english spanish italian

Chitarra elettrica

Lo strumento che tutti mimano quando sentono il rock. Il rock, con tutti i suoi sottogeneri, é sinonimo di chitarra elettrica, lo strumento dei giubbotti di pelle, della motocicletta, della birra fresca, della ribellione, delle vibrazioni sonore. La chitarra elettrica ci fa sognare, ci fa fare giri virtuosi nell´atmosfera, ci riempe i pomeriggi e le notti. Quando viene connessa a un Marshall e viene toccata pendiamo dalle sue corde, in attesa di un assolo. La musica esiste in tutte le forme e dimensioni, ma c'è qualcosa nella chitarra elettrica che la eleva a un livello completamente nuovo. Dalle leggendarie rock band agli assoli blues appassionati, il suono di una chitarra elettrica è iconico e immediatamente identificabile. Attingendo a stati d'animo nascosti, la versatilità artistica di una chitarra ispira infinite possibilità musicali. I pick up possono essere single coil o humbucker, ma tutte le chitarre elettriche ruggiscono note potenti quando prestano la loro voce a una canzone. Apprezzare veramente uno in azione sarebbe come guardare la magia moderna svolgersi mentre le corde vibrano e la creatività alla fine vince. Un arazzo così sonoro vissuto e immortalato da strumentisti visionari continua a generare risonanza attraverso molte generazioni: Electric Guitar – sei il custode dei ricordi musicali!
Potrebbero essere di tuo interesse:

STAI ASCOLTANDO

Lascia la tua opinione

2022-03-10

Sei corde che ci stregano

Sei corde che ci stregano, lasciano inebetite orde di adoranti spettatori, fan che percorrono migliaia di chilometri per muoversi come onde sferzate dagli accordi e assoli del loro idolo. È arrivata ovunque, e nelle sue molte forme ha conquistato occidente e oriente: chitarristi cinesi che strimpellano come Jimmi, ma non le danno fuoco perché la loro madre non li ha abbandonati, giapponesi che volano sulle corde in punta di dita, europei che la martellano come sgraziati fabbri sassoni, americani che non si sono inventati nulla ma hanno inventato tutto.

La chitarra è il nostro mito, lo strumento che tutti vogliamo suonare per essere il frontman, fare l’assolo più veloce della terra, sentire solo la tua voce nel frastuono che hai aiutato a creare. Morbida e sinuosa accompagnatrice nei giardini di ogni tempo, ignorata e serva, umile e protagonista, la puoi abbandonare per un po’, ma non puoi mai tradirla. Solo così tornerà da te. Lasciala un momento chiusa nella custodia, guardala con odio e senso di colpa, vattene lontano da lei, e vedrai che tornerà senza che tu lo chieda, da sola si riapproprierà delle tue mani e dei tuoi pensieri.

E quando ritorna, dopo qualche incertezza iniziale tutto riaffiora e scopri di non averla mai dimenticata.

La rete ci offe numerose possibilità di sfogare il nostro estro chitarristico. La rete ci ha riempito di video che ci confondono solo le idee. Quando voglio imparare l’assolo di Django apro un video e mi ascolto una vecchia registrazione. Django è durato come un soffio, non lo hanno quasi neanche filmato. E meno male. Trovo un video che mi insegna il mio assolo, e mi rendo conto che è solo un chitarrista che vuole farti vedere quanto è bravo a suonare. Sono pochi i maestri, quelli che hanno voglia e desiderio di insegnarti qualcosa senza scadere nell’autocelebrazione dello schermo nero che li riflette mentre si guardano le dita scorrere sulla tastiera. Navigando abbiamo trovato un bravo maestro. Navigando con lo giusto spirito trovi tutto quello che vuoi. Il bravo maestro si chiama David Carelse. È un ragazzo semplice, giovane, con un sacco di chitarre e di voglia di insegnare. Il suo approccio colpisce direttamente il cuore del chitarrista inesperto. Da chitarristi quali siamo, conosciamo bene cosa significa imparare a suonare uno strumento. Ci vuole pazienza e costanza, e soprattutto qualcuno che ti indirizzi, che ti mostri il successo della la prima volta che riesci a schiacciare una nota e a farla suonare bene. Maledetto barrè.

Il metodo di David ci piace per diverse ragioni. Dal punto di vista del principiante, David ha percorso a ritroso il suo processo di apprendimento e si è ricordato cosa ha imparato e in quale momento. Non è così facile ricordarsi come si arriva a conoscere. È come il dolore, dopo che è passato non ce lo ricordiamo più. Ma ricordare gli errori e le soluzioni a essi è un grande pregio. Il secondo ordine di ragioni riguarda il chitarrista medio. Nel suo blog sono presenti diversi video, articoli e ricche playlist che insegnano a suonare numerose canzoni tra le più conosciute del panorama musicale contemporaneo, spaziano su diversi generi musicali e toccando numerosi stili di chitarra, con la pazienza del maestro con il sorriso sulla bocca. Infine, ce n’è anche per il chitarrista più esperto, grazie alla parte di clinic per chitarra in cui si analizzano gli stili e i suoni dei grandi chitarristi contemporanei. Tutta l’esperienza di David è stata compressa in una serie di corsi che includono materiale video, audio e cartaceo in cui accompagna passo a passo lo studente che decida di cimentarsi o tornare a suonare dopo anni di pausa. Nei suoi corsi tratta numerosi argomenti, dall’approccio da zero allo strumento alle basi dell’improvvisazione, argomento fondamentale per qualsiasi chitarrista. Inoltre, nei video “senza chitarra” tratta temi come l’importanza di sviluppare uno stile personale o come gestire il tempo per studiare e suonare. Il sito chitarrafacile.com è ricco di materiale gratuito e presenta un’ampia gamma di corsi a acquistabili di qualità, numerosi spunti e articoli interessanti. Un lavoro decisamente imponente, frutto di impegno e costanza volti al desiderio di aiutare lo studente e l’appassionato di chitarra a migliorare e riconoscere i propri punti di forza e i falsi demoni che si frappongono tra il musicista e il suo strumento.
Tag: chitarra, metodo, david, carelse, suonare, video, corso
Puoi essere anche tu un Guest Writer di Staimusic. Semplicemente scrivi la tua visione su questo post o su un aspetto particolare della musica a info@staimusic.com