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Artista: Chicago Album: Chicago 18


Anno: 1986
Tempo: 0:0-1

L'album Chicago 18 - Una meraviglia del rock degli anni '80


Chicago, un gruppo storico del rock, formatosi nel 1967 a Chicago Illinois, ha pubblicato l'album Chicago 18 nel 1986, il loro primo album senza il loro fondatore e chitarrista Terry Kath, morto tragicamente sei anni prima. L'album ha segnato un cambiamento significativo nel loro suono, passando dal loro tipico rock progressivo a un sound più sintetico e commerciale, tipico degli anni '80. In questo articolo, faremo una panoramica sull'album Chicago 18, esploreremo le migliori canzoni e il contesto in cui è stato prodotto. Inoltre, analizzeremo l'album e l'artista dalle critiche del pubblico e dei critici musicali.

Il genere musicale di Chicago è spesso descritto come rock progressivo, jazz rock e soft rock. Nel corso degli anni '60 e '70, la band ha sicuramente dimostrato di avere una forte inclinazione verso sintesi musicali complesse, solo per evolversi verso una produzione più commerciale e sintetica nella metà degli anni '80 e '90. Chicago 18 segna proprio questa evoluzione.

Il disco è stato prodotto da Michael Omartian, già produttore di numerosi album dei Toto, Eric Clapton e Don Henley. La particolarità di questo album sta nel sound commerciale e sintetico, che, tuttavia, non ha deluso i fan della band. Da un lato, infatti, l'album rappresenta alcune delle migliori canzoni di Chicago, mentre dall'altro ha ottenuto un successo commerciale, riuscendo ad entrare nella Top 10 e nella Top 30 della classifica degli album negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, rispettivamente.

Una delle migliori canzoni dell'album è Will You Still Love Me?, una ballata romantica dal ritornello accattivante che ha raggiunto la quinta posizione nella classifica dei singoli degli Stati Uniti. If She Would Have Been Faithful... rappresenta il classico rock degli anni '80 con un tocco di Chicago e la chitarra di Steve Lukather dei Toto. E ancora, We Can Stop the Hurtin' crea un'atmosfera romantica con la voce soul di Peter Cetera, l'ex bassista e cantante della band.

A dispetto del successo commerciale, Chicago 18 ha ottenuto una recensione mista dai critici musicali. Alcuni lo hanno definito un album di transizione della band, evidenziando la produzione sintetica che, se da un lato ha sicuramente attenuato la carica rock della band, dall'altro ha permesso ai Chicago di guadagnare molti nuovi fan. Il musicista britannico e critico musicale John Francklin ha dichiarato: Chicago 18 è sicuramente un prodotto ben confezionato adatto alle tendenze pop dell'epoca, ma è un po' troppo lontano dalla loro produzione precedente.

In sintesi, Chicago 18 è un album che rappresenta una svolta stilistica per la band degli anni '80, caratterizzato da una produzione sempre più sintetica. Tuttavia, le loro migliori canzoni sull'album dimostrano la loro abilità nel creare ballate romantiche e rock dal ritmo accattivante. Anche se l'album ha ottenuto recensioni miste, ha comunque segnato un successo commerciale significativo per la band. Chicago 18, quindi, è un album che vale la pena ascoltare se siete appassionati di rock e jazz rock degli anni '80.