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Artista: Cheap Trick Album: Next Position Please


Anno: 1983
Tempo: 0:0-1

Cheap Trick - La critica di Next Position Please


Cheap Trick è una band americana di rock, formata nel 1973. Sono stati protagonisti di numerosi successi, influenzando generazioni di artisti e musicisti. Il loro ultimo album, Next Position Please, è stato pubblicato nel 1983 sotto la Epic Records. In questo articolo approfondiremo l'album e vi daremo una recensione critica, raccontandovi le migliori canzoni e le criticità dell'opera.
Next Position Please è stato il nono album in studio dei Cheap Trick, dopo il successo di One on One del 1982. Prodotto da Todd Rundgren, l'album è stato molto anticipato dai fan della band, ma i risultati non sono stati all'altezza delle aspettative. Il sound mainstream e radiofonico sembra lontano dall'estro e dalla freschezza dei primi anni di attività della band.
La traccia di apertura, I Can't Take It, è un pezzo orecchiabile ma la produzione è troppo pulita e non rispecchia l'anima del gruppo. Il brano successivo, Borderline, è una ballad rock che sembra un inno d'amore di bassa qualità. La terza traccia, I Don't Love Here Anymore, risulta a tratti stucchevole e noiosa.
Tuttavia, ci sono alcuni momenti migliori in Next Position Please. La quarta traccia, Next Position Please, è un brano energico e divertente che ci fa tornare in mente i vecchi successi della band. Younger Girls è un'altra canzone che funziona bene, nonostante il testo banale. La chiusura dell'album con Invaders of the Heart è interessante, con il suo sound distorto e la sua impennata di chitarra, ma non troppo memorabile.
In sintesi, Next Position Please, purtroppo, non è uno dei lavori migliori dei Cheap Trick. Nonostante ci siano alcuni momenti validi, l'album palesa molte fragilità e il sound troppo commerciale non fa giustizia alla band e alla sua storia. Tuttavia, se siete fan accaniti dei Cheap Trick, non potete farvi scappare un ascolto completo, anche solo per comprendere l'evoluzione del gruppo.