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Artista: Curved Air Album: Second Album


Anno: 1971
Tempo: 0:0-1

Una critica all'album Second Album dei Curved Air: tra innovazione e sperimentazione


I Curved Air sono stati uno dei gruppi inglesi più influenti negli anni '70, ma molto spesso dimenticati dalla critica e dal pubblico. La loro musica spaziava tra il rock progressivo e il folk, con inserti di violino elettrico che contribuivano a rendere unica la loro sonorità. In questo post ci concentreremo sull'album Second Album, uscito nel 1971, cercando di capire cosa lo rende interessante ancora oggi.
Second Album è sicuramente uno dei dischi più rappresentativi dei Curved Air. Fin dal primo brano, Young Mother, emerge la sperimentazione della band, che mescola elementi jazz e rock creando un sound avanguardistico. L'uso del violino elettrico di Darryl Way è straordinario e si fonde perfettamente con la voce di Sonja Kristina. Il brano successivo, Back Street Luv, forse uno dei più conosciuti della band, ha un ritmo accattivante e dei vocalizzi tipici del folk inglese, ma l'apporto del violino rende il tutto ancora più incisivo.
La terza traccia, Jumbo, è una suite divisa in due parti, e qui la band si spinge ancora oltre nella sperimentazione. Il brano inizia in modo ballabile con un tema orecchiabile e poi prende una svolta completamente differente, con un lungo assolo di violino che fa da preludio alla seconda parte, più psichedelica e misteriosa. Altro brano degno di nota è Puppets, che parte in modo quasi sinfonico, con l'implacabile ritmo di batteria di Florian Pilkington-Miksa e il contrappunto del violino. Qui emerge in modo particolare l'influenza della musica classica e del progressive rock.
Ci sono però alcune tracce che potrebbero non convincere del tutto: ad esempio Thinking on the Floor ha un testo forse un po' deboluccio rispetto al resto dell'album, e nonostante i soliti meriti dell'uso del violino si perde un po' nella ripetitività. Everdance, invece, sembra non rientrare del tutto nella stessa linea degli altri brani, risultando forse un po' troppo commerciale.
Tuttavia, Second Album è innegabilmente un lavoro di grande impatto e innovazione, non solo per i Curved Air ma anche per la scena musicale britannica dell'epoca. C'è un'atmosfera intensa e magnetica nel disco, che riesce a coinvolgere l'ascoltatore e a portarlo in un viaggio musicale senza tempo. L'apporto di ogni membro del gruppo è imprescindibile: Darryl Way con il suo violino elettrico che suona come una chitarra, Francis Monkman con le sue tastiere elettriche in grado di creare suoni futuristici, Sonja Kristina con la sua voce eterea eppure potente.
In definitiva, Second Album dei Curved Air non può certo mancare nella discografia degli amanti del rock progressivo e della musica sperimentale. La band ha saputo coniugare tradizione e innovazione, creando un'opera che risulta fresca e attuale ancora oggi. Nonostante alcune tracce non siano all'altezza delle altre, il disco riesce a mantenere un alto livello qualitativo e può essere considerato uno dei capolavori della scena inglese degli anni '70.