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Artista: Mike Oldfield Album: Tr3s Lunas


Anno: 2002
Tempo: 58:20

Una critica dell'album Tr3s Lunas di Mike Oldfield


Se sei un appassionato di musica, sicuramente conoscerai Mike Oldfield, uno dei musicisti britannici più iconici degli ultimi 50 anni. Se non lo conosci, ecco una breve presentazione per te: Oldfield è un polistrumentista, compositore e arrangiatore che ha pubblicato il suo primo album nel 1973, il celebre Tubular Bells. Il suo stile musicale è difficile da catalogare in una sola parola, ma si potrebbe definire come una mescolanza di rock progressivo, new age e musica classica. L'album Tr3s Lunas, uscito nel 2002, rappresenta uno dei punti più alti della sua carriera, ma anche uno dei più controversi. In questo post, esploreremo il contesto in cui è nato, le sue migliori canzoni e le critiche più significative.

Tr3s Lunas è stato distribuito il 3 giugno 2002, poco più di due anni dopo l'uscita del precedente album di Oldfield, intitolato The Millennium Bell. Quest'ultimo aveva deluso i fan e la critica a causa della sua eccessiva commercialità, che sembrava aver tradito la visione artistica del musicista. In questo contesto, Tr3s Lunas è stato accolto come uno sforzo di ripicca, un tentativo di tornare alle sue radici musicali e di esplorare nuove strade senza compromessi. Il titolo stesso allude a tre lune che simboleggiano le tre dimensioni dell'esistenza: la fisica, la spirituale e l'emotiva.

L'album includa alcune tracce che sono diventate grandi classici nella discografia di Oldfield, come Sunlight, To Be Free e No Mans Land. Sunlight, in particolare, è una traccia dove il musicista dimostra tutta la sua bravura nella creazione di atmosfere suggestive, grazie all'uso di suoni eterei e di un arrangiamento orchestrale. To Be Free, invece, è una canzone più orecchiabile, caratterizzata da un ritmo incalzante e da un'estasiante assolo di chitarra acustica. Infine, No Mans Land è una traccia che si apre con dei toni cupi e ossessivi, per poi esplodere in un rutilante crescendo di percussioni e riff di chitarra.

Detto ciò, bisogna ammettere che Tr3s Lunas ha alcuni limiti non da poco. Innanzitutto, è un album che risente parecchio della moda musicale dell'epoca, ovvero la musica chillout e lounge. In altre parole, alcuni brani sembrano più adatti a un hotel di lusso che a un album di Mike Oldfield. In secondo luogo, l'uso di campionamenti vocali e di effetti sonori pre-registrati può risultare fastidioso per chi cerca una musica più organica e spontanea. Infine, alcuni brani sembrano incompleti e poco ispirati, come se il musicista avesse messo insieme delle idee a caso senza approfondirle a sufficienza.

In conclusione, Tr3s Lunas di Mike Oldfield è un album che ha suscitato reazioni molto diverse tra i suoi fan e la critica. Da una parte, ci sono quelli che lodano l'abilità compositiva del musicista e il suo coraggio nel reinventarsi ogni volta. Dall'altra parte, ci sono quelli che lo accusano di essersi venduto al mercato e di aver abbandonato le sue origini progressive. La verità sta probabilmente nel mezzo: Tr3s Lunas è un album che mostra sia i pregi che i difetti dell'artista, e che merita di essere ascoltato con attenzione da chi vuole capire meglio la sua evoluzione artistica.