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Artista: Peggy Lee Album: Pretty Eyes


Anno: 1960
Tempo: 0:0-1

Una critica dell'album Pretty Eyes di Peggy Lee


In un mondo pieno di artisti musicali, Peggy Lee spicca come una vera e propria icona della musica jazz. Nata nel 1920, Peggy Lee ha raggiunto il culmine della sua carriera negli anni '50 e '60, e ha continuato a influenzare la scena musicale per molti anni a venire. Il suo album Pretty Eyes del 1960 è stato uno dei suoi lavori più significativi, e in questo post, vogliamo approfondire questo album.

Pretty Eyes è un album jazz vocal stupendo, con Peggy Lee che mostra la sua capacità di eseguire brani con una grande presenza scenica. Il sound dell'album è caratterizzato da arrangiamenti orchestrali sontuosi e dal jazz pianist Jimmy Rowles, che ha anche fatto parte dei suoi collaboratori in altri album.

Le canzoni dell'album spaziano dai classici del jazz come Days of Wine and Roses e Bye Bye Blackbird a brani più recenti come What Now My Love e The Second Time Around. Tra le canzoni più significative dell'album, vale la pena menzionare la title-track Pretty Eyes, che è diventata una delle canzoni più celebri di Peggy Lee.

Detto questo, l'album non è perfetto, e c'è qualche critica che dobbiamo esprimere. Ad esempio, ci sono delle canzoni che sembrano poco ispirate, e ci sono alcuni arrangiamenti che sembrano far passare in secondo piano la voce di Peggy Lee. In generale, Pretty Eyes è un album dignitoso, ma non il suo capolavoro.

In conclusione, Pretty Eyes è un album che merita certamente di essere ascoltato. Le canzoni sono ben interpretate e gli arrangiamenti orchestrali sono spettacolari, anche se non tutti sono all'altezza della voce di Peggy Lee. In ogni caso, se siete fan di Peggy Lee o amate la musica jazz, non potete sbagliare con questo album.