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Rock psichedelico

Nasce direttamente dall'lsd, dalla marijuana e dalla mescalina; gli autori raccontano le loro esperienze mistiche, con colori forti e accessi e cercando di diffondere il loro suono come melodia della pace universale. Il rock psichedelico ha reso universale Woodstock e il messaggio hippie, ha incorporato quel preciso stile di vita grazie ai suoi viaggi e trip musicali, melodici e sonori. Le migliori canzoni di psychedelic rock sono in questo canale. Il rock psichedelico è un sottogenere del rock che combina elementi di blues, folk, soul e jazz con effetti sonori surreali come il riverbero e la manipolazione del nastro. L'ascolto di canzoni psichedeliche può spesso lasciare l'ascoltatore ispirato e più connesso alla propria creatività. Continua a leggere per saperne di più su come il rock psichedelico può aiutarti a sbloccare l'artista che è in te e far emergere alcuni suoni unici!

Viaggio attraverso il Rock Psichedelico
Il Rock Psichedelico è uno dei generi musicali più interessanti nella storia della musica moderna. Si sviluppò alla fine degli anni '60, e spesso viene associato con la cultura hippie e la controcultura del tempo. In questo post, esploreremo la storia del Rock Psichedelico, alcune delle sue canzoni più famose, e anche daremo qualche critica sull'evoluzione del genere.
Il Rock Psichedelico ebbe origine nella West Coast degli Stati Uniti, principalmente a San Francisco. Iniziò ad emergere a metà degli anni '60, con band come i Grateful Dead, i Jefferson Airplane e i Byrds. Queste band incorporatevano elementi come suoni distorti, tastiere psichedeliche, e testi che spesso si riferivano a droghe, spiritualità e l'esperienza umana in generale. Gli artisti erano soliti esibirsi nei festival musicali, come il Monterey Pop Festival nel 1967, spesso arricchendosi l'uno con l'altro e sperimentando con il suono in un ambiente informale e collaborativo.
Con la popolarità del Rock Psichedelico alla fine degli anni '60, implorò un movimento più estremo che divenne conosciuto come acid rock: un genere che incorporava elementi di metal. Le prime band a livello internazionale che inclusi elementi di Rock Psichedelico furono i Pink Floyd, The Jimi Hendrix Experience e The Doors. Questi artisti spinti arricchirono le innovazioni dei pionieri del genere e le fecero conoscere in tutto il mondo.
Un aspetto che ha reso il Rock Psichedelico incredibilmente popolare fu la natura sperimentale della sua musica. Mentre i testi spesso si riferivano ai temi tipici della controcultura, la musica stessa spaziava dall'energia dellictica delle chitarre fino alle atmosfere spaziali e rarefatte delle tastiere. Questa combinazione di sonorità spesso sembrava in grado di dare una diversa prospettiva all'ascoltatore e di liberarlo dalle limitazioni del tempo e dello spazio. Anche la cultura giovanile dell'epoca trovò nell'onda sonora del Rock Psichedelico la colonna sonora della propria rivoluzione culturale.
Alcune delle canzoni più famose di questo genere includono White Rabbit dei Jefferson Airplane, Purple Haze di Jimi Hendrix e Comfortably Numb dei Pink Floyd. Ognuna di queste tracce ha la sua natura sperimentale, ma anche orecchiabilissima al punto di riuscire a rimanere nella memoria di chiunque l'ascolti.
In sintesi, il Rock Psichedelico è stato un genere musicale incredibilmente interessante e innovativo che ha influenzato molti altri generi musicali. Dall'acid rock al prog, al krautrock alla new wave… tantissimi artisti hanno preso ispirazione dal suono psichedelico. Descritto anche come un generale spacey rock, il Rock Psichedelico has una legione di fan devoti e tutt'ora, a distanza dai tempi in cui fu concepito, rimane una forza poderosa nella scena musicale.

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2023-04-08

La banana più famosa dello psychedelic rock: i Velvet Underground

Una carriera che vale l’immortalità, grazie anche ad un sodalizio fortunato: i Velvet Underground, gruppo statunitense formatosi nel 1964 e considerato tra i più influenti nel mondo della musica.
Nascono dall’incontro di Lou Reed, al tempo studente universitario, e John Cale, musicista allievo di La Monte Young. Si decide di far gruppo e a loro si uniscono Sterling Morrison alla chitarra e Angus MacLise alla batteria. Scelgono il nome di 'Velvet Underground', titolo del libro di Michel Leigh a tema con la sessualità underground dell'America degli anni ‘60. È un nome che fa paio con le loro prime composizioni, come 'Venus in Furs', brano ispirato dall’omonimo romanzo di Leopold von Sacher-Masoch, che tratta di masochismo e perversioni sessuali.

I Velvet sono potenti e innovativi, ma restano nell’ombra. Registrano i primi brani ('The Black Angel's Death Song', 'Venus in Furs', 'Heroin' e 'Wrap Your Troubles in Dreams') ma non arrivano alle orecchie di nessuno di importante: persino il tentativo di Cale di far arrivare il nastro a Mick Jagger durante un suo viaggio in Gran Bretagna, fallisce. Cominciano ad esibirsi in vari locali newyorkesi e al 1965 risale il primo ingaggio per un concerto nel New Jersey: in questa occasione MacLise lascia il gruppo, non accettando di svendere la loro musica, e viene sostituito da Maureen “Moe” Tucker, delicata all’apparenza, ma straordinaria alle percussioni.
15 dicembre 1965, la band è al Café Bizarre di New York e ad ascoltarli, in mezzo al pubblico, ci sono alcuni influenti membri della Factory di Andy Warhol, il più grande nome della pop art: sono questi a suggerire all’artista di ingaggiarli come resident band proprio per la Factory.

Avete presente quell’album con la famosa banana gialla su sfondo bianco? L’incontro con Warhol ribalta le loro sorti: si fa manager del gruppo, fa aggiungere alla formazione come cantante l’attrice e modella tedesca Nico e produce il loro album d’esordio, 'The Velvet Underground & Nico'. Con gli artisti di Warhol e del suo show 'Explodin Plastic Inevitable', per il quale curano l’accompagnamento musicale, i Velvet partono in tourneé per gli Stati Uniti. Il loro rock è inedito ed inusuale in tutti i sensi: dai testi, che trattano di morte, solitudine, sesso e droghe, di controtendenza alla cultura hippie del momento, alla musica, dalle melodie semplici e i ritmi ossessivi. Il tutto, abbinato al cantato-parlato di Reed.
Dallo show agli studi di registrazione, il passo è breve: ancora Warhol procura al gruppo un contratto con la Verve Records. Stavolta i Velvet Underground hanno carta bianca: nessun suggerimento, solo pura ricerca della propria identità e sperimentazione. Il resto è, ormai, leggenda.
Tag: psychedelic, rock, velvet, underground, lou, reed, warhol

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