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Dancehall

Uno stile proveniente dal sound system, dal tentativo di alzare I toni del reggae, dalle ritmiche alle strofe. Gli atteggiamenti sopra le righe, violenti e sessuali, si ripercuotono in tutti I suoi elementi, anche nel movimento del culo delle signorine. La dance hall è una voce credibile dei ghetti giamaicani e africani. L’origine del nome dancehall deve il suo nome alle Dance halls (sale da ballo) giamaicane, ma il genere è uscito da quelle 4 pareti e si diffuso in tutto il mondo grazie a artisti come Sean Paul, Bounty Killer, Beenie Man o Burro Banton. Questa musica che era la voce diretta del ghetto afroamericano che descriveva la propria grezza realtà, senza fronzoli, è diventata un’altra sanguisuga commerciale.

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2022-11-24

Il bull’s eye preferito della Dancehall Raggae

Il Dancehall Reggae è un sottogenere del reggae che nacque alla fine degli anni ’70 in Giamaica; in quelle che erano grosse sale da ballo (dance hall) cioè spazi sia chiusi che aperti dove i disc jockey avevano posizionato i loro sound system per far ballare la gente. In origine era uno stile più essenziale la cui differenza col reggae consisteva principalmente nei testi che erano meno orientati dal punto di vista politico e religioso. La prima versione del dancehall reggae non aveva alcuna influenza elettronica e consisteva in pratica in un DJ che canticchiava sopra alle melodie, in poche parole l’antesignano del rap. La struttura musicale era basata su un ritmo reggae digitale con aggiunta di una drum machine, che fu denominato all’inizio raggamuffin, il quale era sì influenzato dalla musica elettronica.

Oltre ai DJ, si notavano comunque anche dei cantanti il cui ruolo principale era quello di guidare le masse per trascinare questo genere che è arrivato fino ai tempi nostri; quindi, non c’è nella dance hall reggae solo un dj ma anche una parte cantata. Il nome più conosciuto è di sicuro quello di Barrington Levy che, cominciando da perfetto sconosciuto, è riuscito a presentare un sound più essenziale, duro ma profondo allo stesso tempo. Le differenze nei testi erano sostanziali, niente più tematiche politiche o religiose, ma il tema principale era legato alla danza, alla violenza e al sessismo; in questo contesto, sono messe in risalto le caratteristiche sessuali delle ragazze, in special modo i loro fondoschiena che sono un’attrazione aggiuntiva delle ballerine sul palco.

Ai giorni nostri dobbiamo dire che la dancehall è di gran lunga il genere più popolare in Giamaica e le canzoni con contenuti anche apertamente pornografici sono quelle più popolari; diversi artisti hanno anche raggiunto una fama mondiale: Sean Paul, Elephant Man, Ninjiaman, sono diventati popolari anche all’interno della scena rap. Uno dei meriti riconosciuti della dance hall reggae è dunque stato quello di smuovere il reggae dal proprio autocompiacimento, ecco perché quello che all’inizio poteva sembrare un atteggiamento sgradevole – ricordiamo che lo stesso Peter Tosh nel 1984 criticò gli Yellowman per aver pubblicato il singolo Shorties che riteneva offensivo per le donne – è stato recentemente moderato anche grazie all’intervento del governo della Giamaica che ha imposto restrizioni ai testi più spinti.
Tag: dancehall, reggae, DJ, ritmo, fondoschien, giamaica
2023-06-22
SummerFest 2023
Milwaukee, US

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