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Artista: Bonnie Raitt Album: Home Plate


Anno: 1975
Tempo: 0:0-1

Home Plate di Bonnie Raitt: Una Recensione Critica


Se sei un amante della musica blues rock ti consiglio di prestare attenzione alla talentuosse Bonnie Raitt. La cantautrice americana ha avuto una lunga carriera e nel suo repertorio c'è sicuramente l'album Home Plate. In questo articolo farò una recensione critica di quest'opera, con una breve descrizione del gruppo, del genere musicale, delle migliori canzoni e qualche critica.
Home Plate è il settimo album in studio di Bonnie Raitt, pubblicato nel 1975. Raitt è accompagnata da un gruppo di musicisti eccezionali, come Freebo e Ed Greene. Il disco è caratterizzato da un sound blues rock grazie alla chitarra slide di Raitt e alle sue doti vocali spettacolari.
La prima canzone che si fa notare in questo lavoro è What Do You Want the Boy to Do? una composizione originale di Allen Toussaint che si evidenzia per la sua base funky e per i cori che si uniscono alla voce di Bonnie Raitt. Run Like a Thief è un capolavoro di Bonnie Raitt. In questo brano la cantautrice dimostra tutta la sua abilità nel suonare la slide guitar e nel cantare con passione.
Un'altra gemma dell'album è You're Gonna Get What's Coming, una canzone scritta da Randy Newman con un forte impatto emotivo, accompagna dalle tastiere meravigliose di Benmont Tench. Gamblin' Man e Sweet and Shiny Eyes sono altre composizioni che mostrano il virtuosismo di Bonnie alla slide guitar e la sua capacità di cantare ballate blues con il giusto sentimento.
Le critiche che si possono rivolgere all'album sono per le basi un po' ripetitive e per la presenza di brani che non raggiungono la stessa qualità di canzoni come What Do You Want the Boy to Do? e Run Like a Thief. Tuttavia, Home Plate rimane un album incredibilmente divertente e appassionante, con delle straordinarie interpretazioni della chitarra slide e della voce di Bonnie Raitt.
Insomma, Home Plate di Bonnie Raitt è un album che certamente fa riflettere sulla portata della sua carriera. Quest'opera si distingue per la bravura strumentale degli artisti e per la voce potente e appassionata di Bonnie Raitt. Nonostante qualche pezzo meno ispirato, l'album è un vero piacere da ascoltare se sei un appassionato del blues rock.