World Music
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2022-05-24
Il giro del mondo in una compilation: la World Music
La World Music fa tesoro della musica etnica popolare in ogni angolo della terra. La fratellanza tra culture differenti genera un linguaggio musicale unico. La World Music è l’unione tra i sound folkloristici di varie parti del mondo. Molti esponenti della World Music vengono scoperti nelle zone più remote e resi commerciali per il pubblico occidentale.
Il marchio World Music comprende artisti già famosi che si completano con lo studio di complesse sonorità etniche, come ad esempio Paul Simon. Il cantautore del New Jersey riuscì a esplorare questi nuovi orizzonti. Dopo la divisione del duetto con Art Garfunkel, Paul Simon, nel terzo lavoro da solista “Live Ryhmin”, chiamò la band sudamericana Urubamba a partecipare ai suoi concerti. Simon apprese le sonorità caratteristiche delle Ande, mentre nel 1986 ingaggiò dei musicisti africani per lavorare sull’album “Graceland”, con cui la sua World Music raggiunse un notevole successo.
Anche L’ex cantante dei Genesis Peter Gabriel intraprese la carriera da solista e si concentrò su questo genere musicale, creando l’etichetta discografica Real World Records. Il qawwali di Nustrat Fateh Ali Khan, la magia delle note del sabar di Doudou N’Diaye Rose, il gospel dei Blind Boys of Alabama, il mix degli Afro Celt Sound System, la rumba congolese di Papa Wemba: Peter Gabriel vinse la sua scommessa, elevandosi a un livello di completezza altissimo.
Tra gli esponenti moderni della World Music possiamo citare: Johnatan Scales, Youssou N’Dour, Clifford Borg, Azam Ali, Angélique Kidjo, Rachid Taha, Natacha Atlas, Salif Keita e i più conosciuti Ricky Martin e M.I.A.
In Italia le melodie raffinate di Mango furono un’innovazione negli anni ‘90, la sua voce suscitò piacevoli sensazioni etniche, utili a conquistare i favori della critica.
L’incisione in Sud Africa di “Lorenzo 1997 - L’albero”, fu il primo step dell’evoluzione World Music di Jovanotti. L’intreccio tra rap, rock, funk, il coinvolgimento di interpreti e strumenti africani e sudamericani: Jovanotti continua a stupire e conquistare tantissimi fan, i suoi tour negli stadi sono sempre sold out, confermando il gradimento della World Music anche nella nostra epoca.
Il marchio World Music comprende artisti già famosi che si completano con lo studio di complesse sonorità etniche, come ad esempio Paul Simon. Il cantautore del New Jersey riuscì a esplorare questi nuovi orizzonti. Dopo la divisione del duetto con Art Garfunkel, Paul Simon, nel terzo lavoro da solista “Live Ryhmin”, chiamò la band sudamericana Urubamba a partecipare ai suoi concerti. Simon apprese le sonorità caratteristiche delle Ande, mentre nel 1986 ingaggiò dei musicisti africani per lavorare sull’album “Graceland”, con cui la sua World Music raggiunse un notevole successo.
Anche L’ex cantante dei Genesis Peter Gabriel intraprese la carriera da solista e si concentrò su questo genere musicale, creando l’etichetta discografica Real World Records. Il qawwali di Nustrat Fateh Ali Khan, la magia delle note del sabar di Doudou N’Diaye Rose, il gospel dei Blind Boys of Alabama, il mix degli Afro Celt Sound System, la rumba congolese di Papa Wemba: Peter Gabriel vinse la sua scommessa, elevandosi a un livello di completezza altissimo.
Tra gli esponenti moderni della World Music possiamo citare: Johnatan Scales, Youssou N’Dour, Clifford Borg, Azam Ali, Angélique Kidjo, Rachid Taha, Natacha Atlas, Salif Keita e i più conosciuti Ricky Martin e M.I.A.
