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Artista: Megadeth Album: Th1rt3en


Anno: 2011
Tempo: 0:0-1

Una critica dell'album Th1rt3en dei Megadeth


I Megadeth sono una band di heavy metal americana di grande successo. Il loro fondatore, Dave Mustaine, è un riconosciuto chitarrista e compositore. Nel corso degli anni, i Megadeth hanno collezionato numerosi premi, pubblicando alcuni degli album più iconici del genere. Th1rt3en, pubblicato nel 2011, rappresenta uno sforzo per tornare alle radici della band dopo un periodo di sperimentazione con altri generi.

Th1rt3en inizia con l'energica Sudden Death, che dimostra la maestria tecnica della band e apre l'album con un forte impatto. Trust, una delle migliori canzoni dell'album, con il suo riff orecchiabile e il lirismo malinconico, è un classico instantaneo. Public Enemy No. 1, ispirata ai membri della band che amano i fumetti, si avvicina ai primi album della band e si ricollega ai temi sociali spesso presenti nelle canzoni di Mustaine.

Il contesto storico in cui l'album è uscito è interessante. Nel 2011, la scena metal era in trasformazione: il genere non era più come negli anni '80 e '90, ed era in competizione con altri generi più moderni. Th1rt3en è una risposta a questo cambiamento. L'album vuole essere un ritorno alle radici, ma il tentativo viene alla fine vanificato da alcuni pezzi che non riescono a convincere e da un suono in generale poco ispirato.

In particolare, alcune canzoni non riescono a brillare come le altre. Black Swan, dal testo poco ispirato e dal suono melodico, è uno dei punti più bassi dell'album. Whose Life (Is It Anyways?), offende nel testo e nella composizione, rappresentando un tentativo goffo di scrivere qualcosa di travolgente. Anche We The People, una canzone politica che cerca di parlare dell'attualità, soffre di una scrittura poco incisiva e di una melodia che non riesce a decollare.

Th1rt3en non è uno dei migliori lavori dei Megadeth. Nonostante l'album contenga alcune canzoni davvero buone e ricche di significato, la band sembra non riuscire a mantenere la stessa qualità per tutta la durata dell'album. Tuttavia, il tentativo della band di ritornare alle proprie radici è encomiabile e vale la pena di dare un ascolto all'album per vedere se soddisfa i nostri gusti.