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Artista: The Doors Album: Other Voices


Anno: 1971
Tempo: 39:31

Una critica dell'album Other Voices dei The Doors


I The Doors sono stati uno dei gruppi più influenti della storia della musica rock negli anni '60. La band di Los Angeles è stata fondata nel 1965 e nel 1971, dopo la morte del loro frontman Jim Morrison, si sciolse definitivamente. Nel 1971 gli altri membri del gruppo, Ray Manzarek, Robby Krieger e John Densmore, decisero di pubblicare un nuovo album dal titolo Other Voices, che vedeva come cantante il bassista del gruppo, Ray Manzarek. L'album di cui andremo a parlare in questa critica non ha suscitato un grande entusiasmo nel pubblico e pur essendo stato un lavoro curato, non è stato in grado di eguagliare i capolavori precedenti del gruppo.

L'album Other Voices è stato pubblicato nel 1971, dopo la morte di Jim Morrison. In questo album, il bassista del gruppo Ray Manzarek diventa il cantante principale, mentre Robby Krieger e John Densmore si alternano alla batteria. L'album era stato registrato dopo l'uscita del disco L.A. Woman, ma è stato pubblicato solo dopo la morte di Morrison. Allo stesso tempo, il gruppo ha deciso di cambiare nome in The Doors of the 21st Century, cosa che ha suscitato le polemiche dei fan storici del gruppo.

Il sound di Other Voices si allontana molto dallo stile inconfondibile dei The Doors del passato, risultando una sorta di prova di transizione per la band. Le migliori canzoni dell'album sono certamente In the Eye of the Sun, Ships with Sails e Tightrope Ride. Quest'ultima è stata scritta da Ray Manzarek ed è un brano particolarmente orecchiabile, che secondo molti critici sarebbe stato in grado di spiccare anche tra le canzoni dei primi album del gruppo. Tuttavia, nel complesso, l'album non sembra rispondere alle aspettative dei fan e dei critici, che lo hanno giudicato un lavoro incompleto.

Ciò che è mancato in Other Voices è probabilmente il fascino unico che aveva Jim Morrison come frontman del gruppo. Nonostante il buon lavoro del resto della band, l'assenza di Morrison sul palco e nella vocalità si fa sentire in modo pesante. Ciò che emerge da questo album è un'impressione di mancanza di espressività e di forza narrativa, elementi invece molto presenti nei capolavori precedenti dei The Doors.

Per riassumere, l'album Other Voices dei The Doors non è certo il più memorabile dell'intera carriera della band, come del resto hanno dimostrato i fatti. Si tratta di un lavoro interessante, che ha comunque dato il via alla carriera musicale di Ray Manzarek come cantante, ma che non ha saputo eguagliare il fascino e la potenzialità dei dischi precedenti con Jim Morrison al microfono. Vale comunque la pena ascoltare le migliori tracce dell'album, per cogliere alcuni spunti interessanti e per gustare comunque la capacità dei The Doors di creare atmosfere uniche e suggestive attraverso la loro musica.