In Italia le melodie raffinate di Mango furono un’innovazione negli anni ‘90, la sua voce suscitò piacevoli sensazioni etniche, utili a conquistare i favori della critica.
L’incisione in Sud Africa di “Lorenzo 1997 - L’albero”, fu il primo step dell’evoluzione World Music di Jovanotti. L’intreccio tra rap, rock, funk, il coinvolgimento di interpreti e strumenti africani e sudamericani: Jovanotti continua a stupire e conquistare tantissimi fan, i suoi tour negli stadi sono sempre sold out, confermando il gradimento della World Music anche nella nostra epoca.
Tag: world, music, simon, gabriel, jovanotti, mango
2022-02-13
La Gloria - Gotan Project. Le illusioni della fenice: canzoni che ispirano parole
Queste storie le avrò sentite mille volte.
Quelle storielle imbarazzanti della mia infanzia che mamma non perde mai occasione di raccontare, sempre durante i pranzi o le cene, ai parenti, ai loro amici o peggio ai miei di amici ..
C’è la storia di quando a 3 anni ho detto che me ne sarei andata via di casa, quella che ogni mio bambolotto o pesciolino rosso lo chiamavo sempre Arturo, quella che quando ho litigato con mio papà non gli parlavo più perché doveva essere lui a chiedermi scusa nonostante fossi io ad avere torto, il che mi rende e definisce “incredibilmente” testarda.Ma questa è un’altra storia, quella della mia insonnia.
Quando avevo 1 anno mamma e papà ballavano e partecipavano a delle gare di paese, nulla di impegnativo, ballo da sala, un hobby come un altro.
Un valzer, un tango...
Quando avevo 1 anno mamma e papà hanno scoperto che l’unico modo per farmi addormentare era quello di ballare davanti a me in salotto, fino a quando chiudevo gli “occhietti”.
Tutti quei passi, tutti quei giri, troppo complicati da capire per una bimba. Ipnotici. Una ninna nanna.
A quel punto tutti sorridono dolcemente e io mi sotterro.
Poi sono crescita un po’ e ho chiesto a mio papà di insegnarmi due passi. Così per ridere. Faceva la musica con la voce e io non ci stavo dietro. Un manico di scopa.
Poi sono diventata grande e i miei hanno quasi smesso di ballare e io di conseguenza ho quasi smesso di dormire.
Quello che non sanno è che quando sono a letto, insonne, talvolta mi pare ancora di sentire da lontano quella musica. Ipnotica.
Queste riflessioni sono liberamente ispirate da un gruppo storico di world music, i Gotan Project. Un gruppo francese che ha saputo mischiare elettronica, trip hop e tango. Influssi positivi nella musica del mondo.
Quelle storielle imbarazzanti della mia infanzia che mamma non perde mai occasione di raccontare, sempre durante i pranzi o le cene, ai parenti, ai loro amici o peggio ai miei di amici ..
C’è la storia di quando a 3 anni ho detto che me ne sarei andata via di casa, quella che ogni mio bambolotto o pesciolino rosso lo chiamavo sempre Arturo, quella che quando ho litigato con mio papà non gli parlavo più perché doveva essere lui a chiedermi scusa nonostante fossi io ad avere torto, il che mi rende e definisce “incredibilmente” testarda.Ma questa è un’altra storia, quella della mia insonnia.
Quando avevo 1 anno mamma e papà ballavano e partecipavano a delle gare di paese, nulla di impegnativo, ballo da sala, un hobby come un altro.
Un valzer, un tango...
Quando avevo 1 anno mamma e papà hanno scoperto che l’unico modo per farmi addormentare era quello di ballare davanti a me in salotto, fino a quando chiudevo gli “occhietti”.
Tutti quei passi, tutti quei giri, troppo complicati da capire per una bimba. Ipnotici. Una ninna nanna.
A quel punto tutti sorridono dolcemente e io mi sotterro.
