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Artista: Tears For Fears Album: Songs From the Big Chair


Anno: 1985
Tempo: 41:20

Una critica all'album Songs From the Big Chair dei Tears For Fears


Se sei un appassionato di musica pop-rock degli anni '80, sicuramente conosci il gruppo inglese Tears For Fears. Questo duo, composto dal cantante Roland Orzabal e dal tastierista Curt Smith, ha raggiunto la fama internazionale con il loro album del 1985 Songs From The Big Chair. In questo articolo, analizzeremo insieme l'album e le sue migliori canzoni, e vedremo alcune critiche di cui è stato oggetto.

Per prima cosa, è utile capire il genere musicale dei Tears For Fears. La loro musica si inserisce nel movimento New Wave, caratterizzato da sonorità sintetiche e melodie orecchiabili. Songs From The Big Chair è uno dei loro album più conosciuti e apprezzati in assoluto, che include i loro successi più grandi. Fu pubblicato nel 1985, quando il pop-rock dominava le classifiche di tutto il mondo.

Tra le migliori canzoni dell'album, possiamo citare Shout, Everybody Wants to Rule the World e Head Over Heels. Quest'ultima canzone in particolare è stata utilizzata in numerosi film e serie tv degli anni '80, diventando un vero e proprio pezzo cult. Ma l'album contiene anche dei brani meno conosciuti, come The Working Hour e Mother's Talk, che vale la pena di scoprire.

Nonostante il grande successo commerciale, Songs From The Big Chair ha suscitato non poche critiche. Alcuni sostenitori della musica punk e alternativa considerarono il gruppo troppo commerciale e troppo lontano dalle radici del rock. Inoltre, alcune recensioni del tempo giudicarono le tematiche dell'album troppo superficiali e banali, concentrando la loro attenzione solo sui ritornelli orecchiabili.

In conclusione, l'album dei Tears For Fears Songs From The Big Chair è stato indubbiamente un grande successo commerciale, che ha portato il gruppo ad ottenere fama internazionale. Tuttavia, alcune critiche hanno evidenziato le sue possibili debolezze, come le tematiche poco profonde e la forte componente commerciale. Indipendentemente dalle critiche, questo album resta comunque un classico della musica pop-rock anni '80, che vale la pena di riascoltare ancora oggi.