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Enslaved

Enslaved provengono dalle lande norvegesi sperdute e ignote dove ancora regna Thor, il re del metal e del martello. Questa caratteristica si riscontra nella loro musica violenta e cruda, un vero progressive black metal che li rende una delle band simbolo di questo genere. Eredi della tradizione vichinga fanno un metal primitivo, grezzo, ma allo stesso tempo freddo e ricercato, sempre piú progressive. In questa playlist troverai tutte le loro migliori canzoni dal sapore nordico. Memorabile sará il loro primo concerto in streaming su facebook nel periodo di quarantena per il Coronavirus. La musica ha avuto una storia lunga e variegata e, al suo interno, una storia più nascosta di musicisti schiavizzati e delle loro canzoni incredibilmente potenti che rimangono attuali. Queste migliori canzoni dimostrano la forza, il coraggio e il messaggio di come la libertà possa ancora essere in agguato anche in tempi privi di essa. Sollevano voci e portano storie che dimostrano come la musica sia un linguaggio universale con un enorme potenziale per colmare i divari tra le comunità per le battaglie combattute domani. Ricordiamo questi incredibili interpreti non solo per la loro musica, ma anche per il simbolismo insito nei loro testi e nella loro strumentazione di libertà desiderata sia in senso emotivo, attraverso le divisioni culturali, sia in senso letterale. Sforziamoci sempre di ricreare queste comunità rifatte attraverso metodologie tutte legate alla musica incantata!

Enslaved: la fusione tra black metal e progressive rock
Molte band musicali seguono un'evoluzione nell'arco della loro carriera musicale, ma poche sono state in grado di creare una fusione così unica quanto gli Enslaved. Questa band norvegese è stata fondata nel 1991 ed è passata da un sound black metal primordiale ad uno stile che include elementi provenienti dal progressive rock e dal post-rock. In questo post, esploreremo la biografia degli Enslaved, il loro stile musicale e daremo una lista delle loro migliori canzoni.
Gli Enslaved sono una delle band iconiche della scena black metal norvegese. Il loro nome è stato preso dal loro primo demo, Nema, che significa schiavo in norvegese. La band è composta da Ivar Bjørnson alla chitarra, Grutle Kjellson al basso e alla voce, Arve Isdal alla chitarra, Håkon Vinje alla tastiera e Iver Sandøy alla batteria. Hanno rilasciato quattordici album in studio durante trent'anni di carriera.
La loro evoluzione musicale è stata costante nel corso degli anni. Hanno iniziato come una band black metal tradizionale, ma il loro terzo album, Eld, ha segnato l'inizio della loro svolta musicale. Questo album infatti includeva elementi di musica folk norvegese e strumenti come il violino, il flauto e l'harmonium. Nel loro quarto album, Blodhemn, la band ha introdotto un'atmosfera più sinfonica. Nel corso degli anni, la svolta dei loro stili musicali ha portato alla creazione di un sound nuovo e fresco che avrebbe incluso una forte presenza di progressive rock e di post rock.
Le loro canzoni sono spesso accompagnate da parole in norvegese e si concentrano su temi come la mitologia nordica e la natura. Alcuni dei loro album più famosi sono Frost, Below the Lights, RIITIIR e E. La canzone più famosa degli Enslaved è Isa, scelta come traccia di apertura del loro album del 2004 con lo stesso nome. Isa inizia con il suono del mare e presenta una melodia epica, riff penetranti e una durata di quasi sei minuti.
Uno dei motivi per cui gli Enslaved sono molto amati è la loro capacità di trasformare la loro musica nel vivo delle loro esibizioni dal vivo. La band è conosciuta per le loro prestazioni intense e sempre coinvolgenti. Non hanno paura di tentare nuove cose e di sperimentare con nuovi suoni, il che li rende una band unica e originale.
La fusione tra black metal e progressive rock degli Enslaved è una delle maggiori innovazioni nella storia del metal. La loro evoluzione verso nuovi stili musicali è stata progressiva e coerente, lasciando ogni album come un'esperienza sonora distinta. La loro musica è unica e ben strutturata e si può apprezzare sia attraverso gli album che dal vivo. Gli Enslaved sono una delle band più importanti del metal e non ti deluderanno con la loro creatività e performance.

LISTEN THE BEST ENSLAVED SONGS IN STREAMING

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Live Report: Enslaved

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Non perdetevi quello che probabilmente verrà ricordato come il primo concerto in esclusiva streaming degli Enslaved
2023-04-07

