o anche da interi gruppi familiari. Molti sono i generi musicali che sono compresi nel country, dal bluegrass all’honky tonk, dal Cajun al Western Swing.
I capostipiti sono Jimmie Rodgers e la Carter Family, che hanno influenzato decine di musicisti che sono venuti dopo. Il tratto caratteristico è comunque basarsi su tradizioni popolari, in genere riproponendo ballate dai testi patriottici e malinconici, ma anche basati sull’attualità. Particolare curioso: non sono molti i musicisti neri a suonare il country ma ci sono; il più famoso di sicuro è stato Charley Pride, che con la sua esibizione alla Grand Ole Opry del 1967 ruppe un tabù che riteneva ’non degni’ gli artisti di colore a suonare il country. È una musica basata sostanzialmente sull’orgoglio che ha trovato grande sviluppo a Nashville dove dagli anni ’60 nacque uno stile diverso di country con ampio uso di steel guitars che sottolineavano l’aspetto malinconico di molti testi musicali di questo genere e grazie alla fusione col rock’n’roll divenne più famoso in tutto il paese.
Ciò suscitò però una reazione e nacquero stili contrapposti come il Bakersfield sound che dagli anni ’80 in poi ha ripreso vigore grazie ad artisti come Dwight Yoakam e Brad Paisley, attualmente tra i musicisti i cui dischi sono tra i più venduti in assoluto in America. Dagli anni ’90 è nato anche il country alternativo, suonato da musicisti giovani che si basano anche su rock e punk per sfornare quelle che sono state definite le ’nuove tradizioni’ e che sono comunque servite ad attirare verso questo tipo di musica i giovanissimi.
I capostipiti sono Jimmie Rodgers e la Carter Family, che hanno influenzato decine di musicisti che sono venuti dopo. Il tratto caratteristico è comunque basarsi su tradizioni popolari, in genere riproponendo ballate dai testi patriottici e malinconici, ma anche basati sull’attualità. Particolare curioso: non sono molti i musicisti neri a suonare il country ma ci sono; il più famoso di sicuro è stato Charley Pride, che con la sua esibizione alla Grand Ole Opry del 1967 ruppe un tabù che riteneva ’non degni’ gli artisti di colore a suonare il country. È una musica basata sostanzialmente sull’orgoglio che ha trovato grande sviluppo a Nashville dove dagli anni ’60 nacque uno stile diverso di country con ampio uso di steel guitars che sottolineavano l’aspetto malinconico di molti testi musicali di questo genere e grazie alla fusione col rock’n’roll divenne più famoso in tutto il paese.
Ciò suscitò però una reazione e nacquero stili contrapposti come il Bakersfield sound che dagli anni ’80 in poi ha ripreso vigore grazie ad artisti come Dwight Yoakam e Brad Paisley, attualmente tra i musicisti i cui dischi sono tra i più venduti in assoluto in America. Dagli anni ’90 è nato anche il country alternativo, suonato da musicisti giovani che si basano anche su rock e punk per sfornare quelle che sono state definite le ’nuove tradizioni’ e che sono comunque servite ad attirare verso questo tipo di musica i giovanissimi.
Tag: country, banjo, nashville, cajun, carter
2022-05-28
Il vecchio selvaggio West e la musica country
Se dico musica country sicuramente molti di voi penseranno ai Cowboys, ai film western, oppure ad una vecchia distilleria di bourbon dove un uomo con un cappello suona una chitarra seduto su una sedia di legno. In realtà non è esattamente così. La country music può essere definita come un genere di musica folk, nato negli USA. Deriva dal rimaneggiamento delle vecchie musiche suonate dalle comunità inglesi, scozzesi e irlandesi. In principio, come la maggior parte della musica non moderna, era eseguita come musica da ballo, spesso da violinisti/cantanti. Col passare del tempo il genere si definì sempre di più, fino ad avere vere e proprie band, formate sempre esclusivamente da strumenti a corda (violino, banjo, mandolino e chitarra). Dagli inizi degli anni 20 in poi, il country divenne un fenomeno di sempre maggior interesse culturale e commerciale, evolvendosi rapidamente in nuovi sottogeneri, come il country western, il western swing, l’honky tonk ed il bluegrass. Tra gli anni 40 ed i primi anni 50 la musica country, ormai evoluta, con band di stampo moderno, con chitarre e bassi elettrici, era ormai diffusissima in tutti gli USA. Nashville divenne la capitale del country, incanalando tutti i generi paralleli, come il boogie ed il blues, convergendoli in un crogiolo culturale, fino a dare vita a generi immortali come il rockabilly ed il rock and roll. Ma quali sono gli artisti che maggiormente hanno contribuito alla diffusione del genere country? Sicuramente primo fra tutti Johnny Cash, ma certamente non possiamo dimenticare John Denver, Willie Nelson, Kenny Rogers. Oppure alcune band come gli Alabama e gli Eagles, anche se questi ultimi, solo in una certa misura. Ci sono ovviamente centinaia di altri artisti che sarebbe impossibile nominare in un solo articolo, però bisogna fermarci a pensare una cosa: l’evoluzione musicale, come per innumerevoli altri generi, è stata per il country una sorta di balsamo ringiovanente. La contaminazione degli stili, con le nuove musiche pop e rock, l’utilizzo sempre più frequente di strumenti variegati, il pianoforte, l’armonica a bocca, l’uso delle distorsioni nelle chitarre elettriche, ha aperto un mondo discografico prima precluso. Voi vi chiederete, benissimo, ma in Europa? Il successo incredibile che ha avuto il genere country negli Stati Uniti è inversamente proporzionale alla sua popolarità in Europa. Il Vecchio Mondo non è stato troppo recettivo a questo genere musicale, sebbene derivasse dalle zone della Gran Bretagna. In Europa gli artisti Country ci sarebbero pure, ma come mai non ne sentiamo parlare? La maggiore responsabilità in merito a questa situazione è che le radio spesso si rifiutano di passarne i pezzi. La conseguenza immediata è, come scrivevo in un altro articolo: se non ti conosco non vado ai tuoi concerti, non ascolto la tua musica all’interno di una playlist in streaming e quindi non permetto che il tuo prodotto venda. Questa politica ne determina la scrematura e quindi gli artisti country vengono subito esclusi dalle case discografiche. Sicuramente il country è e rimarrà un genere Americano, è inutile forzare, come si dice: ad ognuno il suo.
Tag: musica country, west, rodeo, violino, banjo
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