Poi sono crescita un po’ e ho chiesto a mio papà di insegnarmi due passi. Così per ridere. Faceva la musica con la voce e io non ci stavo dietro. Un manico di scopa.
Poi sono diventata grande e i miei hanno quasi smesso di ballare e io di conseguenza ho quasi smesso di dormire.
Quello che non sanno è che quando sono a letto, insonne, talvolta mi pare ancora di sentire da lontano quella musica. Ipnotica.
Queste riflessioni sono liberamente ispirate da un gruppo storico di world music, i Gotan Project. Un gruppo francese che ha saputo mischiare elettronica, trip hop e tango. Influssi positivi nella musica del mondo.
Tag: world music, tango, musica dela mondo, gotan project
2021-12-01
L'universo musicale, la world music
Oggi parleremo di un genere musicale fantastico, per alcuni versi a dir poco rivoluzionario, quello che comunemente è chiamato World Music.
Quindi cercheremo di capire da cosa deriva il termine, come viene suonato e le sue caratteristiche principali, in ultima analisi passeremo in rassegna alcuni nomi dei principali esponenti, in alcuni casi gli ideatori, di questo stupendo genere. Per prima cosa possiamo partire dal termine stesso, World Music sostanzialmente significa Musica del mondo, ma non deve essere assolutamente confusa con la musica Pop.
La musica del mondo ha preso questa accezione perché praticamente utilizza realmente i suoni e gli strumenti delle varie musiche in tutto il mondo. Questo al fine di creare una musica che, partendo da una base, che talvolta può essere Pop, oppure può essere Folk, abbia un miscuglio sia del genere di partenza che di quello di contaminazione. Potremmo quindi definirla quasi come una specie di genere di musica etnica, ma sarebbe però impreciso e riduttivo, perché nella musica etnica, tutta la canzone possiede un sapore di un certo tipo, è infatti scritta totalmente per ricalcare l'etnia che si vuole rappresentare, dalle percussioni ai giri di basso fino alle note che producono gli strumenti musicali caratteristici.
Nella World Music invece è una questione diversa, gli artisti che suonano questo determinato genere, inseriscono nella loro solita musica, gli strumenti presi in prestito da altri generi musicali. Creando quindi degli interventi all'interno del pezzo base, che sono propri della musica che quel particolare strumento rappresenta.
Complicato?
Macchè, facciamo quindi un esempio per capire meglio: in un brano folk io posso tranquillamente inserire un'arpa celtica, oppure in un brano Pop posso inserire delle Launeddas sarde, e così via. Solamente la fantasia è un limite, le contaminazioni che ne saltano fuori sono coloratissime, melodiche e stupende. Per gli amanti del genere probabilmente la World Music è la musica più bella che esista, perché non ha confini. Elimina letteralmente tutte le barriere, fondendo generi musicali e diventando un incredibile strumento di aggregazione sociale.
Alcuni degli ideatori della World Music sono stati: Harry Belafonte, Inti Illimani, Bob Marley e Astor Piazzolla. Abbiamo però rappresentanti in ogni continente, come ad esempio gli africani King Sunny Ade, Youssou N'Dour, Ali Hassan Kuban e Ali Farka Toure. In Asia ed Oceania possiamo trovare Violeta Parra, Juan Luis Guerra e Totò La Momposina. Anche il Sud america è ricco di artisti, abbiamo infatti Milton Nascimento, Caetano Veloso & Gilberto Gil, Carlinhos Brown. Nel nord America possiamo ascoltare ottimi brani con gli artisti del calibro di Clifton Chenier, Gabby Pahinui, Klezmatics & Chava Alberstein. In Europa abbiamo l’imbarazzo della scelta, partendo dai celtici Planxty, Mari Boine, Afro Celt Sound System, Manu Chao, Goran Bregovic e le stupende Varttina, il famoso trio finlandese. Concludiamo la carrellata con artisti latino-mediterranei, tra cui ovviamente l’Italia è sempre presente, e troviamo il mito Paco de Lucia, Ketama-Toumani Diabate-Danny Thompson, Khaled, Ofra Haza, Noa, Madredeus, Dulce Pontes, Carlos Nùnez, in Italia specificatamente abbiamo gli stimatissimi Elena Ledda, Agricantus ed i Tenores di Bitti.
