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Artista: No Doubt Album: Push and Shove


Anno: 2012
Tempo: 0:0-1

Una critica dell'album Push and Shove dei No Doubt


I No Doubt sono un gruppo musicale statunitense, originari di Anaheim in California. Fondato nel 1986, il gruppo ha fatto conoscere al mondo intero la sua particolare musica, che unisce rock, punk, reggae e ska. Il gruppo, formato da Gwen Stefani, Tom Dumont, Tony Kanal e Adrian Young, ha avuto numerosi successi nel corso degli anni '90 e 2000. Tuttavia, l'uscita del loro album Push and Shove ha destato qualche perplessità tra i fan del gruppo. In questo articolo, faremo una critica dell'album e metteremo in luce i suoi pregi e i suoi difetti.

Push and Shove è il sesto album in studio dei No Doubt, pubblicato nel 2012. Il disco è stato prodotto dal famoso producer Mark Spike Stent ed è stato preceduto dal singolo Settle Down. L'album ha debuttato al numero 3 della classifica Billboard 200 negli Stati Uniti, ma ha avuto un successo molto più limitato rispetto agli album precedenti del gruppo. Push and Shove è stato prodotto in un momento particolare nella storia dei No Doubt: il gruppo si era riunito dopo una pausa di undici anni e i fan si aspettavano molto da questo nuovo album.

Le migliori canzoni dell'album sono senza dubbio Settle Down, Looking Hot e Undercover. Settle Down è un brano che unisce il tipico suono dei No Doubt con sonorità più moderne, mentre Looking Hot è un ritorno alle origini del gruppo, con un sound ska inconfondibile. Undercover è un brano più sperimentale, ma molto coinvolgente.

Tuttavia, nonostante ci siano alcune buone canzoni sull'album, Push and Shove non è all'altezza dei precedenti dischi dei No Doubt. Una delle principali critiche mosse all'album riguarda la sua produzione, troppo pulita e perfetta per un gruppo che si è sempre contraddistinto per il suo sound grezzo e spontaneo. Inoltre, l'album sembra un po' troppo spalmato, con troppe tracce che non lasciano il segno.

In generale, Push and Shove non è un brutto album, ma non raggiunge di certo i livelli di Tragic Kingdom o di Rock Steady. L'album sembra più il frutto di una necessità di tornare alla ribalta che un lavoro fatto con passione e creatività. Inoltre, è difficile non notare la differenza tra il sound dei No Doubt degli anni '90 e quello di questo album, che sembra un po' troppo condizionato dalle tendenze del momento.

In conclusione, Push and Shove dei No Doubt non è un capolavoro, ma neanche un album del tutto disprezzabile. Ci sono alcune buone canzoni, ma il disco nel suo complesso non risulta molto coerente e omogeneo. Probabilmente, avrebbe fatto meglio se i No Doubt avessero seguito il loro istinto e non fossero stati troppo condizionati dalle aspettative dei fan e delle case discografiche. In ogni caso, rimane un album interessante da ascoltare per chi vuole conoscere meglio la storia dei No Doubt.