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Artista: The Cult Album: Dreamtime


Anno: 1984
Tempo: 0:0-1

Una critica dell'album Dreamtime degli The Cult


Se sei un appassionato di musica alternativa, probabilmente hai sentito parlare degli The Cult, un gruppo rock britannico fondato nella primavera del 1983. I loro primi album sono stati definiti dalla critica come punk-goth, una miscela di punk e dark rock. Nel 1984 i The Cult lanciarono l'EP Dreamtime con la Beggars Banquet Records. Gli appassionati considerano questo album una pietra miliare nella formazione della band. In questo post, analizziamo questo primo lavoro con una critica approfondita.

Dreamtime è un album che sconvolge i classici canoni del rock, sia per la scelta dei suoni che per l'attitudine artistica che è esplicita in ogni traccia. L'album sembra essere ispirato ai primi suoni di The Doors, Led Zeppelin e T-Rex. La strumentazione del gruppo è dominata dallo stile di Billy Duffy alla chitarra e la particolare voce di Ian Astbury. In tutto l'album, l'artista mette in campo un sound che fonde l'atmosfera del rock degli anni Settanta con quella più tipica dell'arco del punk inglese.

Le canzoni dell'album sono state composte in modo da evocare uno spirito guerriero e incisivo. Il testo di Horse Nation, ad esempio, è una critica alla civiltà moderna e alla sua mancanza di contatto con la natura. Spiritwalker, invece, ha un ritmo più soporifero e malinconico, che trae ispirazione dalle divinità dell'Africa precoloniale e della preistoria.

All'interno di questo album una traccia particolare, Go West, rappresenta una vera e propria dichiarazione di guerra della band contro il sistema musicale. La canzone è una pugnalata alla scena musicale dell'epoca, che si stava muovendo sempre di più verso un sound synth-pop. I The Cult si ribellano a questa tendenza, cercando di rilanciare il rock in mille modi differenti.

Nonostante l'album contenga alcuni brani di indubbia bellezza, come quelli citati sopra, Non è difficile cogliere alcune carenze nella produzione. Si avverte un approssimativo post-punk, che a volte sembra basarsi su uno stile armonico ripetitivo. Inoltre, la voce di Ian Astbury, anche se molto particolare, presenta una pronuncia talvolta poco chiara.

In conclusione, l'album Dreamtime degli The Cult ha rivoluzionato il mondo del rock, soprattutto quello inglese, attraverso una fusione stilistica unica. La band ha offerto una ballata rock alternativa che rimane impressa nella storia del genere musicale. Nonostante alcune critiche negative sulla produzione dell'album e la prestazione vocale di Ian Astbury, la band continua a ispirare gli amanti della musica rock. Se vuoi conoscere il meglio degli The Cult, Dreamtime è senza dubbio un album da ascoltare.