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L'America bene

Il falso volto dell'America bene: ben vestita, ben ammobigliata, ben costruita, talmente perbene che partorisce gli orrori piú reconditi e inconsci. Qual'é l'origine dei serial killer? Se non nel nostro cervello, dov'é Columbine? Una rassegna musicale delle case della classe media e dei problemi degli studenti di classe A. Una playlist musicale dedicata al problema della violenza nella società americana. Una rassegna critica musicale della questione delle armi e della sua ipocrisia. L'America Bene: Il Paradosso Tra Prosperità E Incubi.
L'America Bene, uno stato paradossale in cui la prosperità coabita con gli incubi, non è solo un concetto sociale ma anche musicale. Molti artisti hanno riflettuto sulla dualità della società americana, creando opere che riflettono sulle sue contraddizioni. In questo articolo, esploriamo la musica che rappresenta perfettamente il paradosso dell'America Bene.
Per molti, l'iconica canzone di Simon & Garfunkel The Sound of Silence rappresenta il paradosso dell'America Bene. Il testo parla della disconnessione e della solitudine che possono derivare dalla vita nella società moderna. Questo è un tema ricorrente in molte canzoni degli anni '60 e '70, ma The Sound of Silence diventa particolarmente toccante nel modo in cui descrive la distanza tra gli individui che vivono insieme in un mondo iperconnesso. Un altro brano che parla della stessa tematica è Eleanor Rigby dei The Beatles, che descrive una donna sola e dimenticata dalla società.
Oltre alla disconnessione sociale, l'America Bene è anche una terra di contrasti economici. Bruce Springsteen ribalta l'idea del Sogno Americano con la sua canzone Born in the U.S.A.. Springsteen descrive la vita del proletariato americano e come la guerra del Vietnam abbia distrutto la sua città natale di Asbury Park. Il testo di Born in the U.S.A. è un protesta contro l'ingiustizia sociale e la disperazione che affligge molte comunità americane.
Uno degli aspetti più tragici dell'America Bene sono le sue continue violenze. Indiana di Jon McLaughlin è un esempio di come la musica possa celebrare le vittime di questi atti di violenza. Il brano parla del massacro all'Università di Ball State nel febbraio del 2008, in cui cinque studenti furono uccisi. Il testo di Indiana celebra le vittime e la comunità di Ball State, che si è unita per commemorare e superare la tragedia.
La corruzione politica e la lotta per la libertà personale sono altri temi di cui gli artisti musicali hanno parlato. Fortunate Son dei Creedence Clearwater Revival parla della disuguaglianza nella guerra del Vietnam e critica coloro che evitavano di arruolarsi grazie alle connessioni politiche. In un altro esempio, Freedom di Beyoncé celebra la forza delle donne e la lotta per la giustizia sociale.
La musica può rappresentare la complessità e i paradossi della società americana. Essa può essere un potente strumento per riflettere e sfidare le strutture della società. L'America Bene non è solo un paradigma sociale, ma una realtà estetica e culturale. Molti cantautori hanno fatto della loro musica uno spazio di denuncia e di ribellione contro gli incubi che covano all'interno della società americana. La musica ci dà la possibilità di riflettere sul benessere e sui fallimenti della società e di trovare il coraggio per affrontare le difficoltà e le contraddizioni del mondo in cui viviamo.
Ultime canzoni aggiunte alla playlist:
1-Marilyn Manson - The Beautiful People
2-Kmfdm - Stray Bullet
3-Rammstein - Herzeleid
4-Jack Nitzche - The Last Race
5-R.E.M. - How The West Was Won And Where
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2023-11-27

Cena in terrazza

La terrazza di casa mia era la dimora preferita dove i miei amici si rifugiavano spesso,soprattutto a cena.Estate.Afa.Zanzare.Il mio terrazzo era il locale più bello della città.Un ristorante famigliare all’aria aperta.L’ultima cena fu quella che segnò per sempre le nostre vite.Il vino rosso era il sangue caldo che scorreva nei nostri bicchieri.Quella sera eravamo in quattro.Risate spezzate da un tremolìo.Le piastrelle iniziarono a traballare sotto ai nostri piedi.Non ci feci caso.Nessuno disse nulla.Eppure i piedi tremavano a tutti.Le foglie del bambù si agitavano,eppure non tirava un filo di vento.Le canne di bambù si aprirono e dai vasi uscirono uomini morti.Zombie.Sangue a lato delle labbra.Paralisi.Paura.I non vivi barcollavano verso di noi,eppure non riuscivamo a scappare.Il mio amico si alzò e ci spinse a scappare verso la porta.Exit.Salvezza.Una luce nella mia testa lampeggiava soltanto quella parola.Riuscimmo a scendere le scale e ad aprire la porta che dava sul cortile ma l’unica via libera sembrava essere quella che portava alla cantina.La porta era aperta,una luce illuminò altri uomini.Morti. Gli zombie avanzavano contro di noi.Buio. Sapore di ferro.Denti bagnati.Improvvisamente riaprii gli occhi.Terrazza.Amici.Era in tavola il secondo.Filetto alla griglia.Ci ritrovammo con la forchetta e il coltello tra le mani.Affamati.Assetati.Pronti.Ad ogni morso aumentava la sete di sangue. Occhi negli occhi. Vestiti a brandelli. Sapore di ferro e ruggine. Carne decadente.
Tag: mortiviventi, zombie, carneputrida, centatranquillafraamici, sangue
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2023-02-02

Sorprese marine

A Langeoog naufragano piccoli Gulliver che ebbero la disaccortezza di dormire in tempesta. Fanno la gioia di piccoli abitanti, trichechi che raccolgono le uova con carriole da centro commerciale. La befana li porta a spasso, cappelli e sciarpe arancioni, così non si perdono nella giungla, ammassati con la sabbia. A migliaia, centinaia di migliaia si strendono sulla riva, una buona ricerca per i pellegrini dell’addiaccio tedesco. Figli del mio consumismo sfrenato, andrò all’Esselunga a ripercorrere la loro fortuna. Ne compro tre, uno per me, uno per la mia donna, e uno di scorta se il primo non mi piace. Mi taglio un dito con la loro plastica orientale, e monto la sorpresa infame. Un cartoncino, una repubblica colorata, un piccolo insetto di plastica inventato. Ne scriverò una storia che possa essere epica, narrerò come hanno naufragato per troppi mari fino a giungere al cesso di casa mia. Tiro lo sciacquone, Ironman sbeffeggia il solito nemico con i suoi cavalli d’acciaio, e prendo il rotolo per mandare giù le lische di pesce. I pirati, i veri pirati, bevono un rhum che non esiste. Distillato dalla canna di bambù celeste, un i–ching alcolico che lascia sete, arsura e domande.
Tag: ovetti, kinder, langeoog, palma, ironman
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