Quindi cercheremo di capire da cosa deriva il termine, come viene suonato e le sue caratteristiche principali, in ultima analisi passeremo in rassegna alcuni nomi dei principali esponenti, in alcuni casi gli ideatori, di questo stupendo genere. Per prima cosa possiamo partire dal termine stesso, World Music sostanzialmente significa Musica del mondo, ma non deve essere assolutamente confusa con la musica Pop.
La musica del mondo ha preso questa accezione perché praticamente utilizza realmente i suoni e gli strumenti delle varie musiche in tutto il mondo. Questo al fine di creare una musica che, partendo da una base, che talvolta può essere Pop, oppure può essere Folk, abbia un miscuglio sia del genere di partenza che di quello di contaminazione. Potremmo quindi definirla quasi come una specie di genere di musica etnica, ma sarebbe però impreciso e riduttivo, perché nella musica etnica, tutta la canzone possiede un sapore di un certo tipo, è infatti scritta totalmente per ricalcare l'etnia che si vuole rappresentare, dalle percussioni ai giri di basso fino alle note che producono gli strumenti musicali caratteristici.
Nella World Music invece è una questione diversa, gli artisti che suonano questo determinato genere, inseriscono nella loro solita musica, gli strumenti presi in prestito da altri generi musicali. Creando quindi degli interventi all'interno del pezzo base, che sono propri della musica che quel particolare strumento rappresenta.
Complicato?
Macchè, facciamo quindi un esempio per capire meglio: in un brano folk io posso tranquillamente inserire un'arpa celtica, oppure in un brano Pop posso inserire delle Launeddas sarde, e così via. Solamente la fantasia è un limite, le contaminazioni che ne saltano fuori sono coloratissime, melodiche e stupende. Per gli amanti del genere probabilmente la World Music è la musica più bella che esista, perché non ha confini. Elimina letteralmente tutte le barriere, fondendo generi musicali e diventando un incredibile strumento di aggregazione sociale.
Alcuni degli ideatori della World Music sono stati: Harry Belafonte, Inti Illimani, Bob Marley e Astor Piazzolla. Abbiamo però rappresentanti in ogni continente, come ad esempio gli africani King Sunny Ade, Youssou N'Dour, Ali Hassan Kuban e Ali Farka Toure. In Asia ed Oceania possiamo trovare Violeta Parra, Juan Luis Guerra e Totò La Momposina. Anche il Sud america è ricco di artisti, abbiamo infatti Milton Nascimento, Caetano Veloso & Gilberto Gil, Carlinhos Brown. Nel nord America possiamo ascoltare ottimi brani con gli artisti del calibro di Clifton Chenier, Gabby Pahinui, Klezmatics & Chava Alberstein. In Europa abbiamo l’imbarazzo della scelta, partendo dai celtici Planxty, Mari Boine, Afro Celt Sound System, Manu Chao, Goran Bregovic e le stupende Varttina, il famoso trio finlandese. Concludiamo la carrellata con artisti latino-mediterranei, tra cui ovviamente l’Italia è sempre presente, e troviamo il mito Paco de Lucia, Ketama-Toumani Diabate-Danny Thompson, Khaled, Ofra Haza, Noa, Madredeus, Dulce Pontes, Carlos Nùnez, in Italia specificatamente abbiamo gli stimatissimi Elena Ledda, Agricantus ed i Tenores di Bitti.
Tag: world music, musica del mondo, inti illimani, bob marley, astor piazzolla
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