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Artista: Judas Priest Album: Demolition


Anno: 2001
Tempo: 1:22:33

Una critica dell'album Demolition dei Judas Priest


I Judas Priest sono una band britannica che ha avuto un grande impatto sulla storia del rock, oltre ad essere uno dei gruppi di heavy metal più influenti di tutti i tempi. Con la loro voce iconica, Rob Halford e la sua band hanno battuto il ferro incandescente di molte delle canzoni più emozionanti della storia del rock. Demolition è stato uno degli album di Judas Priest, che ha visto la luce nel 2001. Soprannominato l'album dimenticato dal bassista Ian Hill, è stato contestato dai fan che lo hanno giudicato inferiore rispetto ai precedenti lavori del gruppo. In questo articolo, esploreremo Demolition dei Judas Priest e daremo una critica all'album.

Demolition è stato l'album che ha seguito l'uscita di Jugulator, il primo disco registrato dalla band senza Halford alla voce. Nel 2001, i Judas Priest avevano il compito di riportare in vita il loro brand di heavy metal classico, quello che li aveva resi leggende. Demolition finisce per essere un disco underrated, un altoparlante bellissimo dell'eredità dei Priest e della loro capacità di scendere in campo ed essere influenti.

L'album inizia con Machine Man, una canzone molto pesante ma anche melodica, con un ritmo solido ed esplosivo. Questa è una canzone molto popolare tra i fans in quanto presenta alcuni dei pezzi più memorabili dell'album. Inoltre, brani come Hell Is Home e Jekyll and Hyde mostrano come le capacità vocali di Tim Owens siano state all'altezza del timbro di Halford stesso.

In un'epoca in cui le tendenze musicali stavano cambiando radicalmente, Demolition rappresentava un ritorno al classico heavy metal per la band. Tuttavia, alcuni critici sostengono che l'album non risulti innovativo o fresco rispetto alle altre opere dei Judas Priest, diventando così una ripetizione di vecchie tendenze e stili.

Infatti, tranne alcuni momenti brillanti come la ballata Lost and Found, la maggior parte delle canzoni su Demolition sembra essere in qualche modo prevedibile. I fan criticano il fatto che gli album precedenti dei Priest fossero stati molto più innovativi.

Una delle idee che sembra non funzionare bene su Demolition è la scelta di Tim Owens come frontman della band. Owens è un cantante capace, ma la sua voce non è adatta alla musica dei Priest: in alcuni brani appare troppo forte, in altri il timbro non è abbastanza oscuro ed evocativo.

Demolition si classifica come uno dei dischi meno riusciti dei Judas Priest. Nonostante ciò, nell'insieme, si tratta di un album interessante che non merita di essere definito del tutto fallimentare. Una critica all'album potrebbe essere la mancanza di innovazione rispetto alla tradizione della band. Tuttavia, per i fan del genere, Demolition rappresenta un'aggiunta degna di nota alla storia dell'heavy metal.