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Artista: Burnt Friedman & The Nu Dub Players Album: Can't Cool


Anno: 2003
Tempo: 0:0-1

Can't Cool: la recensione critica dell'album di Burnt Friedman & The Nu Dub Players


Burnt Friedman & The Nu Dub Players è una band tedesca di musica elettronica. Il loro nome deriva dalle parole dub e nu-jazz e questo è il loro primo album in cinque anni intitolato Can't Cool. Il genere che esplorano è uno stile unico che spazia dal dub al jazz, mantenendo sempre un suono accattivante e melodicamente complesso.
In questo blog post, esamineremo le canzoni di Can't Cool, valuteremo l'album nel suo complesso e offriremo una recensione critica. Se sei un amante della musica elettronica o sei curioso di questo genere musicale, continua a leggere per avere maggiori informazioni.
L'album inizia con Cycles, un brano elettronico che introduce gli ascoltatori all'atmosfera sperimentale tipica dell'album. Il pezzo è caratterizzato da una serie di digitali suoni ripetitivi, percussioni e un loop di basso che aiuta a costruire progressivamente la canzone. Anche se Cycles potrebbe non essere una canzone immediatamente accattivante, riuscirà sicuramente ad appassionare al genere gli appassionati della musica sperimentale.
Il secondo brano, Again, è uno dei punti salienti del disco. La canzone inizia con un ritmo che sembra provenire dalle danze medioevali, cresce gradualmente con l'aggiunta di fiati, percussioni e basso, rendendo il brano un sound accattivante e danceable. La performance vocale di Hayden Chisholm inoltre, con la sua voce calda, aggiunge una struttura molta solida alla traccia.
Proseguendo con l'album, troviamo Life is Worth Dying For, una canzone elettronica che presenta un campionamento di chitarra che gioca con accompagnamento di percussioni cadenzate. A differenza del precedente brano, Life is Worth Dying For può dare al primo ascolto l'impressione di essere un po' troppo evanescente, ma dopo alcuni ascolti, si capisce come la canzone si apre in una sorta di jam strumentale e potrebbe ispirare a una riflessione sulla vita in generale.
In Cease to Matter, la voce eterea di Danielle de Picciotto si fonde perfettamente con la sezione ritmica, grazie alla sua timbrica elegante, la sua vocalità profonda e sensuale. La traccia è sostenuta da ripetitivi pattern ritmici e da una chitarra acustica e creano un'atmosfera unica nel suo genere.
Il pezzo di chiusura dell'album, Acroagnosis, presenta una collaborazione con il sassofonista Jaki Liebezeit. Con i suoi quasi nove minuti di durata, il brano mostra una trama musicale complessa, in cui le linee di basso, percussioni e sax si fondono in una jam aperta per il godimento dell'ascoltatore.
In conclusione, Can't Cool di Burnt Friedman & The Nu Dub Players è un album sperimentale e pieno di suoni ricercati. Non è un disco per tutti, ma per gli ascoltatori interessati a una musica elettronica innovativa e alla ricerca di sperimentazione musicale. Tuttavia, ci sono diversi brani eccezionali come Again con la sua melodia ritmica che ti fa sentire come ballare e Cease to Matter che è un pezzo unico che mostra l'abilità della band di iniziare con una partitura come base e poi giocare con essa. Consigliamo questo album a chiunque voglia esplorare la diversità del genere elettronico.