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Industrial metal

Un antenato tutto italiano per il metallo industriale, il primo intonarumori di Russolo che nel 1903 apre al futurismo industriale, il rumore diventa musica, spiana la strada alla macchina pesante che ci schiaccia come Chaplin in un ingranaggio e martella con i suoni futuristi dentro il metal moderno. Tempi Moderni di una chitarra rock selvaggia arginata solo dalla rigidità del mondo industriale fatto di acciaio e forgia, battiti di un’Apocalisse tecnologico. Introdotti al culto della macchina dai Ministry, e via con Fear Factory, Marylin Manson, Rammstein, volti sfregiati da pesanti bassi, o trafitti dal low-fi dei Nine Inch Nails, l’era dell’industrial metal è decadente. Video musicali fra futuri apocalittici tipo Blade Runner e mondi paralleli dominati dalle macchine tipo Terminator.

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2022-08-06

Dentro l'industrial metal: Marilyn Manson, le origini

1989: Brian Warner, studente di college e autore di articoli musicali per la rivista ‘25th Parallel’, scrive testi per canzoni e poesie che decide di proporre a Scott Putesky, conosciuto da poco. Tra i due è subito intesa e decidono di mettere su una band insieme. Nascono così, nel 1990, i Marilyn Manson and the Spooky Kids, della cui formazione completa fa parte anche il bassista Brian Tutunick. Scelgono dei bizzarri nomi d’arte: Marylin Manson, Daisy Berowitz, Olivia Newton Bundy, risultato dell’unione dei nomi di note sex symbol con cognomi di efferati criminali. Da Marylin Monroe e Charles Manson viene fuori il nome del frontman del gruppo perché, come egli stesso affermerà nella sua autobiografia, "Marilyn Monroe aveva un lato oscuro, così come Charles Manson ha una parte buona, intelligente": sono nomi che racchiudono il concetto fondante della loro musica, l’eterna dicotomia tra bene e male e la loro inevitabile coesistenza.

Dopo il loro primo prodotto, una musicassetta, si aggiungono al gruppo Sthepen Bier, noto poi come Madonna Waye Gacy - sostituito poi da Brad Stewart, alias Gidget Gein – e dal batterista Fred Streithorst, chiamatosi poi Sara Lee Lucas.
Gli Spooky Kids si dedicano all’industrial metal e la loro popolarità decolla in fretta, in buona parte grazie alla scioccante spettacolarità delle loro performance: oltre che indossare spesso abiti da donna o costumi bizzarri, non era infatti insolito vedere sul palco donne nude crocifisse, pezzi di animali ancora sanguinanti, gabbie con bambini. Ancora più disorientante era, inoltre, la combinazione di elementi così grotteschi con elementi provenienti dalla cultura infantile del tempo: spesso, in locandine o altro materiale pubblicitario, comparivano personaggi di programmi televisivi per bambini e le loro voci venivano anche campionate nelle canzoni. Anche i testi non sono da meno: abbondano i riferimenti a sesso, violenza e droga, che porteranno alla band, almeno fino all’inizio degli anni Duemila, petizioni e proteste al punto da dover annullare date dei loro tour. Con tali presupposti, tuttavia, divennero un vero cult degli anni ‘90, almeno a livello locale.

I Marylin Manson, che nel 1992 accorceranno il nome rimuovendone la seconda parte, continueranno a registrare e pubblicare cassette fino al 1993. Quell’anno vennero notati da Trent Reznor, fondatore della casa discografica Nothing Records. Da qui alla fama mondiale il passo fu breve: basti pensare che, appena dieci anni dopo, Jon Wiederhorn di MTV descrisse Manson come l’unico vero artista di quegli anni e nel 2009 la band superò la soglia dei 50 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Gli anni ‘90 furono l’apoteosi del rock e del metal industriale.
Tag: industrial metal, pseudonimi, metallo industriale, industrial rock, rock industriale, marylin manson

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