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Artista: Duke Ellington Album: The Making Of The Great Summit


Anno: 2000
Tempo: 0:0-1

The Making Of The Great Summit - L'incontro storico tra Duke Ellington e Louis Armstrong


Il jazz è un genere musicale che ha un fascino unico e difficile da spiegare. Tra i grandi artisti che hanno lasciato un'impronta indelebile in questa tipologia di musica, ci sono sicuramente Duke Ellington e Louis Armstrong. Nel 1961 i due si sono incontrati per incidere un vinile che sarebbe rimasto nella storia del jazz, The Making Of The Great Summit. In questo articolo, approfondiremo il contesto in cui è stato creato questo album, le migliori canzoni presenti e alcune critiche fatte all'opera e all'artista.

Duke Ellington è stato uno dei maggiori compositori e direttori d'orchestra americani. Nato nel 1899, ha vissuto nell'epoca in cui il jazz era ancora una musica nuova e poco conosciuta. Eppure, grazie alla sua creatività e alla sua passione, ha saputo portare questo genere musicale ad un livello superiore rispetto a quello delle sue origini. Insieme a lui, Louis Armstrong è stato uno dei grandi virtuosi del jazz, noto soprattutto per la sua incredibile abilità come trombettista e cantante. Nel 1961, i due si sono quindi incontrati per realizzare un album insieme, che sarebbe stato destinato a diventare uno dei momenti storici della musica jazz.

L'album The Making Of The Great Summit è composto da dieci tracce incise dalle due leggende del jazz accompagnati dall'Orchestra di Duke Ellington. Tra le canzoni che hanno avuto un impatto maggiore sul pubblico possiamo annoverare It Don't Mean A Thing (If It Ain't Got That Swing), che si rifà a un classico dei primi anni '30, Mood Indigo, una ballata struggente con un arrangiamento d'orchestra fenomenale, solista Duke Ellington al piano, e il brano Solitude, una cromaticissima rielaborazione dell'omonima canzone del 1934, che diventò un successo radiofonico negli anni '60.

Il contesto in cui è nato l'album è quello dei primi anni '60, un periodo in cui le dispute razziali e sociali erano ancora molto forti. L'idea di unire le forze di due leoni del jazz bianco e nero rappresentava quindi una sorta di dichiarazione di pace e di unità tra le diverse comunità, ed è stato proprio The Making Of The Great Summit a suggellare questo momento della storia. Inoltre, l'album ha rappresentato una sorta di rinascita dell'orchestra di Ellington, che grazie a questa nuova collaborazione ha potuto godere di una nuova forma di pubblicità e di un'attenzione ancor maggiore da parte del grande pubblico.

Veniamo ora alle critiche. Nonostante il grande successo dell'album, alcuni critici hanno affermato che Duke Ellington abbia smorzato troppo la sua creatività per accontentare Armstrong. Altri, invece, hanno ritenuto che il risultato finale fosse troppo commerciale e poco innovativo rispetto alle produzioni precedenti dei due artisti. Tuttavia, la maggior parte delle critiche sono state estremamente positive, riconoscendo la grande abilità di Ellington nel creare un'armonia perfetta tra i due grandi nomi del jazz.

Conclusion: L'incontro tra Duke Ellington e Louis Armstrong è stato senza dubbio uno dei momenti più importanti della storia del jazz. The Making Of The Great Summit è un album che ha fatto la storia e che rappresenta una sorta di ponte tra il passato e il presente di questo genere musicale. L'opera è stata apprezzata dal pubblico e dalla critica, nonostante qualche nota stonata. In definitiva, si tratta di un album che ogni appassionato di jazz dovrebbe avere nella propria discoteca, non solo per la bellezza della musica, ma anche per il suo valore storico e culturale.