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Il tormento del dark rock

Saletta oscura, malessere circostante, tapezzeria rovinata e pareti scrostrate, ma camera troppo buia per osservarlo. Un paio di lamette, delle gocce di sangue che cadono a terra, una generazione che cavalca la tristezza per allontanarsi dalla realtá. Il dark rock é un modo di vivere, nero, oscuro e una musica che lo accompagna. Il tonfo ritmico dei tamburi pulsa ad ogni battito fragoroso, aggiungendo un elemento etereo alla classica musica dark rock. Fondendo sensi intensi e interazione dinamica, questa vivacità del suono crea una comunicazione profonda tra il fan e l'artista. La combinazione di corde di chitarra elettrica, riff che riecheggiano in tutto l'auditorium, insieme a ritmi di basso pesanti forma maestosi paesaggi sonori. Stare al centro della scena, veramente vivi al cospetto delle melodie del dark rock abbracciate da una folla fenomenale, rende questi concerti esperienze indimenticabili! La playlist Darkwave più curata - il tormento del dark rock.
Se sei un amante della musica oscura e del sottogenere darkwave, hai finalmente trovato il posto giusto! La playlist darkwave meglio curata è qui per soddisfare le tue esigenze musicali. Tutto il meglio del dark rock underground è presente in questa playlist, creata appositamente per i fan più appassionati. Preparati ad immergerti in un mondo di suoni tormentati e intensi, dove le linee di basso serrate e le atmosfere cariche di emozioni ti cattureranno dal primo istante.
La darkwave è un genere musicale che affonda le sue radici nella new wave, nel post-punk e nella musica industriale. Questo sottogenere si caratterizza per l'uso di strumentazione elettronica, bassi potenti e voci cupe e malinconiche. La playlist darkwave più curata è stata selezionata con cura e dedizione, per offrirti un'esperienza musicale completa. In essa potrai trovare brani di artisti emergenti e più noti, provenienti da tutto il mondo.
La playlist si apre con Slowdive, una band britannica che ha fatto la storia della scena dream-pop degli anni '90. Il loro brano Alison è un capolavoro di malinconia e atmosfera, arricchito da chitarre distorte e voci lontane. La playlist prosegue con Love Will Tear Us Apart dei mitici Joy Division, un brano intenso e pieno di pathos, che ha segnato la storia della musica rock.
Ma la playlist darkwave più curata non è solo nostalgia e grandi nomi del passato. In essa potrai trovare anche brani di artisti emergenti e di nicchia, che stanno conquistando sempre più fan in tutto il mondo. Ad esempio, i norvegesi Ulver, che con il loro album Shadows of the Sun hanno portato la darkwave a livelli di sperimentazione mai visti prima. O ancora, i russi Molchat Doma, che con il loro ultimo album Monument stanno conquistando la scena internazionale con la loro darkwave in stile post-punk.
Ma non solo darkwave, nella playlist troverai anche elementi di altri sottogeneri come il goth rock e l'industrial. Ad esempio, i Nine Inch Nails con Hurt o i Bauhaus con Bela Lugosi's Dead. Insomma, la playlist darkwave più curata è una vera e propria enciclopedia del rock oscuro e intenso.
In definitiva, se sei in cerca di nuove emozioni musicali e vuoi immergerti in un mondo fatto di suoni potenti e malinconici, la playlist darkwave più curata è quello che fa per te. Grazie a questa selezione di brani accurata e attenta, potrai scoprire nuovi artisti e nuovi suoni, senza mai dover scendere a compromessi con la qualità. Seguici e rimani aggiornato con le nuove uscite e le tracce consigliate, per non perderti mai il meglio del tormento del dark rock.
Ultime canzoni aggiunte alla playlist:
1-Joy Division - Love Will Tear Us Apart
2- -
3-Inxs - Need You Tonight
4-Bloc Party - Banquet
5-Burlesque - Collision Of Sex
Tags:
2023-07-29

