Screamo
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2022-04-21
Nessun titolo per una canzone Screamo
In un primo momento, la gente pensava che lo Screamo non fosse altro che musica Emo con delle urla ripetute nelle canzoni. In realtà lo Screamo deriva dall’hardcore Punk e fa le sue prime apparizioni nei primi anni ‘90 nel panorama alternativo di San Diego. Gli Heroin sono considerati i pionieri dello Screamo, nonostante la loro permanenza esclusivamente nell’ambiente underground, sono stati d’ispirazione per tutti gli amanti del genere.
A puntare sulla crescita di queste caotiche sonorità furono due etichette discografiche indipendenti: la Gravity Records e la Ebullition Records. La Gravity Records, oltre a vari artisti Screamo, mise in luce il talento dei Rapture, band newyorkese conosciutissima dagli appassionati di Indie Rock. Orchid, Saetia, Underoath, I Hate Myself, Indian Summer, Pg.99, Neil Perry: la generazione Screamo si stava espandendo a macchia d’olio in tutti gli Stati Uniti. L’unicità degli I Hate Myself è data dalla scelta di non dare alcun titolo ai loro album, né a gran parte delle loro canzoni. Partendo da “4 songs LP”, fino a “3 songs LP”, otto anni di successi senza nessuna intestazione esplicita.
I gruppi che spinsero la Screamo oltre i confini americani negli anni a seguire furono: Thursday, Alexisonfire, Silverstein, Poison the Well e The Used. In particolare questi ultimi conquistarono il mercato con “In Love and Death”, album scritto in memoria dell’ex-fidanzata di Bert McCracken, morta di overdose insieme al figlio del cantante che portava in grembo.
Due canzoni dei The Used fecero parte della colonna sonora dei primi due episodi della serie cinematografica Transformers: Pretty Handsome Awkward e Burning Down the House, cover della famosa hit dei Talking Heads. I The Used, insieme ai Thursday andarono contro alle ideologie della Screamo primordiale firmando ricchi contratti con le major, dando il via ad una seconda ondata Screamo, un’evoluzione più commerciale di quella precedente. From Autumn to Ashes, Hot Cross, The Saddest Landscape e gli italianissimi Raein tra le band che riescono a convertire il particolare sound Screamo in successi musicali per tutte le età.
A puntare sulla crescita di queste caotiche sonorità furono due etichette discografiche indipendenti: la Gravity Records e la Ebullition Records. La Gravity Records, oltre a vari artisti Screamo, mise in luce il talento dei Rapture, band newyorkese conosciutissima dagli appassionati di Indie Rock. Orchid, Saetia, Underoath, I Hate Myself, Indian Summer, Pg.99, Neil Perry: la generazione Screamo si stava espandendo a macchia d’olio in tutti gli Stati Uniti. L’unicità degli I Hate Myself è data dalla scelta di non dare alcun titolo ai loro album, né a gran parte delle loro canzoni. Partendo da “4 songs LP”, fino a “3 songs LP”, otto anni di successi senza nessuna intestazione esplicita.
I gruppi che spinsero la Screamo oltre i confini americani negli anni a seguire furono: Thursday, Alexisonfire, Silverstein, Poison the Well e The Used. In particolare questi ultimi conquistarono il mercato con “In Love and Death”, album scritto in memoria dell’ex-fidanzata di Bert McCracken, morta di overdose insieme al figlio del cantante che portava in grembo.
Due canzoni dei The Used fecero parte della colonna sonora dei primi due episodi della serie cinematografica Transformers: Pretty Handsome Awkward e Burning Down the House, cover della famosa hit dei Talking Heads. I The Used, insieme ai Thursday andarono contro alle ideologie della Screamo primordiale firmando ricchi contratti con le major, dando il via ad una seconda ondata Screamo, un’evoluzione più commerciale di quella precedente. From Autumn to Ashes, Hot Cross, The Saddest Landscape e gli italianissimi Raein tra le band che riescono a convertire il particolare sound Screamo in successi musicali per tutte le età.
Tag: screamo, punk, scream, I, hate, myself,
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