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L'atmosfera jazz swing dei nightclub

Proibizionismo e regole da aggirare, puritanesimo e crisi della societa. E poi? E poi come d'incanto tutto svanisce e ti ritrovi a ballare sciolto e libero e perso nel vizio. Jazz e swing erano l'accompagnamento musicale perfetto per l'atmosfera dei locali notturni. Una playlist con una selezione di brani di Louis Armstrong, Beenie Goodman, Count Basie. Entrare in una discoteca jazz swing è sempre un'esperienza incredibile. L'atmosfera diventa calda e invitante, lasciandoti pronto a scatenarti e ballare. L'energia nella stanza è palpabile e contagiosa, mentre tutti intorno gli ospiti sorridono, ridono e ondeggiano alla musica. Non puoi fare a meno di sentire irradiare ottimismo che ti avvolge come seta. Non appena ti siedi al tuo lussuoso stand illuminato da fiamme o scendi sulla pista da ballo in legno che si raduna, una piccola vibrazione dorata avvolge lo spazio misterioso e crea un'atmosfera unica nel suo genere. I deboli colpi delle veloci melodie di Boogie Woogie stanno avendo l'effetto opposto sul tuo umore; lo stanno spingendo sempre più in alto, più in alto di quanto Darwin stabilisse fosse possibile per l'elevazione fisica. Da quel momento in poi inizia uno scambio traboccante in cui i passeggeri di questa potente macchina del tempo si muovono senza meta con euforia danzante in mezzo a strade afose che annuiscono da un muro all'altro. E come se ogni senso fosse stato sospeso, tutti condividono note sciolte di conoscenze sommerse che si arrendono avidamente solo quando il sudore raffinato abbraccia la loro collezione di orologi! Benvenuti nel cuore e nell'essenza dello swing! Le big band jazz e swing dominano neg
Ultime canzoni aggiunte alla playlist:
1-Lionel Hampton - Flying Home
2-Billie Holiday - No Good Man
3-Charlie Ventura - Lover
4-Teddy Wilson - Guess Who
5-Peter Herbolzheimer - Lean Baby
Tags:
2022-03-18

Hai le scarpe slacciate

Appena si svegliò, annaspando prese una penna e uno straccio di carta raccattata dalle pieghe del divano. Con lo sguardo annebbiato dal sonno malsano, dal tanfo di un vecchio posacenere appoggiato tutta la notte in terra, poco lontano dal suo viso, spense fragorosamente la televisione che vendeva solo coltelli e occhiaie. Gli serviva una lista. Un luogo sulla carta che lo potesse condurre in giro per i corridoi del supermercato, tra i semafori spenti che offrivano prodotti scadenti, nella folla che si accalca per pagare dazio alla coda quotidiana. L’inchiostro oramai crollava a gocce sulla carta. Passarono giorni interi, e scrisse così tante combinazioni e indicazioni che lo straccio divenne un brandello di tessuto nero, gravido della sua consapevolezza. Dopo una breve passeggiata tra il bagno e la cucina, le idee su come riordinare gli oggetti sul tavolo furono presto chiare, prese un paio di forbici, tagliò il tessuto in venti sottili stringhe uguali e le infilò come segnalibri in altrettanti volumi. Con un quotidiano vecchio li impacchettò e inviò a un mercante veneziano.
Tag: stringhe, babele
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