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Artista: Archive Album: Axiom


Anno: 2014
Tempo: 37:26

Recensione critica dell'album Axiom degli Archive


Gli Archive sono una band britannica formatasi nel 1994, il cui genere musicale spazia dal trip-hop, al post-rock, al progressive. La loro fama è legata alla produzione di album carichi di emozione, testi profondi e arrangiamenti complessi. Oggi, analizzeremo l'album Axiom, rilasciato nel 2014, uno dei più apprezzati dalla critica e dai fan della band.
Axiom rappresenta un album complesso e intenso, che si articola in 10 brani, per un totale di 61 minuti di musica. Già dalla prima traccia, Find My Way, ci rendiamo conto di essere di fronte ad un lavoro ricco di suggestioni, dove la voce di Pollard Berrier si fonde perfettamente con l'elettronica aggressiva e i fiati melodiosi. La stessa atmosfera intensa e visionaria si ritrova in brani come Restriction e Kid Corner, in cui gli strumenti acustici si uniscono alle chitarre acide e alla batteria martellante.
Tuttavia, alcuni critici hanno evidenziato la mancanza di una progressione narrativa nell'album, che sembra piuttosto frammentato e poco unitario. Inoltre, pur essendo tecnicamente impeccabile, manca in alcuni momenti quella sorprendente creatività che aveva segnato precedenti album come Controlling Crowds o Noise.
Tra le tracce migliori di Axiom, non si possono non citare Ruination e Ride In Squares. La prima è una ballata struggente, che analizza i lati più oscuri delle relazioni umane e che incanta con i suoi arrangiamenti molto curati. La seconda, invece, è un brano più sperimentale e psichedelico, che si avvale di un sound minimale e della voce setosa di Pollard Berrier.
La vera forza di Axiom, tuttavia, sta nell'ultimo brano dell'album, Axiom Theme. Una sorta di sintesi di tutto il lavoro svolto fino a quel momento, dove emergono le influenze dei Pink Floyd, dei Radiohead e dei Nine Inch Nails. Una conclusione intensa e maestosa, che lascia l'ascoltatore senza fiato.
In conclusione, Axiom rappresenta un lavoro di grande maturità musicale, molto apprezzato dalla critica e dai fan degli Archive. Nonostante alcune critiche sulle sue mancanze strutturali, risulta un album davvero suggestivo e coinvolgente, capace di colpire l'ascoltatore al cuore. Un must per gli amanti delle sonorità ambient e dell'alternative rock di qualità.