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Artista: Louis Armstrong Album: The Making Of The Great Summit


Anno: 2000
Tempo: 0:0-1

Louis Armstrong - The Making of the Great Summit: Un Capolavoro Musicale


Louis Armstrong è stato uno dei più grandi musicisti del XX secolo, definito Ambassador Satch e Pops. Era un virtuoso del jazz, un cantante straordinario, un trombettista eccezionale e un grande showman. Nel 1961, a New York, ha registrato con alcuni dei più grandi nomi del jazz dell'epoca l'album The Making of the Great Summit, un capolavoro musicale che gioca su colori e sonorità rarefatte, su una prestazione canora e musicale di alta classe. In questo articolo, esploreremo la genesi, il contesto e le migliori canzoni dell'album, analizzando anche le critiche e l'impatto dell'artista.

Per comprendere la grandezza dell'album The Making of the Great Summit è essenziale conoscere gli artisti che hanno collaborato con Louis Armstrong in quell'anno: Duke Ellington, Dave Brubeck e Count Basie. Questi geni del jazz si sono uniti per registrare insieme alcuni brani che hanno segnato in modo indelebile la storia della musica. L'album stesso è infatti considerato uno dei più significativi della discografia dei quattro artisti e denota la maturità artistica raggiunta dalle leggende del jazz.

Tra le migliori canzoni dell'album, dobbiamo citare Do Nothin' Till You Hear from Me, una composizione di Duke Ellington che Armstrong rende personale e intensa con la sua ipnotica performance vocale e trombettistica e la lirica interpretazione del testo. Perdido di Juan Tizol e I'm Beginning to See the Light di Ellington e Don George sono anch'essi esempi riusciti di come gli artisti riescano a creare una fusione sorprendente di sonorità e stili diversi.

Il contesto in cui nacque l'album era un periodo di grandi innovazioni tecnologiche che permettevano la registrazione elettromagnetica su nastri magnetici. Questa tecnologia permise di catturare su nastro le improvvisazioni delle grandi orchestre jazz degli anni '50 e '60, alimentando il boom radiofonico e discografico. Inoltre, la collaborazione fra grandi artisti come Armstrong, Basie, Brubeck e Ellington era un evento eccezionale, che suscitò clamore e attenzione.

Louis Armstrong non fu solo un gigante del jazz, ma anche un personaggio complesso, che spesso subì critiche per le sue scelte e il suo carattere. Fu un innovatore nel jazz, aprendo nuove strade e influenzando le generazioni successive, ma fu anche un personaggio colorito, con una vita privata molto vivace e rumorosa. Fu critico nei confronti del movimento dei diritti civili e del Black Power e questo gli alienò parte dei suoi fan e dei suoi colleghi.

In conclusione, The Making of the Great Summit di Louis Armstrong è un'opera straordinaria, fondata sulla collaborazione e la creatività dei quattro più grandi nomi del jazz dell'epoca. Le sonorità rarefatte e le interpretazioni vocali e strumentali di altissima classe rendono l'album un capolavoro della storia della musica. Tuttavia, non dobbiamo trascurare le critiche mosse all'artista, che spesso fu oggetto di polemiche per le sue scelte e il suo atteggiamento. La musica di Armstrong, però, resta uno dei tesori della cultura americana e un esempio di grande arte.