Live Report: Enslaved @ Verftet Online Music Festival, Bergen 01/04/2020

In Italia è ormai passato più di un mese dall’inizio della quarantena dovuta al maledetto Covid19. Giornate passate chiusi in casa a cercare di non pensare a quello che sta succedendo fuori dalle quattro mura domestiche. Gli amici di una vita si fanno vivi tra le note dei miei dischi e nuove conoscenze si fanno avanti. In questi giorni di esilio forzato ho avuto la possibilità di scoprire nuova musica e di ritrovare vecchie perle che non frequentavo da un po’. Ho avuto tempo di leggere di musica e di scrivere di musica, ma alla lunga, la mancanza di qualcosa ha cominciato a farsi sentire. Ho comincianto a riconoscere alle piccole libertà tutta la loro importanza: andare a correre al parco, vedere gli amici per sparare quattro stronzate, la cucina di mamma, bersi una birra al bancone del pub vicino a casa, andare in sala prove con la band per discutere del nuovo pezzo, godersi un cazzo di concerto cercando di sbronzarsi il giusto per riuscire a non perdersi lo spettacolo… I concerti. Ecco, quest’ultima cosa la sto accusando parecchio. Sono un metallaro e per me la dimensione del live è qualcosa di assolutamente fondamentale nella mia vita e questa quarantena mi ha fatto capire quanto mi manca stare a bordo palco aspettando l’inizio del live. Fortunatamente sono giunti in mio soccorso, e a quello di molti metallari nelle mie stesse condizioni, i prog-blackster Enslaved che ieri sera, in modo totalmente inaspettato, ci hanno offerto un vero e proprio concerto in streaming con impianto audio e luci d’ordinanza, per intenderci non la robaccia da ciabatte e pigiama a cui stiamo assistendo ultimamente in TV. Oh! Sia bene inteso, nessuna critica. Capisco l’utilità e la buona volontà ma siamo metallari e abbiamo bisogno di altro. Sono le 20, pronti per la diretta su Facebook. Parte un cartello con un conto alla rovescia che ci da i tempi dell’inizio, ed ecco finalmente le prime immagini. Telecamera alta fronte palco, la band leggermente illuminata da fari rossi con alle spalle il moniker con stessa tonalità. Il primo live in esclusiva streaming, per quello che so, ha inizio. Si parte con l’avvolgente Ethica Odini che con i sui meravigliosi movimenti mi porta subito li sotto il palco per i primi dieci minuti di concerto, un’ondata di metallo duro miscelato alla grazia della tecnica degli esecutori. Un riff dietro l’altro ci danno l’illusione di essere veramente davanti allo stage fino al momento in cui la canzone termina e non si viene riportati alla sala da pranzo da cui si era partiti. Sono quasi stordito e tra la fine dell’opener e la seconda canzone faccio in tempo ad allungare un braccio, aprire il frigo e stapparmi una bella birra gelata. Non ho ancora mandato giù il primo sorso che parte Return to Yggdrasil che mi riporta furiosamente al combo norvegese. Tra un sorso di birra e un tentativo di coinvolgere la mia compagna alla festa si passa a Ruun seguita da The Dead Stare, pezzo che non veniva più suonato in sede live dalla band da quattordici anni… grande sorpresa per i quasi cinque mila fan accorsi sul social. Si prosegue con l’accoppiata The Crossing e Havenless dall’album Below the Lights del 2003 con gli Enslaved che fino a questo momento ci hanno dato un assaggio del loro possente e mai scontato sound. Siamo già a quarantacinque minuti di concerto, e questo vuol ben dire che è arrivato il momento della seconda birra. Apro il frigo sotto lo sguardo pieno di disprezzo della mia compagna. Estraggo e stappo. Lei scuote la testa in segno di disapprovazione. Ritorno al live che Sacred Horse è già iniziata e mi riacclimato con un vigoroso sorso di birraccia da due soldi… mi sento osservato e quindi comincio a scapocciare su la furia delle corde pizzicate dal gigante Ivar Bjornson e dal compagno di reparto Ice Dale e vado avanti per quasi tutto il pezzo. Sono estasiato dalla performance del combo scandinavo che ammetto di non aver mai visto dal vivo. Siamo quasi in chiusura e gli Enslaved attaccano con il martellante riff di Isa, le voci di Kjellson e Vinje regalano ancora grandi emozioni al presente. Rimango in estasi fino alla fine del pezzo. Riemergo quando Ivar ricorda al frontman che è arrivato il momento di presentare all’audience gli interpreti della serata e qui capisco che siamo ormai al traguardo. Come ultimo pezzo della scaletta troviamo Allfather Odinn, pezzo che arriva direttamente dal lontano 1993, quando i nostri metalheads pubblicarono uno split album intitolato Emperor/Hordanes Land con i connazionali Emperor. Il brano è una rasoiata che riporta alla mente tanti ricordi di quel periodo magico; batteria, tastiera, basso, chitarre e voci ci regalano gli ultimi minuti di un live che ci voleva assolutamente in questo periodo. La musica sfuma velocemente e un cartello ci segnala che la diretta è finita. Lo spettacolo è stato meraviglioso e sono molto grato agli Enslaved di avermi portato, nonostante il divieto di uscire, sotto il palco per un’ennesima serata di puro Metal. THANK YOU GUYS!!!!
Tag: Metal, Live Report, Enslaved, Progressive, Verftet Online Music Festival, Black Metal
CANZONI ENSLAVED - LA CLASSIFICA DEI TOP BRANI DELL'ARTISTA
1 - Thoughts Like Hammers
2 - Havenless
3 - Ethica Odini
4 - Roots of the Mountain
5 - Veilburner
6 - Loke
7 - The Dead Stare
8 - Isa
9 - Clouds
10 - Path to Vanir
11 - Entroper
12 - Ruun
13 - Ground
14 - Raidho
15 - Fenris
16 - To the Coast
17 - Vertebrae
18 - As Fire Swept Clean the Earth
19 - Yggdrasil
20 - The Watcher
DISCOGRAFIA - ENSLAVED

ENSLAVED: PROSSIMI EVENTI

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