english spanish italian

Artista: 10CC Album: Mirror Mirror


Anno: 1995
Tempo: 0:0-1

Una critica all'album Mirror Mirror di 10CC


Oggi parlerò di 10CC, una band inglese degli anni '70, nota per aver creato un ponte tra il glam rock e l'art pop. Il loro album Mirror Mirror è stato il loro ultimo lavoro insieme, prima di sciogliersi. Questo album è stato pubblicato nel 1995 con lo scopo di fare un po' di storia della loro band. Qui, esaminerò le migliori canzoni dell'album e anche offrirò qualche critica costruttiva.

Il genere musicale di 10CC si può descrivere come una fusione tra art pop e rock progressivo. La loro musica era caratterizzata da melodie accattivanti e testi a doppio senso, spesso con un tocco di ironia. La band era nota per il loro studio approccio musicale, sperimentando con tecniche di registrazione avanzate e utilizzando un'ampia gamma di strumenti musicali.

Il primo brano dell'album Code Of Silence apre con alcune note di basso con un'atmosfera piuttosto lenta, per poi svilupparsi in un piacevole pezzo rock anni '70. La voce principale di Eric Stewart è appassionata e coinvolgente, con cori armoniosi che lo sostengono. L'uso di una fisarmonica aggiunge un tocco originale alla canzone.

Il brano successivo Bluebird è un astuto gioco di parole, con un ritmo coinvolgente e riff di chitarra che rimangono in mente. La voce di Stewart è calda e coinvolgente, mentre la sezione ritmica del pezzo è molto ben costruita, dando al brano un'impressione compatta e rocciosa.

Take This Woman è un'altra canzone altamente sugli standard 10CC, con chitarre acustiche che aprono il pezzo e un coro di voci che ripete il titolo della canzone. La voce principale di Stewart è piena di pathos, e il brano si evolve in una sezione rock completa con un assolo di chitarra udibile.

Unconsciousness Rules è una canzone dal sound sperimentale, con un'atmosfera piuttosto incantata e un ritmo rallentato. Ci sono alcune parti di pianoforte e sintetizzatore che danno una sensazione di trance alla canzone. Potrebbe non essere una traccia molto accessibile, ma rappresenta sicuramente un'aggiunta interessante all'album.

Infine, The Stars Didn't Show conclude l'album con una ballata toccante, in cui la voce di Stewart è accompagnata solo dal pianoforte. La canzone è un po' più triste rispetto alle altre tracce dell'album, e potrebbe non essere uno dei brani più memorabili di 10CC, ma è comunque una buona scelta per concludere l'album.

Conclusion: In conclusione, Mirror Mirror di 10CC è un album che mostra la grande varietà e la nostalgia della band. Sebbene non sia un album perfetto, ci sono comunque alcuni brani molto buoni, come Code Of Silence, Bluebird e Take This Woman. Se sei un amante del pop art degli anni 70 e sei interessato a scoprire di più sulla band 10CC, allora questo album è sicuramente un buon punto di partenza.