ALASKA-19

Occhi grigio neve. Pelle bianco Alaska. Un cappuccio nero avvolgeva il suo volto invisibile. Fissandomi tra la fessura che si formava tra l’anta dell’armadio e la porta della camera da letto se ne stava lì in piedi, senza proferir parola. Mi destai dal profondo sonno quando il sole infuocava la mia stanza. Se ne stava lì. Occhi negli occhi. Sono sveglia? Pensai tra me e me mentre raggiungevo la cucina per poter trovare una tazza pulita nel lavandino colmo da giorni di piatti da lavare. Mosche. Tazze l’una dentro l’altra. Caffè amaro. Mi voltai. La maschera sul ciglio della cucina fissandomi. Silenzio tetro. Mosche. Afferrò la mia mano e mi condusse all’armadio dei vestiti. Piegato e stirato di tutto punto se ne stava appeso il mio completo da lavoro. Lo specchio riflesse una piccola macchia sul polsino della camicia. Mi avvicinai. Sangue. Una piccola macchia rosso sangue quasi invisibile spezzava il colore al mio abito. É tardi, con una giacca a maniche lunghe nessuno la noterà. Noncurante e nonpensante. Mi diressi lungo la via che mi portava ai miei doveri. Ancora zombie. Persone silenziose. Noia. Le telefonate arrivavano incessanti . Voce robot. Pareti muri di Berlino. Occhi persi sulle luci di metropoli. “Andiamo a casa?” Presenza maschera una volta ancora al mio fianco mi afferò la mano trascinandomi per le vie della città. Persone barcollanti fantasmi. Volti maschera. Dai lati delle bocche fluiva lento e quasi raggrumato sangue nero. Corpi tumefatti. Luci morte. Tomba di città. Silenzio pressante. Tomba fantasia. I corpi ciondolavano mossi da una danza inerte. Occhi neri. Occhi alieni. La sua mano mi trascinava senza forze lungo tutto il marciapiede fino alla porta di casa. A malapena riuscii ad inserire le chiavi nella serratura. Scorre sangue. Ricolma le mie mani. Spinta fanstama. Sdraiata sul letto fisso il soffitto. Impetuoso mare sangue. Faccia maschera si affaccia alla fessura. Lentamente fatico a respirare. Affanno. Respiro. Affanno. Petto costretto. Stetto senza fiato. Ghigno maschera. “Qui Alaska-19. Alaska-19. Rispondete. É in arrivo un altro corpo”. Affanno. Resp…affann…
Tag: dark rock, alaska, racconto del terrore, mosche, sangue
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2023-01-18

Violator, la stella cieca

Lei é seduta sul divano, si vorrebbe tagliare, ma non ha voglia neanche di quello. Ci sono dei quadri attaccati alla parete, belli, sono neri, con delle righe sbiadite, forse rosse, forse gialle. Sono le 6 del pomeriggio, é febbraio, é fuori é giá buio e la giornata non ha detto niente. Nella stanza scendono le note di Waiting for the night, le parole sono paletti di ghiaccio che si infilano sotto pelle….Quando ogni cosa é scura Siamo protetti dalla cruda realtá…Un altro giorno, un altro scalino verso le gallerie abbandonate e umide della sua mente. Un trillo del Whazzap, una piccola fiammella si accende in fondo al tunnel, in lontananza, si vede. Le punta delle dita riprendono calore…Con gli occhi socchiusi Le cose sembravano anche migliori Di quando li avevo aperti…la canzone, é un soffio sibillino sulla piccola fiamma, Ho aspettato che scendesse la notte Ora tutto è sopportabile E qui nell'immobilità Tutto ciò che senti è tranquillità…VIOLATOR dei Depeche Mode, una celebrazione del silenzio, dell´oscuritá, della violenza, ma soprattutto della notte, un piccolo rifugio dove cullarsi, dove nascondersi.
Tag: demonicheciassillano, notte, dark, gionatafredda, solitudine
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