Post punk
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2021-09-30
Gli avventurieri del post punk: i Siouxsie and the Banshees
Non si può parlare di post punk senza parlare dei Siouxie and the Banshees, uno dei più celebri gruppi inglesi associati a questo genere musicale. Nati dalla scena punk rock inglese, la band si da alle sperimentazioni ritmiche e sonore e, definiti dal Times “avventurieri musicali”, approda al post punk portandolo al successo commerciale.
La cantante Siouxsie Sioux e il bassista Steven Severin si incontrano nel 1975 ed insieme seguono i Sex Pistols al punto da lasciarsene ispirare: come questi, possono farcela anche loro, e l’occasione si presenta presto. Una delle band che avrebbe dovuto suonare al 100 Club Festival si ritira dal programma all’ultimo minuto: Siouxsie e Severin, senza un nome ufficiale per il loro gruppo e trovati un chitarrista (Marco Pirroni) e un batterista (il già noto Sid Vicious), improvvisano in quell’occasione con ben 23 minuti del… Padre Nostro.
Contrariamente alle loro aspettative, vengono invitati a suonare di nuovo. Nel tempo, Sioux e Severin saranno gli unici membri stabili del gruppo, mentre chitarra e batteria cambieranno più volte.
Iniziano a spopolare nei dintorni di Londra già all’inizio del 1978 e nello stesso anno arriva il primo contratto discografico: il singolo 'Hong Kong Garden' arriva al settimo posto della chart inglese e prelude al primo album, 'The Scream', uscito in novembre. Segue 'Join Hands', in cui ritrovare 'The Lords Prayer', la canzone del loro primo concerto. Il nuovo disco è brillante, innovativo, un lavoro che “dovrebbe essere ascoltato”, come dice Record Mirror. Con il chitarrista John McGeoch esce l’abum 'Kaleidoscope' (1981). Un nome, un’intenzione: ogni canzone avrebbe avuto un suono completamente diverso, e compaiono sintetizzatori, sitar e drum machine. Del 1982 è 'Juju', che tanto influenzerà l’emergente gothic rock: lavoro più dark rispetto ai precedenti e, come lo definisce Sounds, “intenso, cupo e potentemente atmosferico”.
Nonostante la non lunghissima carriera – si scioglieranno infatti nel 1996 – i Siouxsie and the Banshees sono molto prolifici: escono ancora gli album 'A kiss in the dreamhouse', 'Hyæna', 'Tinderbox', 'Through the Looking Glass', 'Peepshow', 'Superstition', e 'The Rapture', tutti intervallati da tour nazionali e internazionali e vari cambi di formazione, con prestiti da altre band.
Dallo scioglimento sono andati avanti i The Creatures, formati da Siouxsie e dal batterista, poi marito, Budgie; poi, dal 2004, la carriera di Siouxsie da solista.
Suoneranno di nuovo insieme nel 2002 in occasione del Coachella Music & Arts Festival in California, ma l’evento, purtroppo, non porterà ad una nuova reunion della band.
La cantante Siouxsie Sioux e il bassista Steven Severin si incontrano nel 1975 ed insieme seguono i Sex Pistols al punto da lasciarsene ispirare: come questi, possono farcela anche loro, e l’occasione si presenta presto. Una delle band che avrebbe dovuto suonare al 100 Club Festival si ritira dal programma all’ultimo minuto: Siouxsie e Severin, senza un nome ufficiale per il loro gruppo e trovati un chitarrista (Marco Pirroni) e un batterista (il già noto Sid Vicious), improvvisano in quell’occasione con ben 23 minuti del… Padre Nostro.
Contrariamente alle loro aspettative, vengono invitati a suonare di nuovo. Nel tempo, Sioux e Severin saranno gli unici membri stabili del gruppo, mentre chitarra e batteria cambieranno più volte.
Iniziano a spopolare nei dintorni di Londra già all’inizio del 1978 e nello stesso anno arriva il primo contratto discografico: il singolo 'Hong Kong Garden' arriva al settimo posto della chart inglese e prelude al primo album, 'The Scream', uscito in novembre. Segue 'Join Hands', in cui ritrovare 'The Lords Prayer', la canzone del loro primo concerto. Il nuovo disco è brillante, innovativo, un lavoro che “dovrebbe essere ascoltato”, come dice Record Mirror. Con il chitarrista John McGeoch esce l’abum 'Kaleidoscope' (1981). Un nome, un’intenzione: ogni canzone avrebbe avuto un suono completamente diverso, e compaiono sintetizzatori, sitar e drum machine. Del 1982 è 'Juju', che tanto influenzerà l’emergente gothic rock: lavoro più dark rispetto ai precedenti e, come lo definisce Sounds, “intenso, cupo e potentemente atmosferico”.
Nonostante la non lunghissima carriera – si scioglieranno infatti nel 1996 – i Siouxsie and the Banshees sono molto prolifici: escono ancora gli album 'A kiss in the dreamhouse', 'Hyæna', 'Tinderbox', 'Through the Looking Glass', 'Peepshow', 'Superstition', e 'The Rapture', tutti intervallati da tour nazionali e internazionali e vari cambi di formazione, con prestiti da altre band.
Dallo scioglimento sono andati avanti i The Creatures, formati da Siouxsie e dal batterista, poi marito, Budgie; poi, dal 2004, la carriera di Siouxsie da solista.
Suoneranno di nuovo insieme nel 2002 in occasione del Coachella Music & Arts Festival in California, ma l’evento, purtroppo, non porterà ad una nuova reunion della band.
Tag: post, punk, siouxsie, banshees
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