Metal alternativo
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2023-01-28
Le strade distorte dell’Alternative Metal
La libertà d’interpretazione non ha coinvolto solo alcuni generi musicali ma si è imposta anche in altri dove, forse, era poco prevedibile avesse successo. È quanto è accaduto nell’alternative metal. Nato alla fine degli anni ’80, comprende sotto di sé vari generi a volte difficili da classificare, basati per lo più su heavy metal e alternative rock che però si distaccano fortemente dai canoni dell’heavy metal classico. Jane’s Addiction e Alice in Chains sono alcuni dei gruppi più in voga in questo genere musicale che ha sicuramente attinto dal grunge dei primi anni ’90, basato sugli inserimenti punk, che qualcuno definì heavy ma non necessariamente metal.
Come nel genere madre però l’impressione principale è dovuta alla violenza che traspare anche a un primo superficiale ascolto, dove le distorsioni del suono non sono meri elementi decorativi ma l’essenza stessa scelta dal musicista che pare abbia l’intenzione più o meno dichiarata di non fermarsi al riff metal, ma di volerlo scorporare seguendo vari percorsi, ogni volta in compagnia di diversi personaggi. Può trattarsi di un cavaliere grunge, di una dama dalla voce sopraffina ma anche di un guerriero hip hop, in pratica si tratta di sperimentare avendo come base l’heavy metal.
Attualmente il genere è affidato a gruppi che lavorano avendo come base il post grunge o l’hard & heavy, si tratta comunque di un genere di nicchia che a volte è difficile da catalogare e che sfugge anche ai critici che vogliono infilarlo nel recinto musicale di turno. Qui la non convenzionalità è forse l’elemento comune a tutti quei gruppi che in un modo o nell’altro ne fanno parte e l’ascoltatore appassionato del genere sa già che si troverà ad affrontare strade dall’andamento diverso che portano in luoghi poco frequentati, di volta in volta chiamati funk metal, punk metal, nu metal o industrial metal. I musicisti a loro volta hanno la libertà di variare ispirazione, mantenendo sempre fedele comunque la potenza del sound di base e la voglia di comunicare attraverso sperimentazioni anticonvenzionali sia nelle tecniche sia nei tempi che variano molto all’interno del genere.
Come nel genere madre però l’impressione principale è dovuta alla violenza che traspare anche a un primo superficiale ascolto, dove le distorsioni del suono non sono meri elementi decorativi ma l’essenza stessa scelta dal musicista che pare abbia l’intenzione più o meno dichiarata di non fermarsi al riff metal, ma di volerlo scorporare seguendo vari percorsi, ogni volta in compagnia di diversi personaggi. Può trattarsi di un cavaliere grunge, di una dama dalla voce sopraffina ma anche di un guerriero hip hop, in pratica si tratta di sperimentare avendo come base l’heavy metal.
Attualmente il genere è affidato a gruppi che lavorano avendo come base il post grunge o l’hard & heavy, si tratta comunque di un genere di nicchia che a volte è difficile da catalogare e che sfugge anche ai critici che vogliono infilarlo nel recinto musicale di turno. Qui la non convenzionalità è forse l’elemento comune a tutti quei gruppi che in un modo o nell’altro ne fanno parte e l’ascoltatore appassionato del genere sa già che si troverà ad affrontare strade dall’andamento diverso che portano in luoghi poco frequentati, di volta in volta chiamati funk metal, punk metal, nu metal o industrial metal. I musicisti a loro volta hanno la libertà di variare ispirazione, mantenendo sempre fedele comunque la potenza del sound di base e la voglia di comunicare attraverso sperimentazioni anticonvenzionali sia nelle tecniche sia nei tempi che variano molto all’interno del genere.
Tag: alternative, metal, alice, rock, distorsione
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