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Jazz italiano

Dall’inizio del Novecento, il jazz di New Orleans di Buddy Bolden inizia la rivolta musicale che sbarca in Italia negli anni '20. L’italian jazz viene coltivato e adulato durante tutto il ventesimo secolo, la sua apparente casualità nasconde una grande verità. Quando suoni jazz, ti lasci trasportare dall’improvvisazione e sbagli nota, quella prima o quella dopo saranno sempre giuste, l’importante è il ritmo e l’armonia tra quello che suoni e quello che sei. Musica naturale e complessa, da Paolo Fresu a Franco Cerri, ai grandi maestri come Filippo Daccò e Manuel Consigli, il jazz nostrano assume quei colori mediterranei propri della terra e quegli odori intesi della cucina peninsulare. In questa pagina troverai il meglio della musica jaz italiana, un movimento in continuo fermento e di viva produzione, che spopola nella piazze italiane con numerosi festival, basti pensare all’Umbria Jazz.

Il Jazz Italiano: Una Miscela Unica Di Raffinatezza Musicale
Blog Introduction Paragraph:
Il Jazz italiano è un genere che si distingue dalla varietà di jazz americano che si sente spesso. Prendendo spunto dal Jazz tradizionale americano, il Jazz italiano aggiunge stili improvvisati di chitarra elettrica e altri strumenti a corda, dando alla musica una fusione intrinseca di raffinatezza musicale. Questa speciale miscela di strumenti dà risultati impressionanti, rendendo il jazz italiano un genere di musica con una propria personalità musicale. In questo post, esploreremo la storia, i sottogeneri e le migliori canzoni del Jazz italiano. Avremo anche una breve critica sui notevoli cantanti di jazz italiani di cui siamo molto orgogliosi.
Storia:
Il Jazz italiano si è evoluto dagli anni '50 e '60. La musica jazz ha iniziato ad emergere in tutta Europa alla fine degli anni '40, con il jazz italiano che ha iniziato ad attrarre maggior interesse negli anni '50. Gruppi jazz italiani come lo Zimbo Trio e The Modern Jazz Gang hanno attirato un vasto pubblico e persino la famosa cantante americana Billie Holiday ha cantato con alcuni musicisti italiani. Dalla fine degli anni '60 e '70, il jazz italiano ha iniziato a fondersi con rock, prog rock e altri generi musicali italiani come il folk e il jazz-fusion, dando vita a un jazz innovativo e sperimentale.
Sottogeneri del Jazz italiano:
Il Jazz italiano può essere suddiviso in vari sottogeneri: il piano jazz è il più popolare e riconoscibile, il jazz fusion in cui il jazz si fonde con il rock progressivo e il jazz elettronico in cui il jazz si fonde con la musica elettronica. Ogni sottogenere ha una propria personalità e contribuisce alla diversità musicale del jazz italiano.
Migliori canzoni:
Il Jazz italiano ha diversi classici che hanno fatto la storia della musica jazz. Tra le migliori canzoni troviamo So What di Miles Davis, riarrangiata magistralmente dai musicisti italiani Emanuele Cisi e Roberto Tarenzi. Greensleeves di Nicola Conte, Caravan di Duke Ellington eseguita dal pianista italiano Luigi Bonafede, Bitter Ending di Enrico Rava, Ma dove sei di Paolo Fresu e L'Appuntamento di Ornella Vanoni con l'accompagnamento del sassofonista italiano Gianni Basso.La critica musicale italiana ha una visione generalmente positiva del Jazz italiano. C'è un grande rispetto per gli artisti jazz italiani che hanno dato lustro alla scena jazz internazionale. Tuttavia, la critica musicale non è così indulgente quando si tratta di musicisti jazz emergenti italiani che tendono a ripetere le influenze degli americani senza sviluppare uno stile musicale personale. Nonostante ciò, ci sono ancora molti giovani talenti italiani nel Jazz che stanno dimostrando la loro abilità e originalità nella scena jazz contemporanea.
Non c'è dubbio che il Jazz italiano abbia una propria personalità che spesso emerge in modo sorprendente. L'abilità dei musicisti jazz italiani, la loro abilità nel mixare differenti stili musicali, e la loro straordinaria creatività musicale sono le basi su cui si è fatta la grande storia del Jazz italiano. Abbiamo esplorato la storia, i sottogeneri e le migliori canzoni del Jazz italiano. Se sei appassionato e curioso di nuove sonorità, il Jazz italiano è sicuramente un genere musicale che devi conoscere e ascoltare.

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2023-09-04

Una Preghiera tra due bicchieri di Gin: il libro che racconta il jazz italiano

Il jazz italiano anticipa di qualche anno il jazz europeo: se quest’ultimo infatti ha come data d’avvio i concerti di Jim Reese Europe, nella Francia del 1919, in Italia c’era già chi nel 1917 suonava il banjo allo YMCA di Roma, e tale Vittorio Spina suonava proprio jazz. Le prime jazz band si formarono a partire, invece, dagli anni ‘30: abbiamo così Ambassador’s Jazz band, Blue Star, Di Piramo, Carlini, Ferri, Louisiana, ma anche solisti come Galli, Morea e Rizza. Tra i più grandi estimatori del nuovo genere musicali ci sarà anche Romano Mussolini, figlio dell’allora duce e a sua volta abile pianista jazz. Il forte antiamericanismo tipico del ventennio fascista in Italia, infatti, non arresterà la corsa al successo del jazz ed evento culminante di questa ascesa sarà il concerto di Louis Armstrong, nel 1935, presso il Teatro Chiarella di Torino. La fine degli anni ‘30, invece, vedrà la messa al bando di qualsiasi tipologia di musica di ispirazione afroamericana, in seguito all’approvazione delle leggi razziali.

Il jazz riprende il volo nel dopoguerra. I nomi più rilevanti saranno Giorgio Gaslini, Lelio Luttazi, Franco Cerri, Bruno Martino, insieme ai cantanti Natalino Otto e Jula de Palma. Gli anni ‘50, poi, vedranno emergere Fred Buscaglione, personaggio icona del mondo del jazz e dello swing.
Ancora oggi si tratta di un genere diffuso e seguito in Italia, con diversi festival ad esso dedicati e riviste.
Tuttavia, tra le operazioni più interessanti che sono state svolte per celebrare il jazz e ricostruirne il panorama nazionale vi è quella di Nicola Gaeta, autore del libro “Una preghiera tra due bicchieri di gin”, uscito nel 2011 per Caratteri Mobili Edizioni. La domanda che Gaeta ha posto al mondo della musica è la seguente: esiste una scena italiana del jazz? E, in tal caso, quali sono le sue caratteristiche? Raccoglie così ben trentatré interviste a personaggi che hanno fatto, dal secondo dopoguerra ad oggi, la storia del jazz italiano: da Franco Cerri, Giorgio Gaslini, Enrico Rava, a Stefano Bollani, Stefano Di Battista, Nicola Conte, Marco Valente.

Gaeta, medico di professione e critico musicale per vocazione, attraverso il suo libro (dal titolo fortemente evocativo: riprende infatti la definizione di jazz che Duke Ellington dette a Giorgio Gaslini) ha voluto ricostruire un ritratto del panorama musicale jazz italiano attraverso la stessa voce che di quel panorama sono stati e sono tuttora protagonisti. Quel che viene fuori è un quadro vivido e variegato, così come variegata è stata l’evoluzione del jazz dagli anni ‘40 in poi, ma soprattutto l’essenza di un genere ancora vincente e dal riconosciuto marchio “Made in Italy”.
Tag: italian, jazz, spina, cerri

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