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Artista: Alessandro De Vita Album: Extranjero


Anno: 1990
Tempo: 0:0-1

Recensione Critica dell'Album Extranjero di Alessandro De Vita


Se sei un appassionato di musica e ti piace scoprire nuovi artisti, probabilmente hai già sentito parlare di Alessandro De Vita. Il cantautore italiano ha pubblicato il suo quarto album, Extranjero, nel 2019. In questo post, faremo una recensione critica dell'album, raccontando un po' della storia di De Vita, del genere musicale che caratterizza il suo lavoro e delle canzoni più significative del suo ultimo lavoro. Inoltre, tenteremo anche di inserire qualche nota critica, nella speranza di far emergere le sue potenzialità insieme alle sue debolezze.
Alessandro De Vita è un cantautore italiano che ha iniziato la sua carriera musicale nel 2007. Originario di Gallipoli, in Puglia, De Vita si è trasferito a Milano per coltivare il suo sogno di fare musica. Il suo percorso artistico si caratterizza per la scelta di un genere piuttosto particolare, che potremmo definire come un mix di pop, elettronica e latin. La sua musica è caratterizzata da sonorità fresche e raffinate, che si sposano bene con la sua voce calda e accogliente.
Extranjero è il quarto album di De Vita, pubblicato nel 2019. Il disco è una sorta di viaggio musicale attraverso stili diversi, ma che si uniscono per creare un sound originale ed elegante. Non mancano i richiami alla cultura latina, con ritmi coinvolgenti e chitarre acustiche che si contrappongono a sonorità più sintetiche e modern. L'album si apre con il brano title track, Extranjero, che dà subito un'idea precisa dell'atmosfera che si respira nel disco. Una canzone delicata e malinconica, arricchita da archi elettronici che creano un'atmosfera suggestiva.
Uno dei brani più interessanti dell'album è sicuramente Due Mondi, che si caratterizza per le sue sonorità dance e per un ritmo incalzante che invita a ballare. Colpisce anche il testo, che parla di un amore che cerca di sopravvivere tra le crepe del tempo. Molto bella anche la canzone Troppe Cose da Dire, che si caratterizza per la sua struttura quasi sinfonica e per l'alternarsi di momenti di tensione con altri più delicati.
C'è però anche qualche nota critica da fare sull'album di De Vita. In alcuni momenti le canzoni rischiano di essere troppo ripetitive, sia dal punto di vista dell'arrangiamento che della struttura. Inoltre, alcune canzoni sembrano un po' troppo simili tra loro, mancando di quella varietà e di quel mix di stili che caratterizza altre tracce.
In conclusione, Extranjero è un album interessante e originale, che porta la firma di un artista che ha saputo crearsi uno stile tutto suo. Le sonorità latin e le atmosfere elettroniche si fondono perfettamente, creando un disco raffinato e suggestivo. Naturalmente, come spesso accade in questi casi, c'è qualche punto debole e alcune canzoni non si distinguono particolarmente dal resto. Tuttavia, Alessandro De Vita rappresenta una proposta musicale molto interessante e merita sicuramente di essere ascoltato.