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Artista: Bomb The Bass Album: Back to Light


Anno: 2010
Tempo: 0:0-1

Recensione critica dell'album Back to Light dei Bomb The Bass: una luce che si accende


Se siete appassionati di musica elettronica non potrete certo ignorare il nome dei Bomb The Bass. L'artista, originario di Londra, è noto per gli sperimentali sulla musica house, anni Dieci del '900 del secolo scorso. Proprio di recente, con il nuovo lavoro discografico Back to Light, ha rinnovato l'attesa dei fan di tutto il mondo, che non esitano a parlare di questo nuovo album come un parziale ritorno alle origini. Ma sarà veramente così? Scopriamo insieme la mia recensione critica dell'album Back to Light dei Bomb The Bass.
L'album si apre con il singolo Mega Dis, immediato e coinvolgente, che ancora una volta conferma l'abilità di Bomb The Bass nel creare atmosfere energiche. Si tratta di un brano che potrebbe essere denominato come una rivisitazione degli anni '80, con un gusto per la sintesi sonora molto caratteristico. Inoltre, l'uso sapiente del delay conferisce al pezzo di una originalità in più. Una nota di merito va anche per la scelta del featuring che realizza un'interpretazione senza fronzoli ma incisiva.
Altrettanto intrigante è la track Burn the Bunker che rappresenta una sorta di primo atto dell'intero album: il sound synth è molto preponderante e l'effetto finale è decisamente convincente e stimolante. Anche qui, le ritmiche sono una ripresa del passato, ma non c'è posto per rimpianti: l'impatto è solido e la costruzione del brano si evolve in modo sapiente. Un piccolo riferimento alla struttura del pezzo This City di Tricky non poteva mancare, così come un'interessante contaminazione con la techno leggera.
Il terzo pezzo in classifica è Up the Mountain che, stavolta, si affida a un tono più malinconico ma che aggancia lo stesso l'ascoltatore per la sua completezza e per la sua profondità emotiva. Una sorta di mantra che arricchisce il paesaggio sonoro dell'album.
Da sottolineare anche la presenza del featuring di Jason Williamson dei Sleaford Mods in Dirty Little Thief, tanto energico quanto impegnativo, che sembra voler aprire ed esplorare nuovi orizzonti del suono.
La mia recensione non può esimersi dall'affrontare il lato più critico dell'album: l'utilizzo della voce sembra essere, in alcuni frangenti, eccessiva rispetto alle altre componenti musicali, generando un sovraccarico di informazioni che ne limita la fruizione. Tuttavia, questo è un aspetto che potrebbe essere facilmente corretto da un pubblico più esigente.
Per concludere la mia recensione critica dell'album Back to Light dei Bomb The Bass, non posso che affermare che molto è stato fatto per creare un lavoro discografico molto convincente e che volatile e fresco della impronta ruvida della musica house. Il risultato è una definitiva – seppur parziale – risalita verso i fasti del passato. Back to Light non tradisce i fan dell'artista e della musica elettronica in genere, perché tuttavia lascia sempre indefinito il confine di ciò che siamo soliti considerare come normale o tradizionale. Un album decisamente da ascoltare e da godere per tutti gli appassionati.
Per concludere la mia recensione critica dell'album Back to Light dei Bomb The Bass, non posso che affermare che molto è stato fatto per creare un lavoro discografico molto convincente e che volatile e fresco della impronta ruvida della musica house. Il risultato è una definitiva – seppur parziale – risalita verso i fasti del passato. Back to Light non tradisce i fan dell'artista e della musica elettronica in genere, perché tuttavia lascia sempre indefinito il confine di ciò che siamo soliti considerare come normale o tradizionale. Un album decisamente da ascoltare e da godere per tutti gli appassionati.