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Artista: Black Eyes Album: Cough


Anno: 2004
Tempo: 36:53

Una critica all'album Cough di Black Eyes


Black Eyes è un gruppo musicale di Washington, D.C., formato nel 2001 e attivo fino al 2004, noto per il loro stile unico e sperimentale in cui incorporano generi come il post-punk, il jazz e il noise rock. Il loro album del 2004, Cough, è stato ben accolto dalla critica per la sua originalità e la sua natura sperimentale. In questa recensione critica, esamineremo i punti di forza e di debolezza dell'album, nonché analizzeremo alcune delle canzoni più rilevanti.
Il primo aspetto che balza all'occhio in Cough è la sua produzione scarna e scabra. L'album è caratterizzato da una forte presenza di chitarra, basso e batteria, mentre i testi sono cantati in modo aspro e quasi urlato. Questo stile garantisce un'esperienza d'ascolto unica, ma a volte può sembrare troppo abrasivo e cacofonico per alcuni ascoltatori.
Le prime due tracce dell'album, Someone Has His Fingers Broken e A Pack of Wolves, costituiscono un'introduzione intensa e notevole all'universo sonoro di Black Eyes. Someone Has His Fingers Broken è un brano frenetico e dissonante, con un assolo di saxofono che contribuisce a creare un'atmosfera caotica e claustrofobica. A Pack of Wolves, invece, ha un groove più rilassato e una melodia orecchiabile, ma comunque impregnata di un'energia inquietante e sinistra.
Alcuni dei momenti forti di Cough includono anche Drums, una traccia prevalentemente strumentale, caratterizzata da un giro di basso martellante e un incessante battito di tamburo. Questa canzone è un esempio del talento unico del gruppo nel creare tensione attraverso il ritmo e la ripetizione. Letter to Raoul Peck è un'altra traccia strumentale, ma questa volta è molto più tranquilla e minimale, con un pattern di chitarra cristallino che si ripete in un loop ipnotico.
Tuttavia, non tutto in Cough funziona perfettamente. A volte, il sound può essere troppo sgraziato e confuso, come in On the Sacred Side o in Speaking in Tongues. In queste canzoni, il desiderio sperimentale del gruppo sembra superare la forma e la struttura, rendendo la musica difficile da seguire o apprezzare. Inoltre, molti dei testi sono quasi incomprensibili, a causa dello stile vocale urlato e della produzione spoglia.
In generale, Cough di Black Eyes è un album interessante e originale che offre un'esperienza d'ascolto unica e intensa. Mentre alcune delle canzoni del gruppo sono punte di diamante del loro catalogo, altre non riescono a sostenerlo allo stesso livello. Un ascolto attento dell'album rivelerebbe sicuramente momenti di grande creatività, ma some ascoltatori potrebbero trovarlo troppo cacofonico o improvvisato. In ogni caso, Cough rappresenta un momento importante nella carriera di un gruppo troppo spesso trascurato nel panorama del rock sperimentale.