Sono giapponesi, truccati, capelli tinti con colori che se non esistono in natura figuriamoci tra un popolo dai capelli scuri. Si vestono come nei sogni più barocchi del vecchio continente, ricordano vagamente un Mozart ma suonano metal. Sono i gruppi musicali che si incontrano sotto questa definizione, il
Visual Kei. “Visual” sta per “visivo” l’impatto dirompente e bizzarro che questi musicisti garantiscono a chi li osserva, e “Kei” sta per “stile” in giapponese. Si tratta di un movimento musicale che nasce a principio degli anni Ottanta, ispirandosi alle grandi band glam metal occidentali e alla moda imperante in quel decennio, a metà tra David Bowie e Donatella Rettore, ma con un lieve gusto gotico.
Teatrali e istrionici, spesso virtuosi musicisti, lentamente si impadroniranno dei nostri armadi.